mercoledì 30 dicembre 2009
E PER FINIRE...
Che il 2010 regali a tutti serenità, pace interiore, amore, soddisfazioni, forza per rialzarsi, sorrisi per lenire le ferite, abbracci per scaldare il cuore, Amici per condividere e crescere, coraggio per non arrendersi ed affrontare nuove sfide, generosità per aiutare chi non ha, sensibilità per capire, "occhi" che sanno vedere la bellezza delle piccole cose, riconoscenza per ringraziare Dio(per chi crede) o la vita per le cose che abbiamo.
Grazie per aver condiviso con me questo anno 2009.E' stato un anno coi suoi alti ed i suoi bassi , che mi ha fatto scoprire tante persone interessanti come voi che mi leggete.La vostra amichevole presenza mi è stata di stimolo, ed è davvero importante per me.
Avvolgendovi con un abbraccio virtuale vi auguro...BUON 2010!!!
Bacione
Saretta
lunedì 28 dicembre 2009
BISCOTTAMENTO A SCOPPIO RITARDATO...
Anche quest'anno Natale è passato con le sue gozzoviglie, i suoi festeggiamenti, la sua atmosfera ovattata fatta di famiglia, amici, parenti...Per me è proprio volato visto che sono tornata a casa il pomeriggio della Vigilia e, ieri ero già in quei di Milano a sbuffare per trovare un parcheggio in zona residenti...Dopo mezz'ora, per la cronaca.Mi sono chiesta"ma la gente non se ne va da questa città"?Pareva una domenica prenatalizia come tutte le altre, a livello i traffico e caos, manco dopo Natale c'è tregua!
Stamane mi sa che erano tutti(beati!) sotto i piumoni però!:)
Dopo questa tiritera, volevo ringrarziarvi di cuore per gli auguri che mi avete fatto, sono stati graditissimi!Spero abbiate passato davvero un sereno Natale e vi stiate ristorando a dovere fra le pareti domestiche.
Io ho approfittato dell'weekend per dormire, dormire, dormire(tanto che stamattina non ho riconosciuto il suono della sveglia!!!)...vabbè anche leggere, guardare film, dedicarmi alla mia fratellanza(sorella&fratello) che haimè, vedo pochissimo.Anzi, mando loro un bacione virtuale, guià che ci sono!
Tra le varie amenità non poteva mancare un minimo di spadellamento.In dispensa dai miei avevo adocchiato una tavoletta di fondente dimenticata...ero partita con un'idea ma, come spesso accade ho cambiato pensando a qualcosa di più gradito alla fratellanza.Ricordandomi di aver visto spesso in rete( su vari blog) la ricetta di questi magici biscotti, ho provato anch'io a prepararli, sono piaciuti!Potrete prepararli da infilare nella calza della befana ma anche, tenere in una bella scatola di latta per simpatiche merende a base di the & biscotti con amici&parenti!
CHOCOLATE CRINKLE COOKIES
Per circa 22 biscotti
100 gr cioccolato fondente
30gr burro
115 gr farina 0
1 cucchiaio da the di lievito per dolci
un pizzico sale
1 uovo
50 gr zucchero ( ho usato quello integrale di canna dell'alce nero equosolidale)
Vaniglia liquida
zucchero a velo
Fate sciogliere il cioccolato con il burro(io nel microonde) e, nel frattempo, mescolate la farina col il lievito ed il sale.Sbattete l'uovo con lo zucchero, sino a che sarà spumoso, dopo di che aggiungete mescolando la vaniglia e la miscela secca.Amalgamate il tutto sino ad aottenereun impasto omogeneo(io l'ho allungato con un filo di acqua).Riponete il tutto il frigo per circa 3 ore.
Togliete la ciotola dal frigo, formate delle polpettine schiacciate con l'impasto, e rotolatele nello zucchero a velo;quindi ponetele man mano sulla teglia da forno.
Cuocete a 180° per una decina di minuti al massimo e poi sfornate.
Lasciate raffreddare(ed indurire i biscotti), nel frattempo preparate un bel the caldo!
BUON PROSEGUIMENTO!
mercoledì 23 dicembre 2009
TRACCE ROSSE ED AUGURI!
Molti di voi sono già partiti o in partenza, io sarò on line anche domani, per poi rivederci lunedì 28.
Non potevo tuttavia sparire nel nulla senza salutarvi con l'ultima ricetta della saga"rossa" ed augurarvi un S.Natale pieno di gioia e serenità.Ovviamente, per chi potrà buon riposo!!!!
Piatto abbastanza veloce, semplicissimo(aridaje), ma con un suo perchè.Nato dalla fame, dalla voglia di qualcosa di coccoloso e dalla necessità di svuotare il frigo.Niente besciamella per fare prima e non zavorrarsi troppo.Fu così che naquero...
CELENTANI GRATINATI ASIAGO&RADICCHIO
Celentani per due
mezzo cespo di radicchio di Chioggia
1 bella fetta di Asiago DOP
Pecorino grattuggiato
Cuocete la pasta in acqua salata.Nel frattempo mondate il radicchio e tagliatelo a listarelle;l'Asiago tagliatelo a lamelle(meglio) o dadini piccini piccini.Scolate la pasta e ponetela in una pirofila unta e conditela con il radicchio, l'asiago ed il pecorino(abondante sulla superficie).Gratinate in forno per 15 min a 180°.
Il dolce dell'Asiago ingentilisce perfettamente l'amaro del radicchio, da provare!
BUONE FESTE!!!!
lunedì 21 dicembre 2009
LA VIE EN ROUGE...
Urge scaldarsi per bene, con pietanze calde e corroboranti.E ci stanno anche le cose ipercaloriche, vista la rigidità delle temperature , quest'anno siamo doppiamente scusati;)
Questa settimana sarà all'insegna del rosso radicchio, verdura che amo molto.Avevo già pubblicato un risotto col radicchio ma, questa volta, ho provato la versione tutta rossa, utilizzando un vino forte ed aromatico come l'Aglianico:inutile dire che i profumi che si sono sprigionati dalla pentola hanno invaso piacevolmente tutta la casa.Con l'aggiunta di una spezia super natalizia, avrete un piatto caldo, profumato e perfetto per questi giorni!
RISOTTO AL RADICCHIO e AGLIANICO
180gr di riso integrale ammollato per mezza giornata(così fate prima)
1/2 cespo di radicchio rosso di Chioggia bio
4 0 5 chiodi di garofano
1 bicchiere di vino rosso Aglianico
acqua salata bollente di volume doppio del riso
olio evo
scalogno
In una pentola a pressione far imbiondire lo scalogno con l'olio evo;nel frattempo tagliate a listarelle il radicchio, precedentemente mondato.Quando lo scalogno sarà pronto, rosolate un poco il radicchio.Unitevi quindi il riso e fatelo tostare per bene.Sfumate il tutto con L'aglianico e fatelo aveporare un po', aggiungete l'acqua salata, chiudete la pentola a pressione e fate cuocere 15 minuti dal fischio.Scoperchiate e fate rapprendere un poco.Servite se preferite mantecando con poco pecorino.Attenzione a non esagerare per non coprire gli aromi sprigionati dal vino e dai chiodi di garofano!
venerdì 18 dicembre 2009
BISCOTTO ANCH'IO...SALATO
Ho decorato casa ma, non ho preparato nessun biscotto speziato sino ad ora..tanto ho ricevuto in dono dei Pepparkor spettacolari direttamente da Stoccolma :D Quandio si dice che certi amici ti conoscono bene e sanno come farti felice....
Ciò non toglie che cucini e produca ancora pane, crackers ed altre ricette già collaudate.
Quella di oggi vuol essere il mio personale contributo a chi chiede lumi su potenziali antipasti da presentare:d'accordo con questi è d'obbligo l'accompagnamento ma, secondo em sono buoni anche così.Mi ricordo che la Vigilia vedevo servire in casa mia formaggi opulenti come il gorgonzola al mascarpone e noci o il mascarpone ed un altro con il salmone...ecco uno di questi,specie se di forma stellare, sarebbe un ottimo accompagnamento!Mi dicono che anche con i salumi siano buoni..
Buon weekend a chi rimane(io ci sarò ad oltranza sino al 31 compreso), agli altri BUONE FESTE!
BISCOTTI SALATI AL FORMAGGIO
100 gr di farina 0
100 gr di farina integrale
200 gr di pecorino grattuggiato
4 cucchiai di olio d'oliva
acqua qb
Per la decorazione:
Sale aromatico
Semi di papavero
Origano
Timo
semi di lino
Impastate tutti gli ingredienti sino a formare un impasto omogeneo che farete ripoare una mezz'ora in frigo.
Stendetelo con uno spessore di mezzo centimetro e ricavatene delle formine.Ponete i biscotti su un tappetino di silicone su una teglia(vi permette di non usare carta e contribuire a fare qualcosa per l'ambiente...), pennellate la superficie dei biscotti con un po' di acqua o olio e decorate coi semini/aromi.
Cuocete in forno caldo per 20 min circa a 180°.Occhio a non bruciarli, ogni forno è a sè!
mercoledì 16 dicembre 2009
SFORMATTIAMO VA'...
Freddo polare a Milano, del tipo che ogni volta che esco mi sento la pelle del viso tirare di brutto, manco avessi fatto il lifting o il botox...Vogliamo poi parlare della fame atavica in pieno stile "sindrome da letargo imminente" che mi è venuta?Vabbè è inverno e quindi, diamoci alle cose coccolose!
Ricetta facile facile quella di oggi(tant0 per cambiare), non pesante e davvero piacevole al palato.
Vede protagonista la zucca, usata in chiave sformato, esaltata dal sapore "piccante" del pecorino e dall'inconfondibile aroma del tartufo.
Io l'ho fatta in una pirofila di pyrex;se volete servirla per antipasto, consiglio la monoporzione in cocotte!
SFORMATO di ZUCCA al PECORINO&TARTUFO NERO
mezza zucca (io vado molto ad occhio..) mondata e cotta (al vapore o in forno)
400/500 ml di brodo vegetale(fatto con dado casalingo il mio)
50 gr di farina
noce moscata
salvia
rosmarino
sale affumicato
pecorino grattuggiato
1 tartufo nero
Pronto il brodo toglietelo dal fuoco e fatelo raffreddare.Stemperatevi quindi la farina con una frusta, evitando di formare grumi ed aggiungete una bella grattata di noce moscata e un pizzico di sale affumicato.
Portate quindi a cottura sino a che la besciamella si sarà addensata.
