giovedì 29 aprile 2010

LA CODA DELLE COLOMBE PER UN DOLCE RICICLO

Qualcuno si starà chiedeondo se mi sono ammatita per via di questo titolo.Ok che il primo sole di primavera rimbambisce però...It's ok it's ok!
Senza tanti giro di parole, nonostante non sia riuscita a partecipare al contest delle 99 Colombe, ho ordinato anch'ioqualche pordotto, tra cui la Pizza di Pasqua.Ero davvero curiosa di assaggiare questo prodotto, dopo averlo letto su motissimi blog.Sinceramente mi aspettavo qualcosa di più morbido e fragrante ma, probabilmente mi ero fatta io un'idea sbagliata.Il sapore mi è piaciuto, dolcino con quel pizzico di cannella che ha il suo perchè.Credo che il modo migliore per apprezzarla sia affettarla e ripassare le fettine forno, al fine di conferir loro la giusta morbidezza.L'abbinamento che non vedo bene è coi salumi, per la sua eccessiva dolcezza, e l'aroma cannelloso(non lo dico io che non mangio carne ma tester carnivori ;) )De gustibus...
Si dà il caso che fettina dopo fettina me la sono mangiata con composta di frutta(non male direi) salvo un pezzo finale.Non ho esitato un attimo a trasformarla in qualcosa di davvero goloso che ha dato degna sepoltura all'ultimo pezzettino ;)
Per realizzarlo ho usato sostanzialmente avanzi che, si sono sposati alla perfezione; ne è dunque derivato una specie di

PUDDING CON PIZZA DI PASQUA, BANANA E CREMA LEGGERA

1 pezzo di pizza di Pasqua abruzzese (1°avanzo)
1 banana matura (2° avanzo)
250 ml di latte (3° avanzo)
3 cucchiai di zucchero integrale Demera
1 cucchiaio di farina 0 bio
estratto di vaniglia liquido
1/2 cucchiaino di curcuma
semi misti tostati

Tagliate a pezzettini la pizza e la banana e ponetele innun pirofilina rivestita di carta forno.
Stemperate la farina(poca, la crema dovrà essere abbastanza liquida, poiche la pizza è peggio di una spugna!) nel latte ed unite lo zucchero, la vaniglia e la curcuma.Portate ad ebollizione e fate addensare.Versate la crema sui pezzi di banana e pizza, spolverate con un po' di semi misti ed infornate a 180° per 15/20 min, sinoa che la superficie sarà colorita.
Lasciate intiepidire, giusto per non ustionarvi e...magari accompagntelo con una palla di gelato artigianale alla vaniglia;)
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martedì 27 aprile 2010

IMPROVVISAZIONI

Improvvisazione.Sì, perchè la mia cucina è fatta anche di questo.Non solo elucubrazioni protratte per giorni, o idee nate in maniera improvvisa, spesso apro semplicemente il frigo e la dispensa, guardo cosa c'è in dotazione nel mio paniere(cosa è vicino alla scadenza, che verdura langue..), e trasformo.Creare sarebbe una parola troppo pretenziosa.Quello che non è mai affidato al caso è l'accostamento dei sapori e dei nutrienti:cerco di cucinare sempre piatti bilanciati e dotati di opportuni contrasti(che si spera non facciano a pugni).Di solito, l'istinto funziona.
Proprio come quella sera che avevo in dote:spianci bio cotti a vapore, cubetti di pancetta affumicata, latte di riso.Salata la pancetta, dolcino il latte di riso...

COCOTTE SPINACI,PANCETTA AFFUMICATA & BESCIAMELLA DI RISO

Crackers con pasta madre, home made(come base della cocotte)
2 bicchieroni di latte di riso
1 cucchiaio di farina(regolatevi voi)
noce moscata
e eventuale pizzico di sale
1 confezione di pancetta affumicata a cubetti
spinaci bio cotti al vapore e ripassati in padella con aglio e oglio.
pecorino grattuggiato

