lunedì 2 novembre 2009

UN APPETITOSO PIENO DI VITAMINA C

Miii che diluvius!!!A breve vedremo materializzarsi le canoe per le strade di Milano.Inutile dire che, con questo tempo, vorrei essere a casina con le mani in pasta( magari ascoltando Romance di Frank Sinatra, reale scacciatristezza..) e non in ufficio sommersa da rogne.Pazienza.
Oggi è una giornata un po' così e sono di corsa forsennata ma, voglio lasciarvi un utile ed appetitoso consiglio per immagazzinare vitamina C( che non è mai abbastanza, specie per chi vive in ambienti inquinati, fuma etc etc) e proteggerci da malanni e radicali liberi.
In questo caso la fonte ispiratrice è la mia mamma, che mi preparava frequentemente questa bontà ;ed io ero sempre felicissima;)Ricordo che un panino( ma nenneno due!) non era MAI abbastanza quando me la trovavo davanti...Ci coprivo le bistecche e poi via di scarp..one!
Avendo ricevuto in regalo una sporta di prezzemolo( fate un giro su internet per vedere quanto è preziosa questa erbetta..) direttamente dall'orto del nonno, non ho potuto che fare due cose:metterne una scorta in freezer ed immolarne l'altra parte per riprodurre quella salsa che mi piaceva tanto.
Vi consiglio di farla(se non la conoscete) perchè, oltre ad essere buonissima e salutare, è versatilissima!Se le uova sode sono la morte sua, ha inoltre il potere di rendere allegro un nasello al vapore, dare dignità ad una triste bistecca ai ferri(rendendola appetitosa) e ricchezza ad un bollito.Io che non mangio carne la trovo ottima accompagnata a formaggi, come per esempio gli stracchini compatti, i pecorini, i caprini freschi.E sapete che vi dico?Anche su belle fettazze di pane buono senza niente è da svenimento!
Ah, la Michi mi dice dalla regia che con il salmone al vapore è strepitosa!
Forse la conoscerte declinata in altro modo ma per me rimarrà sempre

LA "SALSA"(al prezzemolo) DELLA MAMMA

Un bel mazzo di prezzemolo(solo le foglie, i gambi usateli per il brodo)
Una manciata di olive verdi
3 filetti di acciuga sott'olio
un cucchiaio di capperi sott'aceto
Olio evo abbondante

Semplicissimo:mettete tutti gli ingredienti nel mixer e tritate benissimo, aggiungendo olio evo a filo.Conservatela in frigo coperta bene dall'olio ma..so che finirà in un batter d'occhio!In caso contrario sugelatela, usando lo stesso barbatrucco del pesto ;)Avrete così una scorta pret a manger di qualcosa di buono!
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BUONA SETTIMANA!

venerdì 30 ottobre 2009

DOLCI SPERIMENTAZIONI e SALUTI

Ragazzuoooli!!!Finalmente siamo arrivati alla fine della settimanaaaa!!!Olè!Settimana bella movimentata, segnata anche dalla fine del bellissimo corso di cucina macrobiotica, che ho avuto il piacere di seguire.Ieri ero un po' triste, in quanto è stata un'esperienza sì breve ma, che mi ha dato molto sia in termini di informazioni apprese che a livello umano.Ringrazio ancora di cuore Stefania per tutto ciò che mi ha trasmesso(e per il bell'esempio di mamma e donna che rappresenta), le mie "compagne" di corso, per la simpatia ed il clima amichevole instaurato.Spero davvero sia l'inizio di ulteriori esperienze future!
Prima di darvi la ricetta-pasticcio di oggi vi chiedo una cosa.Sembrerà una cosa futile, ma per me è importante davvero...SE PASSATE DAL MIO BLOG, LASCIATEMI UN VOSTRO COMMENTO!Una critica, un parere, un consiglio, per me sono motivi di crescita e miglioramento!Quello che per voi può essere poca cosa a me interessa molto!GRAZIEEEE :D

Sono un po' di corsa e non mi perderò tanto in chiacchiere:la torta NORMALE(non macrobiotica, i miei famigliari amano le cose classiche) di questo we l'ho fatta dai miei a settembre.Volevo usare una base diversa della frolla/brisè, non avevo uova a sufficienza per il mio pan di spagna e, così, ho preso ispirazione da lei per un pan di spagna alternativo.Ovviamente ho usato farina normale ed homesso i lamponi anche nell'impasto:il risultato non mi ha convinto, non è venuta una base nè soffice, nè spugnosa, ma un po' gommosetta..Secondo voi che ho sbagliato?Basta dalla settimana prossima prometto che posterò solo ricette perfette!;)

TORTA LAMPONI,UVA & CREMA PASTICCERA
Per la base:
260 gr di farina0
100 gr di farina di kamut
60 ml di olio evo
5 cucchiai e 1/2 di zucchero
1/2 bustina di lievito per dolci
1 cucchiaino di Bicarbonato
250 gr di lamponi
Sale
Latte q.b.