Trasferite nel mixer la besciamella e frullatela insieme alla zucca, alla salvia ed al rosmarino e qualche cucchiaio di pecorino.
Oliate una pirofila(cospargendo poi col pangrattato eventualmente),nella quale verserete poco alla volta il composto, grattuggiando un po' di tartufo nero, coprendo quindi con dell'altro composto.Sullo strato superficiale distribuite pecorino a volontà.Infornate per 20730 min a 180°, sino a che si formerà una bella crosticina.
Grattate un po' di tartufo fresco e gustate!
Scusate la foto orribile ma, ho rischiato di non documentare il piatto affatto!
lunedì 14 dicembre 2009
VARIAZIONE col SIDRO
Oggi voglio presentarvi un piatto nato come sempre dalla mia fantasia, combinando mentalmente alcuni ingredienti che avevo in casa e provando ad immaginarne il sapore in armonia.Ebbene, anche questa volta il mio istinto non mi ha tradito, regalandomi un piatto invernale profumato(dal sidro e dalla mela annurca) e dalle consistenze interessanti(croccantezza e morbidezza).Interessante a mio parere l'uso del sidro di mela biologico, acquistato durante un weekend in Trentino:aromatico e vivace per accompagnare un pasto, eccellente per donare un tocco particolare al risotto.Provare per credere!
RISOTTO CAVOLO CAPPUCCIO, MELA ANNURCA e SIDRO
180gr di riso integrale ammollato per mezza giornata(così fate prima)
4/5 foglie di cavolo cappuccio bianco
1 mela annurca IGP
1 bicchiere di sidro di mela biologico
acqua salata di volume doppio del riso bollente
olio evo
scalogno
In una pentola a pressione far imbiondire lo scalogno con l'olio evo;nel frattempo tagliate a listarelle il cavolo e la mela a dadini.Quando lo scalogno sarà pronto, aggiungete il cavolo e la mela a rosolare.Unitevi quindi il riso e fatelo tostare per bene.Sfumate il tutto con il sidro e fatelo aveporare, aggiungete l'acqua salata, chiudete la pentola a pressione e fate cuocere 15 minuti dal fischio.Scoperchiate e fate rapprendere un poco.Servite se preferite mantecando con del formaggio grattuggiato.Io ho preferito gustarlo in purezza per sentire tutti i sapori distintamente.
mercoledì 9 dicembre 2009
POSTA LA PAST@..anch'io!
A qualcuno ho pure partecipato, e non sono nemmeno stata inserita nel pdf finale(sigh!Faceva così schifo il mio pesto?!), ma tant'è, sono sportiva e dò alle cose con il giusto peso ovviamente!
Quando ho messo gli occhi sul concorso promosso da Lydia e Giovanna di Tzaziki a colazione,in collaborazione con Pasta Garofalo( la mia preferita),la mia reazione è stata nettamente diversa dal solito.

Se scorrete le mie ricette di pasta che stanno sotto l'apposita etichetta, notere che prediligo due case, e la Garofalo è la mia preferita in materia di pasta secca.Da quando ho scoperto i formati integrali e bio, la passione si è accesa ancora di più.Chi mi segue, saprà che la Garofalo ha contribuito inconsapevolmente a farmi amare la pasta, grazie alla complicità del mio ragazzo, devoto alla Garofalo.Prima del magico incontro la pasta non mi ha mai attirato, nè ho mai sentito la sua mancanza.Quando ho gustato Garofalo però, ho cambiato idea, e sono diventata italiana al 100% ;)
La sua consistenza, la sua resa in cottura, la sua incredibile ruvidezza, rendono questo prodotto qualcosa di unico, anche con il sugo più semplice:se la materia prima è di qualità(la pasta), non servono molti fronzoli.
Fu così che, a seguito di elucubrazioni continue durate 2 giorni(con tanto di nulla osta della Michi..), è nato questo piatto rubato alla tradizione ligure..Non me ne voglia nessuno degli amici di Ponente e Levante, le varianti della "Sarsa de noxe" sono diverse;ho scelto a maggioranza, variando poi alla mia maniera, sposando il sugo delicatissimo in un perfetto abbraccio con la ruvidità delle Mafalde corta integrale...Amore al primo assaggio!Il tocco della maggiorana ha conferito una punta di freschezza che ha armonizzato pienamente il piatto.
Ai giudici la parola!
Qui di seguito gli ingredienti classici della "SARSA de NOXE" e, successivamente la mia ricetta:
Gherigli di noci
pane raffermo
prescinseua
latte per ammollare il pane
aglio
maggiorana
olio evo
MAFALDA CORTA INTEGRALE al SUGO DI NOCI con VARIAZIONE CAPRINA
per due
160 gr di Mafalda corta integrale Garofalo
10/15 noci intere non trattate
2 fette di pane integrale casalingo fatto con pasta madre(raffermo)
1 vasetto di yogurt di capra bio
1 mazzetto di maggiorana fresca
2 cucchiai di pecorino grattuggiato
olio evo
sale
Per prima cosa spezzetate il pane e mettetelo ad ammorbidire nello yogurt.Pestate quindi nel mortaio i gherigli delle noci, con il dovuto giro di polso..Aggiungete quindi la maggiorana e pesate anche quella.
Una volta ammollato il pane, schiacciatelo sbriciolandolo con una forchetta, amalgamandolo allo yogurt.Aggiungete quindi il pesto di noci e maggiorana, il pecorino, un cucchiaio di acqua di cottura della pasta, un filo d'olio(potete ometterlo viste le noci)e mescolate.Scolate la pasta, conditela col sugo e completate con un giro di olio evo delicato, come quello ligure(ovviamente!)
Buona PAST@ a tutti!
lunedì 7 dicembre 2009
CONSAPEVOLMENTE
Qualche giorno fa sono stata invitata da Izn a leggere un libro interessantissimo.Lei ne ha già parlato, così come Salsina di sapa.Nessun almanacco di cucina delle Feste o manuale di sopravvivenza per il periodo prenatalizio ma, qualcosa di davvero importante.Un libro che ci aiuta ad aprire gli occhi, a domandarci se siamo consapevoli di quello che acquistiamo, che mangiamo, che diamo ai nostri figli o cari.Un testo che chiarisce il significato di tante sigle criptiche, poste in fila indiana nella lista degli ingredienti degli alimenti confezionati.Veramente sappiamo quello che mnagiamo?Se è vero il detto che "siamo quello che mangiamo", almeno qualche domanda dovremmo porcela, e qualche dubbio farcelo sorgere, non credete?
Ebbene, quasto libro vi aiuterà in questo essendo una vera e propria Guida.Scritto in modo comprensibile, scorrevole(l'ho letteralmente "divorato"),è davvero per tutti.
Uni dei due autori è il Professor Giannattasio, medico e agronomo, stato professore ordinario di Biochimica vegetale nell’Università di Napoli. Attualemnte tiene il corso di “Qualità degli alimenti e salute del consumatore” presso l’Università di Padova ed è consulente del Servizio di Allergologia dell’Ospedale dermatologico “San Gallicano” di Roma. Ha già pubblicato “Conoscere le allergie e le intolleranze alimentari".

Su di lui ho letto cose davvero interessanti sul sito della cara Izn, ad esempio qui e qui.
Personalmente mi ritengo una persona curiosa e dotata di spirito critico;va da sè che leggere e documentarmi sulle cose che mi toccano mi viene naturale.
Quello che mi piacerebbe sarebbe vedere molte più persone che fanno la spesa consapevolmente, non solo per la loro salute, ma anche per quella del nostro Pianeta(Inizia tra l'altro oggi a Copenaghen in vertice sul Clima...chissà!).
Troppo spesso mi trovo a fare la parte dell'aliena quando parlo di certi argomenti, vorrei davvero che non fosse così.Se conosci, agisci di conseguenza.
La pubblicazione del professor Giannattasio potrebbe essere un'utile strenna natalizia, o un buon compagno durante il riposo delle feste, no?
Il libro, che si potrà acquistare direttamente on line aprendo il sito della casa editrice http://www.laratro.net/, è di 160 pagine, di cui 32 rappresentano la guida agli additivi;il prezzo di copertina 13,50 euro. Per l'acquisto on line il prezzo è di soli Euro 11, comprensivo anche delle spese postali.
A scanso di equivoci, non ho ricevuto alcun compenso per questa recensione.Quello che dico sul mio blog è quello in cui credo, ecco tutto.Penso comunque l'abbiate capito, come la penso.
BUONA SETTIMANA A TUTTI!
venerdì 4 dicembre 2009
RIDUCENDO...
C'è nessuno?!Siete già tutti partiti per montagna o mete varie?Beh, io posto comunque nel caso qualcuno volesse farmi compagnia.
In particolare, per chi stesse seguendo la mia mini saga sulla riduzione di aceto balsamico, voglio regalarvi un'ultima chicca.Questo è il tipico esempio di come una foto(davvero orrenda) non rendaaffatto giustizia a qualcosa di davvero gustoso..del resto l'ho scattata malamente e di corsa, direttamente "nel forno".Metteteci poi che non erano presentati in modo raffinato, causa colata di riduzione incontrollata, pazienza.
L'idea è venuta per caso, forse mentre facevo yoga(lo so, è ridicolo, le illuminazioni avvengono nei momenti più disparati..) e, implementata come esperimento, si è rivelata davvero ottima.L'ho proposta timidamente tra gli stuzzichini ad una cena con quei due carissimi amici e...il piatto è stato svuotato in breve tempo.
Adesso vi spiego cosa ha partorito la mia mente sta volta...
COMPOSIZIONE DI CAPRINO, PERA&RIDUZIONE DI BALSAMICO su crackerino homemade
Per i Crackers ho seguito la parzialmente ricetta comparsa su vari blog tra cui quello di Stella, variando solo il tipo di farina.Vi riporta la sua ricetta e di lato le mie varianti:
200 gr circa di pasta madre rinfrescata
5 cucchiai olio evo
350 gr farina 0( io ho usato parte farina 0 e parte di farina di segale) + semola per la spianatoia
120 gr acqua
2 cucchiaini sale vichingo affumicato
una manciata abbondante di semi di girasole( io ho usato dei semi misti grigliati, gurasole, sesamo, zucca, grano saraceno etc etc)
Mescolare tutti gli ingredienti e aggiungete farina fino ad avere un impasto non appiccicoso;impastate a mano una decina di minuti e fatto le pieghe, lasciate a riposare alcune ore e poi dividete l'impasto in 4.Ripiegate ogni pezzo di pasta su se stesso(sulla spianatoia cosparsa di semola) due volte, per ottenere un effetto semisfogliato.Stendete quindi la pasta sottile col mattarello, tagliate in quadrati o losanghe e infornate a 180 gradi
Fate raffreddare
Per comporre il crostino:
caprino fresco (quello a"cilindro")
pera
riduzione di aceto balsamico
Quando i crackers saranno tiepidi tagliate il caprino a rondelline e la pera in piccole fette che dividerete in 4.