Più facile a farsi che a dirsi.
Foerate il fondo della cocotte con un poco di cartaforno.Fate la base con un po' di cracker.Nel frattempo preparate la besciamella stemperando la farina nel latte, con un po' di noce moscata ed un pizzico di sale(il latte di riso è naturalmente dolce).Portate tutto ad ebollizione,facendo addensare per bene la besciamella.
In una padella antiaderente(quella mia famosa con la spia per le frittate), fate rosolare la pancetta sino a che si sarà colorita ed il grasso sciolto.
Unite la pancetta(eliminando il grasso sciolto) alla besciamella, ed amalgamate nel composto gli spinaci.Ponete il tutto sulla base di crackers, spolverate con del pacorino grattato e cuocete a 180° per 15/20 minuti.
Io ho mangiato la versione senza pancetta, aggiungendo del pecorino al posto della pancetta.A detta mia e del commensale erano gradevoli entrambi.La dolcezza della besciamella di riso si è sposata benissimo con la sapidità degli altri ingredienti!
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venerdì 23 aprile 2010

L'IMPORTANZA DELL'INGREDIENTE..SEGRETO!

Chi mi segue e mi conosce, sa benissimo quanto tenga alla qualità delle materie prime che utilizzo in cucina.Fermamente convinta del fatto che "siamo quel che mangiamo", non potrebbe essere altrimenti.Il blog per me ha significato non solo entrare in questo esteso network di persone, sapori e informazioni utilissime, ma anche il mezzo per ampliare la mia conoscenza sul cibo e di comprendere l'importanza delle scelte di base.Consapevolezza, prima di tutto.Col tempo ho mi sono orientata verso il biologico, ricercando prodotti di nicchia, presidi slow food e, nello stesso tempo, la semplicità massima.Tendo sempre ad avere pochi ingredienti nelle mie ricette, poichè sono convinta che per assaporare appieno un sapore, sia necessario liberarlo da troppi orpelli, permettendogli di esprimersi al meglio.Forse questa "filosofia", rappresenta un po' la persona che sono:amante delle cose buone e semplici, delle piccole cose, delle persone trasparenti ed autentiche.Non amo le cose artefatte, preferisco la schiettezza.Il più bel complimento che abbia mai ricevuto per questo blog, è stato di un amico di vecchia data:"nel blog sei proprio tu, leggendoti sembra di averti davanti che parli".Grazie Teo!In questi due anni di blog(che mi dimentico sempre di ricordare), credo di essere stata coerente nelle mie espressioni culinarie, in caso contrario, segnalatemelo eh?
Oltre a tutte le cose che vi ho già detto, aggiungo che sono una persona curiosa intellettualmente.Quando da Sandra ho intravisto la possibilità di partecipare ad un simpatico contest ed assaggiare un prodotto a me sconosciuto, mi sono data da fare...E che gioia quando ho ricevuto il pacco con i panetti di Burro 1889 delle fattorie Fiandino!Leggendo con quanta cura viene ottenuto questo prodotto e l'accurata selezione del sale aggiunto alla panna riposata, mi sonor esa conto di avere tra le mani un prodotto davvero unico.Cosa che si è confermata empiricamente con l'assaggio...
Dolcezza e sapidità perfettamente bilanciate in un abbraccio piacevolissimo.
Subito ho cominciato a pensare a come avrei potuto valorizzare al massimo questo gioiello caseario.D'idee ne ho avute diverse ma, alla fine, ho dato ascolto al desiderio di purezza e semplicità.Personalmente ho avuto la prova che proprio la semplicità è il miglior vestito per le cose grandi.Condivido quindi con voi per il contest di Sandra un amuse bouche che sa di casa, di genuinità e dolcezza, proprio come il Burro 1889.

CROSTONE DI PANE DI GRANO DURO A LIEVITAZIONE NATURALE CON BURRO SALATO 1889, CIPOLLE di TROPEA CARAMELLATE& NOCI

1 fetta di pane a lievitazione naturale di grano duro come questo
L'ingrediente segreto, alias Burro Salato 1889 delle Fattorie Fiandino
3 cipolle di Tropea
1,5 cucchiai di aceto di mele bio
2 cucchiai di malto di grano bio
acqua
1 gheriglio di noce

Prepariamo le cipolle caramellate:affettate le cipolle e fatele cuocere sino a che saranno morbide con uno o due bicchieri di acqua.Quando l'acqu si sarà asciugata, aggiungete l'aceto ed il malto, mescolando.Cuocete le cipolle per una mezzoretta, sino a che saranno cremose.
Scaldate una fetta di pane di grano duro, imburratelo con il Burro salato 1889, sormontatevi un po' di cipolle ed infine il gheriglio di noce spezzettato.
Chiudete gli occhi e..assaporate.Scoprirete i contrasti del croccante-morbido, dolce-salato in perfetta armonia!