Prendete il craker, sormontatelo con una rondella di caprino, un pezzo di pera ed irrorate con la riduzione.Se necessario passate nel forno caldo per far sciogliere meglio la riduzione e servite.
BUON WEEKEND LUNGO A TUTTI!Forse lunedì posto, vedremo...;)
mercoledì 2 dicembre 2009
ROSSO RADICCHIO
Dopo un primo fungoso, passiamo ad un secondo(che può essere anche antipasto se servito singolarmente) con una verdura di stagione che amo molto(avrete già visto altre n ricette come risotto, torta salata..):il radicchio.Non è quello trevisano(buonerrimo) ma, il rosso di Chioggia, inviatomi dalla Bioxpress.Vi confesso che, mannaggia a me, lo consumo raramente crudo(ne assorbirei bene tutti i nutrienti)preferendo la versione stufata(pochi minuti).
Questa volta, anzichè servirlo come contorno, l'ho utilizzato per sviluppare un'idea che m'era venuta prima di addormentarmi.Semplice, veloce ma, davvero gustosa.Il tocco particolare è stato conferito dalla riduzione di aceto balsamico, autoprodotta, che mi girava in testa da un po'.Vi consiglio di prepararne in quantità perchè vi servirà per un'altra ricetta che vi darò!il suo gusto vi conquisterà!
SFORMATINI DI RICOTTA, RADICCIO ROSSO con RIDUZIONE DI ACETO BALSAMICO
Per circa 4/5 sformatini o 6 se li fate meno "cicciosi"
1 confezione di ricotta ( scusate era da 250 gr..)
1 uovo
1 cucchiaio di pecorino
1 cespo di radicchio rosso di Chioggia bio
olio evo
scalogno
vino bianco(meglio se dolce)
2 bicchieri di aceto balsamico
1 cucchiaio di miele di castagno bio
Per prima cosa ponete l'aceto in un pentolino e fatelo bollire per un po';quando sarà un po' evaporato aggiungeteci il miele a fate cuocere sino ad ottenere una sorta di sciroppo.Tenete da parte e poi invasate.
Mondate il radicchio, ripassatelo in padella con olio e scalogno(e pizzico di sale), sfumando poi con vino bianco.Fate raffreddare.
Lavorate la ricotta con l'uovo e dil pecorino;aggiungete quindi un po' di radicchio e frullate col minipimer, molto grossolanamente.
Ponete lìimpasto in stampini da muffin(di silicone) e cuocete a 180° per 20 min circa.
Sformate non appena i tortini saranno tiepidi, decorate col il radicchio avanzato e irrorate con la riduzione di aceto balsamico.Ve gusta?
Ho provato anche la veg version con il tofu e lievito alimentare...buona ma, tutt'altro paio di maniche!!!!;)
lunedì 30 novembre 2009
RISTRUTTURAZIONE INVERNALE:POLENTA&FUNGHI
Passiamo ora ad un altro ambito che riesce a commuovermi(le papille gustative), ed a parole più prosaiche, per presentare quello che ha prodotto la mia fantasia.
Torniamo in ambito ri ristrutturazione di un piatto che più classico non si può..uno di quei comfort food invernali(pazienza se mia mamma ce l'ha proposto tutta gongolante il 7 di agosto, solo perchè era tornata dalla montagna carica degli ingredienti necessari...), a cui non so dire di no..Dalla regia mi dicono che, se ci metti un po' di toma, è la fine del mondo!!!;)
Sta di fatto che, qualche domenica fa in occasioe del classico pranzo dai parents ho preparato la Polenta... farina integrale di grano turco macinata a pietra, acqua più 40 minuti di "menaggio"(tecnica che ho mutuato dalla mia adorata nonnina, super amante della polenta, vel'avevo già detto..):risultato eccezionale assicurato!Prevedendo le malefatte future ho abbondato con le dosi cosicchè, me ne portai l'eccedenza a Milano.Non l'ho ripassata in forno, non l'ho grigliata o pasticciata ma, ne ho fatto una riciclo-ricetta, ossia
GNOCCHI DI POLENTA& FUNGHI ovvero polenta&funghi ristrutturata
Le dosi sono ad occhio, in base alla polenta avanzata che avrete a disposizione( meglio se morbida)
Farina di grano saraceno o, meglio altra farina a piacere
Funghi porcini secchi abbondanti,(se li avete freschi bontà vostra!)
olio e.v.o.
Aglio
prezzemolo
sale
Per prima cosa mettete in ammolo i funghi in acqua tiepida.
Su una spianatoia mettete la vosta polenta avanzata tagliata a pezzettini, e lavoratela con la giusta quantità di farina ed acqua, sino ad ottenere un impasto malleabile, aggiungendoci anche dei funghi secchi sbriciolati.Ricavatene dei cordoni , da cui ricaverete degli gnocchetti.
Scolate i funghi e, nel frattempo scaldate l'olio con dell'aglio in camicia quindi, rosolatevi i funghi, salando un poco, ed aggiungendo prezzemolo e, all'occorrenza, un po' di acqua di ammollo (filtrata).Cuocete gli gnocchi in acqua bollente salata, scolateli non appena verranno a galla e ripassateli per bene nella padella coi funghi.
Servite.
RIFLESSIONE:
Il sapore era buono ma, credo che coi funghi freschi sia tutt'altra musica!In secondo luogo la prossima volta non userò la farina di grano saraceno, usata per fare una sorta di taragna, poichè conferisce un tocco forse troppo amarognolo al piatto, distraendo dal dolce connubbio polenta&funghi.
Che ne pensate?
AH...NOVEMBRE ADIEU!!!!;)
venerdì 27 novembre 2009
SCIUI'-SCIUE'...DOLCE!
Ieri sera credo di aver fatto un'esperienza sensoriale, assaggiando la torta al cioccolato più buona del mondo...preparata seguendo una ricetta della sua mamma, il mio amico Alberto mi ha commosso col suo dolce!Credo fermamente che cucinare mettendoci il cuore, dia alle pietanze un sapore tutto speciale, non credete?
Amici, grazie ancora di cuore :*
Volendo chiudere il cerchio, è venuto il momento di raccontarvi cosa ho fatto con la pasta avanzata dalla torta salata di lunedì..Dopo i salato, il dolce è d'obbligo!
Nato per caso, è un'alternativa golosa ma per nulla peccaminosa, naturalmente dolce ed ideale per chi ama i "dolci-non-troppo-dolci" e la frutta(Michiiii).
La mia è una versione basic, le varianti di farcitura possono essere infinite:malto-nocciola,cioccolato&pere, ciocco-frutti di bosco, marmellata o confettura a piacere...
Senza tanti giri di parole l'esperimento dolce che mi è piaciuto è un
RAVIOLO DOLCE con MELE, UVETTA&NOCI
pasta "universale" come questa
1 mela(che preferite) bio
1 cucchiaio di uvetta ammollata
1 cucchiaio di noci
1 tazzina di succo di mela limpido
Tirate la pasta e, con l'aiuto di un cerchio(formina) ricavatene dei cerchi.
Nel frattempo in un pentolino cuocete per 3 minuti la mela fatta a tocchetti con l'uvetta, le noci e due cucchiai di acqua.Prendete il tutto, ponetelo su una metà del cerchio, richiudetelo e sigillate i bordi con i rebbi della forchetta.Pennellate con il succo di mela ed infornate per 20 min a 180°
BUON WEEKEND A TUTTI!
mercoledì 25 novembre 2009
INTERMEZZO di riflessioni e ricetta

lunedì 23 novembre 2009
SCIUI' SCIUE'...SALATO
La ricettina di oggi (così come quella che seguirà tra qualche giorno) è per dimostrare quanto siano versatili alcuni impasti, pensate ad esempio alla sfoglia:a strati con crema pasticcera e chantilly, si tarsformerà in una millefoglie;farcita di quello che langue in frigo, un eccellente salvacena!
Qualche sera fa torno a casa tardi, di andare al super zero voglia.Eppure nel frigo ho quelle due cosette che farebbero al caso mio...Prendendo spunto quà e là(Stella fu la pioniera) memore anche del corso di cucina, ho provato a rifare dopo tanto tempo una pasta home made.Ovvio non è la stesa cosa della pastasfoglia ma, a noi è piaciuta come alternativa!Se poi è all'insegna del "minimo sforzo massima resa"...
Come al solito ci ho messo del mio ed il risultato è stato quello che vi mostrerò dopo un consiglio:fatene un po' di più di questa pasta:il resto surgelatela o tenetela in frigo qualche giorno che ci servità tra poco...;)
TORTA SALATA RADICCHIO DI CHIOGGIA & CAPRINO
Per la pasta:
200 gr di farina integrale bio
2 cucchiai di olio evo bio
1 cucchiaio di aceto di mele(Stella docet) bio
Sale
Acqua q.b.
Per la farcia:
1 cespo di radicchio rosso di chioggia bio
olio evo bio
scalogno
vino bianco
1 confezione di robiola molle di capra
Pecorino grattuggiato
Per la pasta mischiate tutti gli ingredienti sino ad ottenere un impasto sodo.Fate una palla e mettete a riposare in frigo.
Nel frattempo mondate il radicchio.In una wok scaldate olio e scalogno, quindi fatevi saltare la verdura, sfumando poi con un po' di vino bianco(la prossima volta userò quello rosso).
Togliete la pasta dal frigo stendete quella che vi serve(se ne avete fatta di più, riponete quella che avanza), foderate una tortiera con cartaforno, con la pasta e farcite il tutto con il radicchio ed il formaggio di capra.Cospargete il tutto con del pecorino e, via nel forno a 180° per 20 minuti.
Per averla fatta in mezz'ora...
Alla prossima!
venerdì 20 novembre 2009
C'E' SEMPRE UNA PRIMA VOLTA:LA PANNACOTTA
Fa niente, noi sappiamo come consolarci, nevvero?
La sottoscritta è un esempio umano di come si possano rimirare alcune ricette(spesso anche "basic") per anni, archiviando varianti su varianti ma..senza realizzarne mai alcuna!Preferisco lasciarmi distrarre dalle ispirazioni improvvise, dalle mie papille o dalle richieste esterne..
STa di fatto che il crumble l'ho fatto solo poche settimane fa e,parliamo della pannacotta?Allora, sia chiaro che io non impazzisco affatto per la panna, anzi.Ma un poco di quella buona buona(presente quella di Gromm?), ci sta eccome!
Ho un dolcissimo ricordo d'infanzia legato alla panna.Vi va di ascoltarlo?
Mio nonno ha lavorato per anni per un'azienda agricola, seguendo il processo di mungitura della mucche.Ogni sera tornava a casa con una bella bottiglia di latte crudo profumatissimo.Ricordo perfettamente la nonna che, la domenica sera dopo cena, toglieva la panna che affiorava da quel liquido eburneo e, successivamente la montava con la frusta manuale(quella con la rotella di lato), la zuccherava un poco(magari spolverava anche un po' di cacao), e la dava a noi nipotine.Ho ancora ben presente la trepidazione che traspariva di nostri occhi mentre osservavamo quel rito, che precedeva sempre un'esperienza golosa e super coccolante.La felicità racchiusa in qualcosa di così tenero e semplice, non è riuscita a scalfirla nemmeno la distanza di anni.Ed è così che mi trovo ora a sorridere al ricordo di Sara bambina e della mia adorata nonna tanti anni fa.Ora il nonno è in pensione da anni, la nonna acciaccata e Saretta ha "'na certa"....:D
La pannacotta non la prendo mai quando esco perchè non mi piace quella che trovi, mezza gelatinosa e tremolante, avete presente?
Qualche tempo fa, nella gita a Pollenzo(ricordate?) assaggiai però qualcosa di estasiante: una pannacotta eccezionale, di una consistenza voluttuosa e scioglievole in bocca.Un sapore paradisiaco anche per me che non ne sono mai stata amante...Il tutto accompagnato da una particolare pera piemontese, cotta nel moscato d'Asti.Una cosa ragazzi...
Al mio ragazzo, amante della pannacotta è rimasto assai impresso quel dolce delizioso e, così, ho voluto fare un tentativo per replicare l'esperienza.Accantonata la pera che non ho trovato, mi sono focalizzata sulla pannacotta.Niente colla di pesce, solo ingredienti semplici e di qualità.Devo ancora migliorare ma..il risultato è piaciuto!Personalmente ho trovato delicatissimo l'incontro tra la dolcezza della panna ed il profumo del miele di castagno bio(grande Batti!!!), uniti in un inebriante abbraccio di vaniglia delle Seychelles!
PANNACOTTA ALLA VANIGLIA
per una formina
250ml di panna fresca
2 cucchiaini di miele di castagno bio
1/2 cucchianino da caffè di agar agar
1 stecca di vaniglia( delle Seychelles)
Prendete la bacca di vaniglia ed incidetela.Fate scaldare lentamente la panna in un pentolino antiaderente insieme alla bacca di vaniglia ed al miele.Quanto sarà giunta al ebollizione, aggiungete l'agar agar, sciolto il poca acqua e proseguite la cottura per qualche minuto.Estraete la bacca e versate il liquido in uno stampino.Fate raffreddare per bene e servite.
BUON WEEKEND!
PS:la foto è più che imperfetta, perchè non sono riuscita a sformare bene il dolce ma, tanto sapete cosa ne penso sull'argomento!;)
mercoledì 18 novembre 2009
DEL FARRO CHE SA DI NOCI SENZA NOCI...
Mamma mia, sono in preda ad un bel raffreddore(e come potevo scamparlo nell'aria fetente in cui vivo e lavoro?!).Pazienza, Vitamina C a iosa, tisane calde, bagno turco e, speriamo si sistemi il tutto.
Dopo un inizio di settimana fucsia, per esorcizzare il grigio topo della città, voglio regalarvi un altro po' di colore, seppur meno intenso.
Il piatto di oggi è frutto di sperimentazione(ti pareva), attenzione a ciò che mi suggeriva il palato e..necessità;ora vi spiego.La scorsa settimana la Bioexpress mi ha mandato tra le altre cose, un bel avocado...Voi direte "mbè?"; il fatto è che io l'avocado non lo compro mai perchè cerco di evitare cose che vengono da troppo lontano(sebbene sia un frutto eccezionale, ricchissimo di proprietà e nutrienti*) ma, anche perchè l'unica volta che l'acquistai era pessimo.Sto giro ho voluto dargli una seconda possibilità lontano "da casa sua"(quando ne mangiai a Zanzibar rimasi estasiata...),inserendolo nel piatto per donargli maggior equilibrio di nutrienti.
La cosa curiosa è stata che , all'assaggio, il mio ragazzo fa "l'insieme sa di noci"!Che sia per caso riuscita a replicare artificialmente il gusto di noce senza noce?!Mah, lascio a voi l'assaggio di questo gustoso piattino(almeno per me).
PS:vi consiglio come barbatrucco di preparare in anticipo il pesto e surgelarlo a cubetti, come faccio sempre io da anni...sarà utilissimo!;)
FARRO ALLA RUCOLA, AVOCADO E VIN COTTO
Farro lessato per 2 porzioni
2 o 3 cubetti di Pesto leggero di rucola(rucola, mandorle, olio evo, sale) surgelato(o fresco)
1 manciata di uvetta sultanina ammollata in acqua(tiepida se volete fare prima)
mezzo avocado
olio evo
vin cotto
Se avete già lessato il farro benissimo, altrimenti ci vorranno 15/20 minuti.
Condite il farro con il pesto leggero e l'uvetta, aggiungendo eventuale olio evo, se necesario.Lasciate riposare una mezz'oretta(se lo preparate la sera prima ancora meglio..).
Tagliate l'avocado a metà, togliete la buccia e tagliatelo a dadini.Amalgamatelo al farro, irrorando il tutto con del vin cotto.
Impiattate e...di che cosa sa?!
*Da internet..
La principale caratteristica nutrizionale di questo frutto è la sua ricchezza di grassi, specialmente insaturi ed Omega – 3. Il contenuto di grassi dipende però dal tipo di avocado, e varia dal 10% al 30%.Per il popolo sudamericano e sudafricano l’avocado rappresenta il sostituto delle olive per gli Europei.L’elemento più rilevante per la salute di chi include l’avocado nella sua alimentazione è l’apporto di acido grasso linolenico e Omega – 3, grassi “buoni” in quanto capaci di stimolare la produzione di colesterolo buono (HDL) e frenare il deposito di quello cattivo (LDL). Con questa proprietà dell’avocado si può diminuire il colesterolo nel sangue (ipercolesterolemia), si può prevenire l’arteriosclerosi e le patologie causate dall’ostruzione del cuore e delle arterie, aggiungendo allo stesso tempo colore e sapore alla nostra alimentazione.Ma gli effetti positivi non sono solo per il cuore: l’avocado è anche ricco di fitonutrienti, elementi antiossidanti che aiutano a liberare la cellula dai radicali liberi. L’Università dello stato dell’Ohio, in USA, ha dimostrato inoltre che l’avocado è in grado di prevenire la formazione di tumori della bocca.
Un altro aspetto positivo a favore dell’avocado è il suo ricco contenuto di Vitamina A: 14 mg di vitamina A per 100 grammi di parte commestibile (7 volte più dell’ananas). È inoltre ricco di vitamina E, ed entrambe le vitamine sono forti antiossidanti, che aiutano specialmente contro l’invecchiamento della pelle e la sua elasticità.Altri antiossidanti potenti presenti in questo frutto sono il glutatione e la luteina.E' inoltre ricco di proteine
Altre virtù dell’avocado:
-Aiuta a prevenire il morbo di Alzheimer
-Aiuta a migliorare la depressione
-Si utilizza nella terapia nutrizionale del paziente con sclerosi multipla
Grazie al suo contenuto in Vitamina D, aiuta l’assorbimento di calcio e fosforo, aiutando ad avere ossa e denti più sani e resistenti contro osteoporosi e artrosi
Aiuta a diminuire il prurito nelle dermatiti ed altre patologie dermatologiche o allergie della pelle
Ha poteri antinfiammatori.
Uno degli ultimi vantaggi riscontrati nell’avocado è la capacità di rallentare l’assorbimento del glucosio a livello intestinale, e quindi di regolazione dei livelli di glicemia, ottimo per i diabetici.
Il suo consumo è particolarmente indicato per i bambini, per chi segue una dieta vegetariana e per le donne in attesa perché è ricco di acido folico che va assunto soprattutto durante il primo trimestre di gravidanza per ridurre il rischio di malformazioni a carico del sistema nervoso del nascituro.
lunedì 16 novembre 2009
CONTORNO... FUCSIA?!
Prima di passare alla ricetta,per la cronaca sabato è stato super emozionante il match di Rugby Italia-All Blacks(NZ):San Siro era stracolmo di persone(tutto esaurito), tutte lì per godersi un pomeriggio di vero sport(perchè il rugby è questo!).Sia in metro che lungo la strada per lo stadio clima festoso, tifosi di ogni dove addobbati in maniera bizzarra, famiglie con bimbi a seguito, gente di tutte le età che sorridevano mentre pregustavano lo spettacolo.Il colpo d'occhio di San Siro zeppo è stato quasi shoccante, io che ero abituata al gremito ma piccino Flaminio!E che dire del momento degli inni nazionali e della danza dell'HAKA?Lo stadio era totalmente silente, si sentiva solo il canto guerriero di questi giganti dell'altro mondo, che brividi!
A differenza della pessima figura all'ultimo Sei Nazioni, la nostra Nazionale ha dimostrato maggior determinazione, difesa ma anche grinta nell'attaco.Certamente simo molto lontani dalla classe ed organizzazione di gioco di altre nazionali(gli All blacks , erano paurosi!!) ma, ci siamo ben difesi.Non fosse stato per un arbitraggio nettamente a sfavore degli azzurri, avremmo avuto anche una meta in saccoccia ma, pazienza.Lo spettacolo(davvero bello) c'è stato, la nostra figura l'abbiamo fatta...possiamo quindi ritenerci sostanzialmente soddisfatti non credete?
Tornando a noi, quello che vi propongo oggi è qualcosa di estremanete salutare( ricchezza di vitamina C, acido folico, fibra, potassio...) e bellissimo a vedersi.Per me è magia pura poichè, a seconda del tipo di cottura, questo ortaggio assume colorazioni e sfumature diverse!
Di chi sto parlando?Del cavolo cappuccio viola!
In giro ho visto tantissime ricette deliziose;per questa ho preso spunto dal ricettario bio express, rivedendo, ovviamente, a modo mio.Visto poi che ero stata fortunata a trovare delle belle rape bianche con delle splendide foglie attaccate(come dovrebbe essere..), ho "screziato" il fucsia con del verde, aggiungendo altre vitamine.