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Grazie ancora a Sandra ed alle Fattorie Fiandino per avermi permesso di vivere questa bella esperienza!

mercoledì 21 aprile 2010

PRIMAVERA?ASPARAGI!

Non so voi.Io vedendo queste giornate di sole meraviglioso, mi sento come un animale in gabbia in ufficio!Avrei voglia di uscire a fare una passeggiata, prendendomi i miei tempi, fermandomi a sbirciare la natura che fa capolino nella sua esplosione di fiori e gemme.Domenica scorsa sono stata tra i colli tortonesi, ho respirato a pieni polmoni la primavera, ho visto un sacco di piante in fiore, erbette selvatiche(ma non ero attrezzata per la raccolta), prati dolcemente screziati dal tarassaco, da pratoline e fiori violetti.E' bastato un pomeriggio così per riconciliarmi col mondo e farmi sentire davvero bene.Non Ero affatto triste prima ma, la città la soffro alla lunga.
La primavera è un inno alla vita, al rinnovamento ed alla rinascita...e trovo che tutto ciò sia semplicemente meraviglioso.Avrei una voglia di sentire e vedere il mare...Arriverà anche quel momento.La natura in questi giorni ci dice di aspettare, avere pazienza e fiducia che tutto si realizza, con giusto tempo.Dovremmo imparare davvero ad ascoltarla questa benedetta Natura, non trovate?
Rispettando la stagionalità dei prodotti si apprezza davvero la venuta delle primizie, non considerandole più come un prodotto sempre disponibile;per me almeno è così.
Con la primavera sono ritornati sulla mia tavola gli asparagi e, oltre ad averne fatto scorpacciate di cotti al vapore in pinzimonio, li ho abbinati ad delle loro spose eccellenti:le uova.Banale vero?
Ma se, oltre ai vostri begli asparagi bio, avete anche a disposizione un mazzetto di asparagi selvatici(il "tam" in dialetto bresciano, quelli sottili ed un po' amari) regalatovi dal babbo...La frittata è ancora più buona!
Personalmente amo la versione semplice, per poter apprezzare pienamente il sapore delle verdure.Accompagnata ad una bella insalata e da fette di pane a lievitazione naturale è semplicemente buonissima!

FRITTATA DI ASPARAGI&ASPARAGI SELVATICI
uova
Asparagi cotti al vapore
Asparagi selvatici cotti al vapore
sale affumicato
un pizzico di bicarbonato
origano
aglio in polvere

Tagliate a tocchetti gli asparagi e teneteli da parte.Battete in una scodella le uova con sale, origano, bicarbonato e aglio in polvere.Unite gli asparagi mescolando dolcemente.Scaldate una pentola antiaderente(la mia è apposita con un sensore speciale che segnala quando è arrivata a temperatura ottimale, facendo risparmiare gas) e cuocete su ambo i lati la frittata.
Servite con insalatina(noi avevamo la rucola).
La fotografia è direttamente dalla pentola, volendo mostrarvi gli asparagi(ma non ci sono riuscita), ho ricavato un fiorellino al centro..Vabbè è il pensiero che conta!
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lunedì 19 aprile 2010