Un accorgimento:non cuocete troppo la verdura al fine di preservarne le vitamine;oltre a ciò sarete appagati dalla piacevole la croccantezza di questo contorno!
CAVOLO CAPPUCCIO VIOLETTO& FOGLIE DI RAPA STUFATE
qualche foglia di cavolo cappuccio violetto bio lavate e tagliate a listarelle
un pugno di foglie di rapa
olio evo
scalogno
semi di senape
1 cucchiaio di aceto di mele bio
2 cucchiai di succo di mela bio(abbondate;))
sale
In una wok, scaldate l'olio e fate sfrigolare un poco lo scalogno quindi, rosolatevi i semi di senape.Aggiungete il cavolo,le foglie di rapa e ripassatele salandole un po'.Sfumate con l'aceto e fate evaporare quindi, aggiungete il succo di mela.
Quando il succo sarà assorbito togliete dalla wok e servite.
Secondo me anche un filo di miele di castagno, non ci sarebbe stato affatto male, non credete?
Buona settimana!
venerdì 13 novembre 2009
BRICIOLE!
Quanto amo io il venerdì sera, nemmeno lo potete immaginare...
Due sere fa sono stata al cinema a vedere "Julie&Julia":nonostante fosse il secondo spettacolo(oramai off limits per me, mi addormento regolarmente, a differenza di quando ero più giovane :( ), ho visto con grande piacere TUTTO il film.Inutile dire che mi è piaciuto, l'ho trovato spensierato e divertente al punto giusto.Adoro Meryl, riesce a rendersi adorabile anche con una voce insopportabile;come recita lei...Bravissimo anche il "marito", che già avevo apprezzato ne "Il diavolo veste Prada".Julie è forse un po' troppo ossessionata dal blog(senza foto?!)ma, in alcune cose mi ci sono trovata.Sia io he il mio ragazzo siamo usciti col sorriso, insomma :D
Domani pomeriggio mi attende una cosa meno zuccherosa ma, molto più "macha", non il the, intendo "maschia"...Il match amichevole Italia-All Blacks a S.Siro, sono troppo curiosa!Vi saprò dire.
Nel frattempo,come promesso, vi volevo presentare l'acqua calda:un dessert che particamente hanno fatto mille volte(tranne la sottoscritta), con il quale ho spento temporaneamentela "febbre da crostata" che ha contagiato molti weekend della mia famiglia :)Il risultato?E' piaciuto molto e la pirofila è rimasta vuota in men che non si dica!Fortuna che volevamo mangiarlo freddo...
Questa è la mia versione, combinando il gusto personale, la stagionalità e la voglia di un dolce naturale.
Credo sia un'ottima alternativa anche per colazioneo per un brunch, non credete?
CRUMBLE AUTUNNALE
Per una teglia quadrata in pyrex
1 mela grande
1 pera kaiser grande
2 prugne
6 cucchiai di muesli alla frutta
2 cucchiai di farina di riso(ho il trip di sta farina...usate quella che vi pare)
4 noci spezzettate
1 cucchiaio di semi misti tostati
1 cucchiaio di mandorle tagliate a coltello
Qualche arachide a pezzetti
2 o 3 cucchiai di sciroppo d'acero(aggiustate voi a seconda del gusto)
1 cucchiaio di olio di mais
acqua qb
Lavate la frutta con acqua e bicarbonato quindi,mondatela e tagliatela a pezzetti non troppo piccoli.Ponetela nella pirofila leggermente unta.
Preparate il crumble mischiando tutti gli ingredienti aggiungendo acqua QB(che aiuta le uvette dei muesli a gonfiarsi ed i fiocchi ad ammorbidirsi un poco), sino ad ottenere un composto pastoso e bello rustico.Fate riposare il tutto in frigo per un po'(se volete), quindi ricoprite la frutta col crumble.Infornate a 180° per 20 min circa, sino a che la superficie risulterà ambrata e "croccante".Lasciate intiepidire quel tanto che serva per non ustionarvi e....
BUON WEEKEND!
mercoledì 11 novembre 2009
PER FARMI PERDONARE...
Vi propongo una crostata forse un po' in ritardo per stagionalità* ma che a suo tempo, riscosse molto successo!E' una delle torte(lo so quasi sempre crostate ma, presto vi mostrerò che sono riuscita a variare!) che ho fatto in occasione degli weekend in cui "Lessie tornava a casa";)
A dirla tutta è anche una scusa per coccolare vistualmente chi è a casa malato o è acciaccato in qualche modo.
Sono di corsa anche oggi per mancanza di tempo ma, vi anticipo che stasera(finalmente!) andrò a veder "Julie&Julia"!!!!Evvivaaaaaaa!
*Per renderla più in linea con la stagione corrente, potete provarla coi kiwi per esempio;)
Bando alle ciance, ecco a voi la mia
CROSTATA AI LAMPONI
Per la base:
150 gr di farina di Kamut integrale bio
50 gr di farina di riso bio
50gr di farina 00
100 ml di olio di mais
75 gr di zuccherola
Vaniglia liquida
acqua q.b.
1 cucchiaino di lievito per i dolci(non avevo a disposizione il cremor tartaro)
pizzico di sale
Per la crema:
500 ml di latte(quella che è avanzata l'ha mangiata come l'altra volta mio fratello...ndr)
50 gr di farina
100 gr di zucchero
vaniglia liquida
2 tuorli
Decorazione:
Lamponi a gogò
Zucchero a velo
Sempre il solito procedimento sia per la pasta, che per la crema, ossia:
-mischiate le farine con lo zucchero ed il sale, ed incorporatevi quindi l'olio e la vaniglia lavorando per bene l'impasto.Aggiungete l'acqua sino a dargli la giusta consistenza, quindi il lievito.
Fate una palla e lasciate riposare una mezz'ora in frigo.Prendete parte della pasta e foderate uno stampo da crostata( tenendo i bordi alti a sufficienza per contenere la crema) e fate cuocere 20 min a 180°, con dei pesetto sul fondo.Fate raffreddare.
-Mentre la pasta riposa in frigo, preparate la crema pasticcera stemperando la farina nel latte, lo zucchero e la vaniglia e, portato ad ebollizione, fate cuocere qualche minuto(sino all'addensamento).Fate raffreddare.
Una volta raffreddata la base e la crema, assemblamte la torta:riempite la base con la giusta quantità di crema, decorate coi lamponi e spolverizzate con lo zucchero a velo.
Uno scorcio...
Tutta intera!
lunedì 9 novembre 2009
IN BRODO DI GIUGGIOLE ed un pensiero per Adriano
Scusate l'assenza ed il silenzio ma..no, non ho avuto l'influenza, nè sono stata rapita dagli alieni.E' semplicemente stata una settimana pesantissima lavorativamente parlando e, segnata da un mal di testa tremendo ininterrotto...Credo di non aver mai sofferto così, non vi sto nemmeno a dire che faccia che ho avuto per uan settimana.Ora sto meglio, speriamo bene!
Mi unisco ai cori di chi non ne può più di sentir parlare d'influenza(vaccino sì o vaccino no?), di quanto fa freddo(grazie, siamo a novembre...mettere la canottiera no eh?!), e via dicendo.Stiamo sereni che, i problemi sono altri, non credete?
Per addolcire l'inizio di questa settimana, mandando un pensiero anche alla Michi infortunata, voglio presentarvi una cosa semplice, fatta con un frutto particolare, ame caro.Simile all'oliva ma di color marron-rossiccio può essere asprigna e croccante da novellina, e raggrinzita e dolcissima da vecchierella...Mai sentito parlare della GIUGGIOLA?
E' un frutto dimenticato che ha delle ottime proprietà tra cui quelle antipiretica e lenitiva, specie per le infiammazionid elle vie orali, ed è ricca di vitamina C. I miei ne hanno una pianta bella grande, ereditata dai nonni...Ci sono affezionata perchè sa di tempi passati ed è fedele ogni anno, producendo una copiosa quantità di frutti.Da bambina amavoandare a raccogliere i primi frutti e sgranocchiarli novelli assieme alla mia amica Caterina, mentre detestavo quelli maturi.Col tempo, si sa, le cose cambiano e, alla veneranda età di 30 anni suonati, ho scoperto la bontà della giuggiola matura.Qualche we fa ho raccolto queste
E la famosa storia del brodo di giuggiole?Beh, fate bollire le giuggiole mature in poca acqua e poi mi direte quanto è buono quel succo che si forma!
Il "dolce" di oggi lo dedico a quella ragazza raffinata che è Moscerino, alias "Brodo di giuggiole":sono davvero contenta per il suo ritorno e, spero che continui a deliziarci con le sue ricette perchè è strepitosa!Forza Moscerì, ti aspettiamo sempre!
KANTEN DI GIUGGIOLE E MANDORLE
1 tazza di giuggiole mature (private del nocciolo!Sennò il dentista ringrazierà..)
1 manciata di mandolre a lamelle
1 cucchiaio colmo di uvetta
2 tazze di acqua oppure(1 di acqua e 1 di succo di mela)
Malto se lo riterrete necessario
1/2 cucchiaino di agar agar
In un pentolino mettete le giuggiole tagliate a metà, le mandorle e le uvette, più l'acqua.Portate ad ebollizione e fate cuocere 5 o dieci minuti.Stemperate l'agar agar in un poco di acqua fredda e d aggiungetelo al pentolino, facendo cuocere altri tre minuti.Assaggaite se è dolce a sufficienza, altrimenti dolcificatelo come più vi piace(In teoria le giuggiole mature e le uvette dovrebbero rendere tutto dolce naturalmente).
POonete il tutto in una formina, lasciate raffreddare e servite.
So che arrivo in ritardo ma, chiedo venia...Sono anch'io sostenitrice di questa iniziativa anti plagio e, mostro ad Adriano&co tutta la mia solidarietà! Visto che non avuto tempo di mettere le mani in pasta(non avevo letto bene come funzionava sta iniziativa sorry!!!) , pubblico solo la ricetta, chiedo venia!
Ecco a voi
LA CROSTATA DI MELE E MANDORLE E' DI ADRIANO CONTINISIO senza foto!!!!
Ingredienti:
400 gr pasta frolla*,
4 mele grandi (ca. 600gr al netto degli scarti),
80 gr di zucchero,
4 cucchiai di amaretto di saronno,
succo di mezzo limone,
poca cannella in polvere.
massa di mandorle:
120 gr uova intere
60 gr zucchero,
50 gr farina di mandorle,
15 gr farina di mais fioretto,
15gr di fecola,
un pizzico di sale,
estratto di mandorle.
una manciata di mandorle a lamelle,
sciroppo di zucchero,
marmellata di albicocche.
Saltare a fiamma alta le mele sbucciate e tagliate a cubetti, miscelate con il succo di limone e lo zucchero, fino a che non risultino asciutte ma non spappolate. Incorporare il liquore e la cannella e lasciare raffreddare.
Foderare uno stampo da 26 cm e cuocere in bianco per 15 minuti (i primi 10 con carta da forno e riso).
Nel frattempo montare le uova con lo zucchero ed il sale, incorporare delicatamente le polveri e poche gocce di estratto.
Pennellare la frolla con poca marmellata, versare le mele, coprire con la massa e cospargere con le mandorle a filetti.
In forno a 170° per ca. 20 minuti.
All'uscita dal forno lucidare con sciroppo a 30°.
lunedì 2 novembre 2009
UN APPETITOSO PIENO DI VITAMINA C
Oggi è una giornata un po' così e sono di corsa forsennata ma, voglio lasciarvi un utile ed appetitoso consiglio per immagazzinare vitamina C( che non è mai abbastanza, specie per chi vive in ambienti inquinati, fuma etc etc) e proteggerci da malanni e radicali liberi.
In questo caso la fonte ispiratrice è la mia mamma, che mi preparava frequentemente questa bontà ;ed io ero sempre felicissima;)Ricordo che un panino( ma nenneno due!) non era MAI abbastanza quando me la trovavo davanti...Ci coprivo le bistecche e poi via di scarp..one!
Avendo ricevuto in regalo una sporta di prezzemolo( fate un giro su internet per vedere quanto è preziosa questa erbetta..) direttamente dall'orto del nonno, non ho potuto che fare due cose:metterne una scorta in freezer ed immolarne l'altra parte per riprodurre quella salsa che mi piaceva tanto.
Vi consiglio di farla(se non la conoscete) perchè, oltre ad essere buonissima e salutare, è versatilissima!Se le uova sode sono la morte sua, ha inoltre il potere di rendere allegro un nasello al vapore, dare dignità ad una triste bistecca ai ferri(rendendola appetitosa) e ricchezza ad un bollito.Io che non mangio carne la trovo ottima accompagnata a formaggi, come per esempio gli stracchini compatti, i pecorini, i caprini freschi.E sapete che vi dico?Anche su belle fettazze di pane buono senza niente è da svenimento!
Ah, la Michi mi dice dalla regia che con il salmone al vapore è strepitosa!
Forse la conoscerte declinata in altro modo ma per me rimarrà sempre
LA "SALSA"(al prezzemolo) DELLA MAMMA
Un bel mazzo di prezzemolo(solo le foglie, i gambi usateli per il brodo)
Una manciata di olive verdi
3 filetti di acciuga sott'olio
un cucchiaio di capperi sott'aceto
Olio evo abbondante
Semplicissimo:mettete tutti gli ingredienti nel mixer e tritate benissimo, aggiungendo olio evo a filo.Conservatela in frigo coperta bene dall'olio ma..so che finirà in un batter d'occhio!In caso contrario sugelatela, usando lo stesso barbatrucco del pesto ;)Avrete così una scorta pret a manger di qualcosa di buono!
BUONA SETTIMANA!
venerdì 30 ottobre 2009
DOLCI SPERIMENTAZIONI e SALUTI
Prima di darvi la ricetta-pasticcio di oggi vi chiedo una cosa.Sembrerà una cosa futile, ma per me è importante davvero...SE PASSATE DAL MIO BLOG, LASCIATEMI UN VOSTRO COMMENTO!Una critica, un parere, un consiglio, per me sono motivi di crescita e miglioramento!Quello che per voi può essere poca cosa a me interessa molto!GRAZIEEEE :D
Sono un po' di corsa e non mi perderò tanto in chiacchiere:la torta NORMALE(non macrobiotica, i miei famigliari amano le cose classiche) di questo we l'ho fatta dai miei a settembre.Volevo usare una base diversa della frolla/brisè, non avevo uova a sufficienza per il mio pan di spagna e, così, ho preso ispirazione da lei per un pan di spagna alternativo.Ovviamente ho usato farina normale ed homesso i lamponi anche nell'impasto:il risultato non mi ha convinto, non è venuta una base nè soffice, nè spugnosa, ma un po' gommosetta..Secondo voi che ho sbagliato?Basta dalla settimana prossima prometto che posterò solo ricette perfette!;)
TORTA LAMPONI,UVA & CREMA PASTICCERA
Per la base:
260 gr di farina0
100 gr di farina di kamut
60 ml di olio evo
5 cucchiai e 1/2 di zucchero
1/2 bustina di lievito per dolci
1 cucchiaino di Bicarbonato
250 gr di lamponi
Sale
Latte q.b.
Per la crema:
500 ml di latte(quella che è vanzata l'ha mangiata mio fratello che non ama le torte)
50 gr di farina
100 gr di zucchero
vaniglia
2 tuorli
Per decorare:
1 vaschettina di lamponi
1 grappolo di uva america o nera
In una ciotola mescolate farine, zuccheri, bicarbonato, sale olio e lamponi frullati;per ultimo il lievito.Emulsionate con il latte sino ad ottenere un impasto liscio senza grumi(non mescolate eccessivamente).Infornate a 180° per 20 minuti.Sfornate e lasciate raffreddare.
Nel frattempo preparate la crema pasticcera stemperando la farina nel latte, lo zucchero e la vaniglia e, portato ad ebollizione, fate cuocere qualche minuto(sino all'addensamento).
Fate raffreddare.
Componete la torta bagnando la base con un po' di latte, sormontatela conuno strato di crema pasticcera e, per ultimo la frutta.
Chi ha dei suggerimenti Daphne compresa, saranno graditissimi!
Buon weeeee
mercoledì 28 ottobre 2009
META' FARINA del MIO SACCO...
Nel mio piccolo ho subito plagio su Kataweb, come dicevo qui..Nonostante varie e mail spedite da me e da altre, non ho ricevuto alcuna risposta e, ben più vergognoso, la foto è ancora lì.
La faccia tosta delle persone è senza limiti, così come la disonestà dilagante, spacciata per bravura e furberia.Sapete che vi dico?Io i furbi e gli opportunisti li detesto.Amo le persone cristalline, oneste e schiette.La disponibilità di una persona per me è sacra.Chi si approfitta di queste persone è un meschino e va smascherato.
Vi consiglio di leggere anche questo importante commento di Miciapallina:io su FB non ci sto praticamente mai e non ho nessun link al blog, per una scelta personale(ho tra i contats persone a cui non voglio rendere nota la mia passione ed il mio piccolo spazio).Può essere un mezzo utile e divertente ma..occhio!!!
Concludendo, mostro la mia piena solidarietà a tutti i plagiati e mi unisco a voi nella battaglia.
Qualche tempo fa avevo letto su questo delizioso blog una ricettina per una crostata aromatica.
Stuzzicata da quella pasta da usare a piacimento, mi è venuta un'idea che mi ha tormentato sino a che non l'ho realizzata.Le mie papille volevano assaporare i contrasti e dare il tocco finale con quel favoloso Vin cotto, souvenir della mia vacanza salentina.
Peccato abbia sbagliato alcune cose del tipo, non avrei dovuto cuocere la pasta anche prima della farcitura(per timore che non cuocesse bene), e non sia così riuscita a realizzare pienamente quello che avevo in testa(soprattutto il gioco di consistenze, la pasta era durissima).Tuttavia, quello che è ho promosso, è l'accostamento di sapori, dolce-salato-dolce.Dedico questa cerazione al mio ragazzo , che è anche il mio assaggiatore ufficiale, critico al punto giusto ed anche super magnanimo spesso!(in questo caso lui era soddisfatto delle pietanza, seppur con la pasta da mettere a punto, io ero arrabbiatissima invece!).
Prometto che riproverò senza commettere stupidi errori.Nel frattempo ringrazio Sabrine per la sua pasta che, se non troppo cotta, deve essere buonissima!
CROSTATINE AROMATICHE ZUCCA, PECORA & VIN COTTO
Per due crostatine
Per la pasta:
125 gr di farina integrale
80 gr di acqua(o anche di più si va ad occhio)
Timo, salvia, rosmarino e maggiorana essicati e triturati.
Sale
Impastate tutti gli ingredienti insieme e fate una palla che metterete da parte.
Per il ripieno:
composta di zucca ( bne avevo un vasetto regalatomi da mia madre, prodotta da un agriturismo del Lago d'Iseo, la più buona provata sino ad ora)
Caciotta di pecora toscana DOP
Vin cotto pugliese
Stendete la pasta e foderate degli stampini da crostatina oliati, bucherellandone il fondo.Farcitela con la composta di zucca e caciottaa dadini.
Infornate per circa 15/20 min a 180 °, sino a che il formaggio sarà sciolto e la pasta cotta.Sfornate e guarnite con il vin cotto.
Servire con una insalatina.
Scusate la foto...
lunedì 26 ottobre 2009
BIANCO & PROFUMATO COME UN...
Buona settimana innanzi tutto...Avete approfittato di fare qualche nanna in più questo weekend?A me è servito il cambio dell'ora anche se, odio uscire dal lavoro e trovare buio buio!la mancanza di luce è una cosa che mi fa soffrire e so di non essere l'unica, vero Lo?!
Pazienza, rassegnamoci a qualche mese "tombale" e trasformiamoci in allodoline ;)
Caspita, è già passato un po' di tempo dalla mia visita nelle Langhe e, non vi ho ancora mostrato IL PIATTO principe che ci siamo gustati con IL SOUVENIR acquistato alla Fiera del Tartufo di Alba.Vi ho detto che all'ingresso della fiera sono stata letteralemnte avvolta dal profumo di tartufo?Ero inebriata(lo so che ad alcuni non piace perchè ricorda odoracci ma, a me ME PIASCE!).Pensare che da piccola non lo sopportavo...
Tornando al piatto, credo che oggi non sia troppo tardi per mostrarlo, visto che stamane al TG parlavano giust'appunto di questio eccezionali tuberi..Se mettiamo poi che ieri è stato il Pasta Day, tutto si concilia.