LO GNOCCO E L'AMARANTO + impressioni post salone

Buon lunedì a tutti!
Quasi archiviato il salone del mobile(siamo agli sgoccioli), posso tracciare un mio personale bilancio:la città è stata piacevolmente invasa ed animata, come vi dicevo, da persone provenienti da tutto il mondo;eventi ovunque, installazioni simpatiche ed originali per strada, oggetti e spunti interessanti.Per quello che o potuto vedere io(Zona Brera, Zona Tortona e Università degli studi), tuttavia, ho percepito una ripetizione delle cose esposte lo scorso anno e minor originalità,tranne qualche caso(mancanza di fondi, effetto della crisi?).Ripeto,questa è la mia impressione.Mi sono piaciute esposizioni del Fuorisalone in Brera ed in via Savona;mi ha deluso il Superstudiopiù di via Tortona, molto meglio gli scorsi anni.
Mi piacerebbe aver un feedback da qualcun altro che ha partecipato a questo evento cittadino.
Per non tediarvi ulteriormente con questa faccenda, che ha interessato solo Milano, condivido con voi la gioia per la liberazione dei tre operatori di Emergency in Afghanistan.Non aggiungo nessuna discussione.Trovo solo vergognese le manipolazioni politiche , davanti a persone che spendono e mettono a rischio la loro vita gratuitamente per il bene di altri esseri umani.Speriamo che questa, come altre organizzazioni(Medici senza frontiere, UNICEF etc etc), riescano a continuare nella loro straordinaria opera di amore e solidarietà umana.Ricordiamoci di loro per il 5 per mille!
Visto che non posso coprirvi di parole, passiamo alla ricettina di oggi.
Avevo voglia di amaranto ma, non nella versione classica, nè in minestra.Al corso di cucina naturale avevamo realizzato degli gnocchetto con del miglio cotto, perchè non tentare con l'amaranto?Il risultato finale non mi ha convinto del tutto, perchè avrei dpvuto insaporire maggiormente il cereale, o usare più pecorino.L'idea, comunque mi è piaciuta.Un piatto completo, se aggiungete una porzione di verdura.Ditemi che ne pensate!

GNOCCHI DI AMARANTO SU PUREA di LENTICCHIE di S.STEFANO

1 tazza di amaranto
acqua qb
1 cucchiaino di dado casalingo
amido di mais
farina 0
pecorino grattuggiato

2 tazze di lenticchie bio di S.Stefano(Presidio Slow food)
olio evo
scalogno
rosmarino
vino bianco
sale
acqua qb

burro chiarificato
salvia

Cuocete l'amaranto in acqua con dado casalingo.Lasciatelo raffreddare.Trasferitelo quindi su una spianatoia ed" "impastatelo" con farina, amido e pecorino, sino ad avere una consistenza morbida, adatta a "gnoccolare".Formate dei salsicciotti lunghi e ricavatene degli gnocchetti.Teneteli su un canovaccio infarinato o su un vassoio di cartone ad asciugare un po'.
Nel frattempo fate imbiondire lo scalogno in poco olio e rosmarino, quindi, rosolatevi le lenticchie(non hanno bisogno di ammollo queste, al pari di quelle di Castelluccio).Sfumatele con vino bianco, salatele e,una volta che il vino sarà asciugato, aggiungete dell'acqua e cuocete per una ventina di minuti circa.
Passatele quindi grossolanamente con il minipimer.

In un pentolino fate sciogliere un po' di burro chiarificato con qualche foglia di salvia e ripassatevi gli gnocchi.
Impiattate adagiando gli gnocchi su un letto di purea di lenticchie, irrorandoli con altro burrochiarificato con salvia.

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mercoledì 14 aprile 2010

AVOCADO - IL PIATTIN PER LA COMARE...