Lo scorso anno avevo preparato qualcosa di simile con il tartufo nero;oggi vi presento la versione nobile e pregiata del piatto.Pensate che ho intavolato un dibattito preventivo con mio ragazzo per decidere il formato di pasta da utilizzare( a stare con una food blogger un po' di manie si acquisiscono)...non avevamo i tajarin ma la scelta è stata comunque azzeccatissima!Pasta ruvida, porosa e di ottima qualità, capace di accogliere e perdersi nella dolcezza del condimento non smorzando l'inconfondibile aroma del tartufo!
Questa è l'ennesima dimostrazione che i piatti più semplici, costruiti con materie prime eccellenti, siano i più buoni, siete d'accordo?
SPAGHETTI ALLA CHITARRA INTEGRALI AL TARTUFO BIANCO
Spaghetti alla chitarra integrali di Gragnano
Burro chiarificato(ghee) a volontà
Formaggio grattuggiato(Parmigiano e Pecorino)
Tartufo bianco + affettatartufi(importantissimo per sprigionarne l'aroma!)
Mentre cuocete la pasta, fate scaldare il burro chiarificato.Aggiungete quindi al ghee, con il fuoco spento, il formaggio e mescolate formando una cremina.Seè troppo densa aggiungete un po' di acqua della pasta.
Scolate la pasta, conditela con la cremina, impiattate e grattate tartufo a volontà!Dopo di che..abbandonatevi completamente al piacere del palato!
venerdì 23 ottobre 2009
TARTE A POIS !
Quante cose da dire oggi...Due parole sui primi due giorni di corso, i saluti per l'weekend, la ricetta...Una cosa alla volta :)
Innanzitutto sono davvero felice di aver scelto il corso presso il Centro Macrobiotico Milanese:premesso che l'ambiente è molto famigliare ed accogliente, la mia maestra Stafania è di una dolcezza infinita!Cresciuta "macrobioticamente" secondo la scelta fatta dalla sua mamma che, ricevette direttamente dal Oshawa(il padre della macrobiotica) gli insegnamenti e l'input ad aprire questo centro, trasmette con le nozioni fondamentali, l'insegnamento più grande di questa pratica:la ricerca costante dell'equilibrio.Degli elementi e di se stessi.Credo sia un principio di cui tutti dovrebbero far tesoro, non credete?
Nulla è imposto o vietato(come mi è capitato di apprendere in altri ambiti macrobiotici), molto consigliato.Tutto a servizio del proprio percorso che porta alla personale "taratura" delle cose(per es. noj è detto che uno non debba mangiare un determinato alimento se i corpo lo richiede...).Stagionalità, rispetto per la natura, riscoperta e ricerca dei sapori autentici, piacere di stare a tavola con convivialità e tranquillità in compagnia delle persone care, elogio alla lentezza...Tutte cose che sposo idealmente al 100% ma, alcune, devo imparare a metterle sempre in pratica(mangiare con tranquillità e lentezza...).
Due ora di corso scivolano via così, tra insegnamenti, domande(chiedo ancora perdono per la copiosità delle mie..)& risposte, spadellamenti, assaggi, happy our( di quelli buoni eh?!);tutto in un clima disteso e tranquillo.
La cosa belle poi è che, quello che si prepara(un pasto completo e sempre squisito) lo si porta a casa!Mi sono fatta due cenette niente male le ultime due sere ;)
Vi confesso una cosa:al pensiero che mancano solo due lezioni sono già triste!
Colgo l'occasione per salutare Stefania e le mie compagne di corso, nel caso passassero di qui!;)
Questa esperienza mi dispone al meglio per l'weekend e, siccome sono molto rilassata d'animo e voglio trasmettere anche a voi questa dolcezza, vi lascio con un dolce per nulla macrobiotico, preparatoqualche domenica fa dai miei.Avevo altre idee ma, in questo periodo mi chiedono le crostate.Facendo una rapida ispezione del frigo e mettendoci un po' di fantasia ho realizzato questo dolcino che partecipa al "Contest più morbido dell'web" lanciato da Sandra di "Un tocco di Zenzero", per le Fattorie Fiandino.

CROSTATA A POIS REGINA CLAUDIA
per la pasta:
300 gr di farina di Kamut integrale bio
100 gr di farina di riso bio
100 gr di farina 00
200 gr di burro
150 gr di zucchero
la scorza grattuggiata di un limone della costiera amalfitana
acqua q.b.
1 cucchiaino di lievito per i dolci(non avevo a disposizione il cremor tartaro)
per la farcia:
250 gr di composta di prugne regina claudia fatta dalla mia mamma(con sola frutta ed un cucchiaio di zucchero, poichè la frutta era dolcissima)
2 dita di cognac
2 cucchiai di pangrattato
1 manciata di gherigli di noce
Per prima cosa prendete i gherigli e fateli macerare nel cognac.Quindi preparate la pasta mischiando le tre farine con il burro ammorbidito.Lavorate un po' sino ad amalgamare il tutto, aiutandovi con l'acqua.Aggiungete la scorza del limone, il lievito e lo zucchero ed altra acqua, sino ad ottenere un pasta omogenea.Fate una palla e mettetela a riposare in frigo una mezz'oretta o più.
Prendete parte della pasta e foderate uno stampo da crostata, tenetene da parte una pallina per la decorazione.Fate cuocere 10 min a 180°, con dei pesetto sul fondo.
Preparate la farcia mischiando composta, pangrattato, noci ed un po' di cognac.Estraete la crostata, farcitela e decoratela con dischetti di pasta ed infornate altri 15/20 min sino a che sarà cotta(dipende dal forno).Lasciate intiepidire un po' e spolverizzatela con dello zuccheroa velo.
Questo il risultato appena tolta dal forno...
e questo quello che è avanzato dal pranzo ;)
mercoledì 21 ottobre 2009
L'EVOLUZIONE delle FAVE E CICORIE - LA RI - STRUTTURAZIONE
Nonstante il tempo uggiosissimo e piovoso, sono felice!No, non sono impazzita e nemmeno drogata ma...Uno le chiacchiere con le amiche fanno bene, due...stasera inizio una cooking session di cucina naturale!Sono davvero galvanizzata all'idea e, presente il primo giorno di scuola?Ecco, mi sentoe sattamente così!Il corso è costituito da 4 lezioni da 2 ore ciascuno, poco impegnativo ma credo molto interessante, vi farò sapere!
Bella carica e positiva corro a presentarvi l'evoluzione del piatto tradizionale pugliese che ho postato lunedì.L'idea di rivisitarle mi è venuta così, all'improvviso, come quasi sempre mi accade.
So che potrebbe sembrare nulla di che ma, a mio parere sia per le ottime materie prime utilizzate, che per la completezza nei nutrienti, l'ho trovato un buon piatto equilibrato.
Ovviamente il giudizio lo rimando a voi, cari amici, ditemi che ne pensate!
Nota bene: ben lungi dall'idea presuntuosa di declassare quell'eccellente piatto pugliese, da me decantato, voglio solo dimostrare come un'accoppiata vincente possa essere ulteriormente valorizzata.
Ai posteri l'ardua sentenza...
FAVE&CICORIE RI-STRUTTURATE (grazie del consiglio per la definizione Gunther!!!)
Purea di fave cotte e ripasate in olio e scalogno
Cicorie cotte e ripassate
Paccheri di Gragnano
Olio evo, magari pugliese(comunque saporito)
Se avete già pronte le fave e cicorie sarà un attimo preparare il piatto.Lessate i paccheri in acqua salata, scolateli(devono essere al dente) e fateli raffreddare.Riempite ciascun pacchero con la purea ed adagiatelo sul piatto da portata, formando man mano una sorta di bouquet."Legate"attorno al bouquet le cicorie ed irrorate il tutto con olio evo e, se gradite, qualche granello di pepe.
Servite.
lunedì 19 ottobre 2009
FAVE E CICORIE SECONDO LA TRADIZIONE(o quasi)
Spero abbiate trascorso tutti un buon weekend, io tra una magnata e l'altra mi sono fatta una bella cura del sonno...Pensate che sabato pomeriggio vedo un'amico, lo saluto e lui non reagisce.Lo risaluto a distanza ravvicinata e lui mi fa "Cavolo non ti avevo riconosciuta, hai un faccino così riposato!".Ammazza, devo sembrare proprio uno zombie durante la settimana!!!
Si dà il caso che dormire fino ad esserne sazi è un toccasana ma...crea dipendenza!Nonostante le 10 ore di sonno, ieri sarei rimasta in uno stato di pennica costante!
Per lo meno oggi affrontato l'odiato lunedì con altro spirito.:D
Prima di rispondere ai vostri graditissimi commenti, vi parlo della ricetta-non ricetta di oggi.
Dalla mia vacanza Salentina ho portato con me immagini, ricordi bellissimi, sapori...già detto vero?
Beh, delle tante cose mangiate mi sono appassionata(con il mio fidanzato) di un piatto in particolare, povero come da tradizione contadina ma, così gustoso e nutriente da preferirlo perfino ad una pasta col pesce!Sarà che amo le cose ed i sapori semplici, la Puglia e la cucina contadina...
Ora mi fustigherete.So che avrei dovuto mettere in ammollo e poi cuocere i legumi, come da tradizione.Metti però che tornia casa tardi dall'ufficio e: è quasi ora di cena, hai voglia di quel piatto fotonico mangiato in vacanza, ti ricordi che hai in freezer quelle erbette già cotte da te,non hai altra ispirazione, che fai?Beh, ricorri al barbatrucco no?Per una volta i puristi non storcano eccessivamente il naso, il risultato è stato eccellente, il piatto ripulito!La prossima volta prometto di seguire la procedura canonica, giurin giurello :)
Ah, NOTA BENE:oggi vi propongo la versione "classica"(più o meno dai) del piatto...Se mi seguirete i prossimi giorni vi presenterò una mia rivisitazione e destrutturazione del piatto.Stay tuned che vale la pena!
Siore e siori....
FAVE&CICORIE
1 confezione di fave cotte in scatola
1 mazzo di cicorie selvatiche(le mie erano del lago di Garda, da quanto mi disse il frutarolo)
olio evo di quello buono buono
scalogno
sale
Per prima cosa, senon l'avete già fatto, mondate le cicorie e sbollentatele qualche minuto in acqua salata.
Scolate le fave e frullatele grossolanamente con un frullatore ad immersione.In un pentolino fate rosolare lo scalogno con un po' di olio e ripassatevi le fave.
Una volta cotte le erbette scolatele e ripassate anch'esse in padella con olio, scalogno e, se serve, qualche grano di sale(io non sono troppo salata come gusto).
Impiattate irrorando con un filo di olio evo a cudo e, se piace del pepe nero.