Evviva!Anche quest'anno Milano è in variopinto fermento per una manciata di giorni in occasione del Salone del mobile& annessi e connessi.Per me, oltre a segnare la primavera(smentita dalle temperature ballerine), è motivo di buon umore:come vi avevo già detto lo scorso anno, la città si colora, pullula di persone provenineti da tutto il mondo pronte ad offrire la propria o scoprire l'altrui creatività, è punteggiata da una miriade di eventi interessantissimi del Fuorisalone.
Oggi ho cominciato ad esplorare Brera(ed ho visto cose fighissime!!!), nei prossimi giorni vedrò Zona Tortona e, magari, PortaRomana, vi dirò!Quel che è certo è che a Milano si respira aria positiva, frizzante ed il clima generale è davvero stimolante.Spero che qualcuno di voi abbia occasione di bazzicare qui in questi giorni!
Visto che la mia cucina è, oltre che spontanea e stagionale, anche umorale...oggi si va di primo fresco e delizioso!Un sapore in cui si bilanciano il dolce ed l'aspro(se c'era), vestendo agregiamente un cerale antico e dal chicco bello cicciotto, che mi piace da matti.
Il piatto è nato quasieepr caso, partendo dalla necessità di smaltire un piccolo e buonissimo avocado(o avogado?!) bio siciliano, seguendo poi l'ispirazione del momento.Il risultato?Buonissimo, e contate che il più entusiasta è stato il mio ragazzo :) .L'agrume da me scelto era davvero dolce e gradevole, quasi per nulla aspro.Praticamente perfetto.Il piatto è anche ben bilanciato dai nutrienti del kamut e dell'avogado.Che volere di più?
Prima di presentarvi il tutto voglio dedicare questa ricetta ad una recente "conoscenza" di blog, amante dell'avogado.A dir la verità la incrociavo già sei anni fa commentando in un blog che visitavamo entrambe...Quest'anno scopro che un bellissimo blog appartiene a lei, pensa te!Da allora visitare la sua "cucina" è come andare a prendere il the da una cara amica.E' rilassante, di ungusto retrò che adoro interessantissimo e sempre ricco di nuovi spunti.In più Terry, che non conosco di persona, mi è sempre sembrata simpaticissima e generosa.Mi sbaglierò?Chissà se prima o poi la conoscerò veramente!Nel frattempo mi diletto leggendo i suoi bei post, accomodandomi composta sistemandomi la gonna( come facevano le brave signorine) su una delle sedie nella sua cucina.Sperò ti piaccia Terry!

KAMUT ALL'AVOCADO&POMPELMO ROSA

160 gr di kamut lessato
1 avocado piccolo bio
1 pompelmo rosa bio
olio evo
sale&pepe(facoltativo)

Mentre lessate il kamut in acqua leggermente salata, lavate per bene con acqua e bicarbonato il pompelmo.Ricavatene quindi delle zest (che terrete da parte), con l'apposito attrezzino.
Spremete quindi il pompelmo e frullatene il succo con la polpa dell'avocado(scavato e privato del nocciolo).Emulsionate la "salsa"con un filo di olio evo e condite il kamut.
Servite decorando con le zest di pompelmo e grattandoci eventualmente un po' di pepe nero.
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lunedì 12 aprile 2010

IO&LA PASTA MADRE:PANE AL GRANO DURO

Buon lunedì' a tutti!
Dopo essere stati baciati dal sole ed avvolti da una temperatura decisamente estiva sabato, e gremiti ieri da un bel venticello gelido con sbalzo termico di - 10°...iniziamo la settimana incerti:giaccone o giubbino di pelle?Sciarpone invernale o sciarpina di seta?I dilemmi della vita eh?Tempo a parte l'weekend è stato piacevole:cene con amici cari, passeggiate al sole, puntatina alla fiera Fiori&Sapori sul Naviglio(dalla quale sono tornata con un Pitosforo, borragine(!), basilico ligure, prezzemolo riccio), notizie di cicogne in volo:D.Una cornice di piccole cose che non possono che rendere felice!Se guardo il mio davanzalino della cucina tutto apparecchiato di piantine aromatiche...sono davvero orgogliosa :D
Oggi ero indecisa su come inaugurare la settimana, culinariamente e bloggamente parlando...Avessi ascoltato le voglie, avrei postato qualcosa di primaverile;seguendo le temperature avrei dovuto guardare all'autunno.Una cosa che non manca mai in nessuna stagione è tuttavia il pane e, anche a costo di apparire noiosa, vi presento una delle ultime creazioni.Un pane delizioso, profumato dalla crosta davvero croccante anche dopo averlo scongelato, alla mollica elastica e perfetta per accogliere qualsiasi pietanza.Un pane che sa di terre che amo, di grano imbiondito al sole rovente, di gesti antichi.L'ispirazione l'ho presa da questo bravo ragazzo, modellando poi la ricetta sui miei tempi e sulle mie esigenze.Tanto per la cronaca, stasera cuocerò un altro filone uguale, a pasta madre piacendo ;)

PANE DI SEMOLA RIMACINATA DI GRANO DURO

500 gr di semola rimacinata di grano duro
320 gr di acqua
100 gr di pasta madre
sale
sesamo nero

Il mattino ho impastato PM, semola e acqua(ed un pizzico di sale).Ho lasciato lievitate il tutto in una ciotola coperta da pellicola.Dopo una decina di ore ho ripreso l'impasto l'ho lavorato un po' facendo delle pieghe, gli ho dato forma di filone(la forma è più agevole da affettare), ho praticato dei tagli trasversali e l'ho cosparso di sesamo nero.L'ho lasciato riposare sulla placca del forno coperto da uno strofinaccio per 4 ore, dopo di che ho cotto 15 min a 200° e 15/30 min a 180°.
Che ve ne pare?
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BUONA SETTIMANA A TUTTI!

giovedì 8 aprile 2010

CAAAAVOLO, CHE PESTO!

Piccola introduzione autocelebrativa:vi è mai capitato di gongolate tra voi e voi per la lungimiranza o la fainaggine con cui avete cucinato in abbondanza e stivato in freezer le pietanze, trovando a distanza di tempo la cena (quasi) pronta?!A me ogni tanto sì, visto che per motivi organizzativi faccio e congelo;)
Col pesto è una roba vecchia, avendo mutuato la buona abitudine da mammà, così da avere sempre garantito un pesto delizioso tutto l'anno.
Sapete poi molto bene, che mi capita di pestare un sacco di cose, oltre al basilico:ricola, oriche, zucca, broccoli etc etc etc.Un giorno di febbraio vengo rapita dalla proposta di questa prossima sposina, dotata di gusto pazzesco e mani di fata.Un pesto che mi attira come le api sui fiori e che decido di realizzare il prima possibile.Combinazione, dal solito frutarolo-Cartier sotto casa, addocchio un mazzo gigante di cavolo nero, prima usato nella ricollita o sulla pizza.Conscia di poter lasciarci una mano, decido di acquistarlo.Ennesima legnata ma..che cavolo ragazzi!
Lo lavo per bene, lo metto in padella a sudare con un pizzico sale e la sua acqua di vegetazione e...alla fine realizzo una mia personalissima e davvero gustosissima variante del pesto di verze della Wiggy.Lo assaggio, approvo e lo congelo.A distanza di un mesetto circa, estraggo dal freezer la mia riserva e realizzo un bel piatto di

MEZZE MANICHE AL PESTO DI CAVOLO NERO
1 mazzetto di cavolo nero
1 manciata di mandorle
1 manciata di pecorino grattuggiato
olio evo
mezze maniche Garofalo

facilissimo.Dopo aver fatto "sudare" il cavolo nero, trasferitelo in un mixer con mandorle e olio.Frullate grossolanamente(a me piacciono i pezzi più grossi) e, dopo avelo posto in una scodella, aggiungete la giusta quantità di pecorino.
Cuocere la pasta ed aggiungere al pesto un poco di acqua di cottura.
Scolate le mezze maniche e conditele con il pesto.
Se non mangerete quest'anno questa delizia, segnatevela per la prossima stagione del cavolo!
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martedì 6 aprile 2010