Ragazzi, se avete del bel pane rustico fatto in casa da accompagnare, che prelibatezza!!!!E non è tutto....per ora!
Domanda:Ma che cicorie usate in Puglia?!
giovedì 15 ottobre 2009
GREEN REVOLUTION - PART 2nd
Vi confesso che è una gioia "svelare" dei piccoli trucchi ecologici alle persone, e vedere dipinto sui loro volti un'espressione stupefatta.Oramai distribuisco a gogò le dispense sul bucato e puizie ecologiche, sapete?Mia mamma è contentissima dell'aceto al posto dell'ammorbidente, ed anche molto soddisfatta del detersivo per piatti che le ho fatto.
E pensare che sono cose così semplici ed alla portata di tutti...
Beh, si dà il caso che io sono molto contenta, felice di fare un po' meno male al nostro pianeta.
A tal proposito, vi invito a visitare il blog sopracitati e quelli di:
- Manitese in merito alla campagna promossa questo weekend "Io Mangio Locale".
- Faitrade Italia, relativo alla campagna dal 17 al 25 ottobre "Io faccio la spesa giusta"
Non pensiamoci mai troppo lontani da chi vive a Km di distanza;le distanze sono più corte di quel che sembrino...

mercoledì 14 ottobre 2009
E DOPO AVER SCALDATO IL PANCINO...UN SECONDO VINTAGE!
So che è un po' strano vedere una ricetta di questo genere sul mio blog ma, pur non mangiando carne, la cucino per chi la ama.Qualche weekend fa ero a casa dei miei e, mi viene chiesto di fare un piatto che mia mamma preparava negli anni '80, quando ero bambina.Ricordo che riscuoteva sempre un gran successo...A distanza di anni, mi sono cimentata io nella preparazione(tra l'altro sono andata di fantasia/buon senso perchè non avevamo ricette scritte) e vi devo confessare, ero un po' timorosa visto che con la carne non ho molta dimestichezza.Invece, nonostante le mie poche aspettative, è piaciuto proprio a tutti!Devo dire che è stata una grandissima soddisfazione, sapete?
Beh, nulla di complicato, comunque molto gustoso!
Perdonatemi in anticipo per le foto orripilanti:avevo la tavolata che reclamava(era domenica), io che tetavo di affettare il tutto con un coltello sbagliato, il punto poco illuminato....vabbè passiamo alla sostanza...
FILETTO di MANZO IN CROSTA
800 gr di filetto di Manzo
1 rotolo di pasta sfoglia
qualche rametto di rosmarino
qualche foglia di salvia
sale
olio evo
Per prima cosa accendete il forno a 180°.Nel frattempo in un tegame fate rosolare per 5/10 minuti il filetto nell'olio con salvia e rosmarino, salandolo un po'.
Trasferite il filetto su un'asse e sgocciolatelo un po'(così eviterete il rammollimento della sfoglia).Stendete la sfoglia ed adagiatevi sopra il filetto con la salvia ed un poco di rosmarino.
Chiudete a pacchettino la sfoglia attorno al filetto, pennellate la superficie con del tuorlo ed infornate con carta forno una ventina di minuti(dipende se la carne di piace più o meno al sangue;il filetto, a mio parere, non va mai cotto eccessivamente).Togliete dal forno e ponetelo su un'assicella.Affettate facendo attenzione al vapore che uscirà dal pacchettino!
Forse dovevo sgocciolare maggiormente la carne, in ogni caso il filetto era tenerissimo e molto gustoso, secondo i miei commensali!
lunedì 12 ottobre 2009
BRRRRRR...ZUPPA?
Stamattina mi sono svegliata ed ho trovato l'aria particolarmente frizzantina, sebbene ci sia un bel sole.Tempo di cambio armadi(i top di seta mi facevano un po' specie sinceramente...) e di alimenti corroboranti e riscaldanti.
Dobbiamo trattarci bene in questo cambio di stagione, per rafforzare il fisico in vista dei malanni che dilagano, coccolandosi per bene.Oggi ancora zuppa ma, ho in serbo diverse ricettine dolci e salate niente male, fidatevi!
La scelta di oggi parrà a molti poco attraente a causa di un ingrediente che, a quanto leggo, non è molto amato, anzi...A me, invece, piace assai( anche a te mamma vero?).Se poi lo si accosta in maniera furba, si possono ottenere oltre a simpatici giochi di colore anche delle pietanze davvero gustose.
Poi, de gustibus....;)
Avvertenza:questa ricetta è all'insegna del fast&yummy:avendo tempo si può adottare la versione slow, credo sia ancora più buona!
ZUPPA di BARBABIETOLA ROSSA & PISELLI
2 barbabietole rosse cotte
1/2 barattolo di piselli medi in scatola
basilico fresco
1 cucchiaino di lievito alimentare in scaglie
1 cucchiaino di miso
2 tazze di acqua
Semplice semplice:tagliate la barbabietola a pezzettini e mettetela in un pentolino con i piselli, il basilico e l'acqua.
Portate a bollore, quindi spegnete il fuoco e frullate con un frullatore ad immersione.
In una scodella mettete il miso e scioglietelo con poca zuppa;aggiungete il lievito alimentare e la zuppa.Mescolate, lasciate riposare due minuti e...
Buona settimana a tutti!
venerdì 9 ottobre 2009
RICETTA RIVISITATA PER UN DOLCE BUONGIORNO
Solo uno scroscio ma, come dicono qui, "putost che nient putost" ;)
Prima di salutarvi per l'weekend, vi lascio la versione reloaded di un pandolce fatto lo scorso anno, già ispirato al Pandolce al latticello della cara Alex.
Il bello di questo pandolce-non dolce, è che si può giocare con gli ingredienti a seconda dell'umore e della dispensa;il risultato è sempre soddisfacente!
Io che non amo i dolci troppo stucchevoli lo trovo di una bontà sconfinata e, per non rischiare di papparmene da sola uno intero in un giorno lo taglio a fette e lo congelo;basta poi togliere quello che vi serve dal freezer e sarà morbido come appena sfornato(dopo averlo scongelato neh;))
Potete poi mangiarlo con un velo di burro più confettura/composta/miele, o quel che vi garba.A me piace anche in purezza pucciato nel latte di mandorle o riso.
Vabbè, bando alle ciance e vediamo cosa ho combinato(nel vero senso della parola) sta volta:
PANDOLCE AL LATTICELLO con NOCI e PRUGNE SECCHE
450gr di farina integrale
2 cucchiai di sciroppo di agave
3 cucchiaini di cremor tartaro
la punta di un cucchiaino di bicarbonato
2 cucchiai di semi di papavero
3 cucchiai di semi misti(zucca, sesamo, grano saraceno, lino, girasole)
1 cucchiaio di sesamo nero
1 cucchiaio di noci
1 cucchiaio di uvetta
4 prugne secche( da denocciolare e tagliare a pezzettini)
2 cucchiai di muesli di avena
500 ml di latticello
un pizzico di sale
In una terrina mescolate la farina con tutti gli altri ingredienti secchi( noci e prugne secche tagliate a pezzi , compresi).Aggiungete quindi lo sciroppo d'agave ed incorporate piano piano il latticello sino ad ottenere un impasto morbido.Ponetelo in uno stampo da cake(il mio di silicone) , cospargete la superficie coi fiocchi d'avena, ed infornate per 30 minuti a 200°, poi altri 30 minuti a150°.
WARNING: con lo stampo di silicone riducete un poco i tempi sennò, la crosta verrà troppo scura, come è capitato a me
BUON WEEKEND!
mercoledì 7 ottobre 2009
ZUCCA TIME & Sostegno per L'Abruzzo
Passi il cielo grigio ed indeciso(piove o no?);passi anche la Bioexpress che si dimentica la mia prima consegna(non ho ancora capito perchè)...ma qui ci vuole una coccola, magari con qualche frutto che l'autunno ci regala.
Cosa c'è di meglio della zucca?Vabbè ci sarebbero anche le castagne, i funghi ma, iniziamo con questo ortaggio che amo incredibilmente.Lo scorso anno vi proposi un pesto inventato da me, che mi piaque moltissimo.
Quest'anno vi ripropongo un classico ma, reintepretato da me per creare un'armonia di contrasti che hanno conferito al piatto un carattere davvero particolare e gustoso.
Scusate l'auto-encomio ma, il giudizio primario è venuto dal mio assaggiatore ufficiale(il mio ragazzo).La cosa che più mi ha dato soddisfazione è stato il suo elogio, nonostante non sia uno zucca-fan come me.Il mio intento(riuscito perfettamente) era di armonizzare la zucca non facendo prevalere sul piatto il suo sapore dolce ma, smorzarlo e sfumarlo delicatamente. Ho scelto un vino che aromatizzasse ulteriormente la dolcezza, un formaggio che la temperasse, ed un riso che desse carattere e consistenza rotonda.
Il risultato?
RISOTTO DI ZUCCA AL PASSITO
2 tazze di riso integrale(ammollato una notte)
4 o 5 tazze di brodo vegetale fatte con dado casalingo
mezza zucca piccola( mantovana), cotta un poco al forno e tagliata a dadini.
olio evo
scalogno
salvia
rosmarino
mezzo bicchiere di passito
una fetta di caciotta toscana di capra DOP
una manciata di mandorle a lamelle
In una pentola a pressione(o normale se vi piace di più) fate imbiondire lo scalogno con l'olio evo, salvia e rosmarino.
Aggiungete la zucca e fatela rosolare per bene.Aggiungete quindi il riso e tostatelo qualche minuto.Sfumate i tutto con il passito e cuocere qualche minuto, sempre mescolando.Aggiungete 4 tazze di brodo, chiudete la Pentola a presisone e fate cuocere per 15 minuti.Scoperchiate e continuate la cottura aggiungendo il restante brodo, sino a che il riso avrà una consistenza cremosa.
Aggiungete quindi la caciotta a dadini e lasciare riposare due minuti.
Impiattate ponendo sulla superficie del risotto delle mandorle a lamelle.
IMPORTANTISSIMO:L'economia dell'Abruzzo è in seria difficoltà a causa delle conseguenze del terremoto.L'associazione consumatori ha lanciato una campagna a sostegno dei produttori locali(che ci offrono materie prime di gran qualità) e promuove la vendita on-line dei prodotti, senza spese di spedizione.
Noi Foodies abbiamo un motivo in più per impegnarci in questa interessante ed importante iniziativa no?Correte a visitare il sito e diffondete a tutti quelli che conoscete!
www.okabruzzo.it
Last but not the least...BUON COMPLEANNO PAPA'!!!!!!:D