IO & LA PASTA MADRE:IL PANE DEL RINFRESCO

Buongiorno!SPero abbiate trascorso tutti quanti un weekend pasquale sereno, tra ricche mangiate e buona compagnia.La mia piovosissima Pasqua è stata in famiglia, all'insegna del "dolce far niente" a parte il piccolo contributo allo spignattamento per il pranzo, realizzato da me e dalla sister(che ha fatto un risotto al Ca'del Bosco, buonissimo....Non ho fotografato nulla ma, ho preparato uno strudela ai carciofi e crescenza, una mousse di gambi di carciofi e carciofi ripieni..(non si capisce che ho acquistato una quantità industriale di questa verdura vero?!), tutti graditi dalla family.
Ieri, invece, dopo un bella passeggiata baciata dal sole. ho trascorso la giornata in preda ad un raptus da "repulisti":non vi capita mai di avere quei momenti in cui partite a riordinare, gettare cose vecchie, ripulire, fare bucato, stirare etc etc etc?Ecco.Ho sgobbato qualcosa come 5 ore ma, nonostante la stanchezza, ero molto soddisfatta;)
In tutto ciò ho trovato anche il tempo per accudire la mia pasta madre, per il settimanale appuntamento del rinfresco.
Approposito di rinfresco, volevo presentarvi un pane che ho fatto un paio di volte ultimamente, dopo aver letto la ricetta della Weazel qui.La tecnica è capitata a fagiolo una volta che avevo molta pasta madre e, non avevo intenzione di preparare altro che pane.In più, attirata dalla velocità d'esecuzione, m'è parso perfetto per me!In più mi ha soddisfatto maggiormente rispetto al pane senza impasto, poichè riesco a regolarmi meglio coi tempi ideali alla temperatura di casa mia.Il pane con la PM è così, va modellato sulla base delle proprie esigenze, no?
Il risultato è stato apprezzatissimo:una bella pagnotta dalla crosta fragrante e dalla mollica alveolata ed elastica.Che dire, grazie Weazel!
Diversamente dai pani precedenti ho utilizzato solo farina 0 bio, così da accontentare il fidanza, che preferisce il pane bianco.
Provate e fatemi sapere.

IL PANE DEL RINFRESCO
per la prima pagnotta ho usato:
300 gr di pasta madre rinfrescata e fatta riposare un 3 ore
300 gr di farina 0
150 gr di acqua tiepida
semola di grano
pizzico di sale

Prendete la pasta madre e rinfrescatela nuovamente.Fate un po' di volte le pieghe su una spianatoia cosparsa di semola, date all'impasto la forma di una pagnotta e ponete il tutto su una teglia;praticate qualche taglio trasversale e coprite con uno strofinaccio, lasciando lievitare per almeno 5 ore(io pure 7..).Infornate a 200° per 10 min, poi altri 30 min a 180°(regolatevi ovviamente col vs forno).Se preferite seguite le indicazioni minuziose della Weazel.
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Non vi sembra quei pagnottoni da cartone animato?!
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venerdì 2 aprile 2010

BUONA PASQUA, RICORDANDO KAROL

Carissimi, siamo alle porte della Santa Pasqua, festa che passa sotto tono a parte il discorso vacanze(assicura sempre il lunedì di festa ;)) ma, che io amo sopra tutte.
Già altre volte vi ho detto quanto tenga a questa festività, simbolo della rinascita e della vincita dell'amore e della vita sulla morte.Forse tutto questo è alimentato dal fatto che la vivo in chiave religiosa ma, mi piacerebbe che anche chi non crede, la vedesse come un momento in cui ritrovare la speranza e rinnovare l'ampre per la vita.
Oggi, Venerdì Santo,mi sono commossa.Ho letto un bellissimo articolo su Repubblica dedicato all'indimenticabile papa Giovanni PaoloII( morto porprio 5 anni fa), il papa con cui "sono cresciuta" e che, a distanza di anni, ha il potere d'insegnarmi grazie al suo esempio e di commuovermi.Non mi dimenticherò mai quella notte della Giornata Mondiale della Gioentù a Tor Vergata, in cui quell'uomo profondamente provato dalla malattia, si trasfigurò quasi davanti allo stuolo di giovani provenienti da tutto il mondo.Un papa umano che ha saputo andare contro tanti dictat, che ha abbattuto barriere ed vinto ostilità, con la sola forza del dialogo e dell'umanità.Un Papa che sapeva tendere la mano a tutti indistintamente, favorevole sempre ad un confronto ecumenico."Coraggio, non abbiate paura", era la sua esortazione a non cedere al conformirmo ma, piuttosto ad avere la forza di andare contro corrente a favore di scelte autentiche;l'esortazione a non lasciarsi abbattere dalle difficoltà della vita ma, ad vere speranza nel Padre.Fino all'ultimo ha accettato la sua condizione umana e la sofferenza, guardando alla Madonna di Czestokowa ed alla fotografia dei suoi genitori.
Un Papa grande che non si dimenticherà di certo.
Pensando allo sguardo buono di Giovanni Paolo II auguro a tutti voi una serena Pasqua, specialmente a chi soffre o chi è in difficoltà.Coraggio, non abbiate paura!
Un abbraccio
Sara

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