Per la crema:
500 ml di latte(quella che è vanzata l'ha mangiata mio fratello che non ama le torte)
50 gr di farina
100 gr di zucchero
vaniglia
2 tuorli

Per decorare:
1 vaschettina di lamponi
1 grappolo di uva america o nera

In una ciotola mescolate farine, zuccheri, bicarbonato, sale olio e lamponi frullati;per ultimo il lievito.Emulsionate con il latte sino ad ottenere un impasto liscio senza grumi(non mescolate eccessivamente).Infornate a 180° per 20 minuti.Sfornate e lasciate raffreddare.
Nel frattempo preparate la crema pasticcera stemperando la farina nel latte, lo zucchero e la vaniglia e, portato ad ebollizione, fate cuocere qualche minuto(sino all'addensamento).
Fate raffreddare.
Componete la torta bagnando la base con un po' di latte, sormontatela conuno strato di crema pasticcera e, per ultimo la frutta.
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Chi ha dei suggerimenti Daphne compresa, saranno graditissimi!
Buon weeeee

mercoledì 28 ottobre 2009

META' FARINA del MIO SACCO...

Buongiorno...Da quanto leggo in giro sin da ieri, il vizio di appropriarsi indebitamente di ricette o foto altrui, senza menzionare il creatore/creatrice, non si perde mai.Cosa assai più grave di chi copia-incolla negli aggregatori è lo sfruttamento del genio altrui a fini di lucro personale.Credo di aver capito chi sia la Signora bionda che con la sua voce gracchiante(insopportabile) tiene banco e lezione nel famoso programma a diffusione nazionale.Si fa bella e tronfia, produce libri e guadagna alla faccia di chi ha partorito veramente certe leccornie.E' ora di finirla, davvero.Mi chiedo se non si possa scivere alla redazione del programma o creare scalpore per smascherare la signora.
Nel mio piccolo ho subito plagio su Kataweb, come dicevo qui..Nonostante varie e mail spedite da me e da altre, non ho ricevuto alcuna risposta e, ben più vergognoso, la foto è ancora lì.
La faccia tosta delle persone è senza limiti, così come la disonestà dilagante, spacciata per bravura e furberia.Sapete che vi dico?Io i furbi e gli opportunisti li detesto.Amo le persone cristalline, oneste e schiette.La disponibilità di una persona per me è sacra.Chi si approfitta di queste persone è un meschino e va smascherato.
Vi consiglio di leggere anche questo importante commento di Miciapallina:io su FB non ci sto praticamente mai e non ho nessun link al blog, per una scelta personale(ho tra i contats persone a cui non voglio rendere nota la mia passione ed il mio piccolo spazio).Può essere un mezzo utile e divertente ma..occhio!!!
Concludendo, mostro la mia piena solidarietà a tutti i plagiati e mi unisco a voi nella battaglia.

Qualche tempo fa avevo letto su questo delizioso blog una ricettina per una crostata aromatica.
Stuzzicata da quella pasta da usare a piacimento, mi è venuta un'idea che mi ha tormentato sino a che non l'ho realizzata.Le mie papille volevano assaporare i contrasti e dare il tocco finale con quel favoloso Vin cotto, souvenir della mia vacanza salentina.
Peccato abbia sbagliato alcune cose del tipo, non avrei dovuto cuocere la pasta anche prima della farcitura(per timore che non cuocesse bene), e non sia così riuscita a realizzare pienamente quello che avevo in testa(soprattutto il gioco di consistenze, la pasta era durissima).Tuttavia, quello che è ho promosso, è l'accostamento di sapori, dolce-salato-dolce.Dedico questa cerazione al mio ragazzo , che è anche il mio assaggiatore ufficiale, critico al punto giusto ed anche super magnanimo spesso!(in questo caso lui era soddisfatto delle pietanza, seppur con la pasta da mettere a punto, io ero arrabbiatissima invece!).
Prometto che riproverò senza commettere stupidi errori.Nel frattempo ringrazio Sabrine per la sua pasta che, se non troppo cotta, deve essere buonissima!

CROSTATINE AROMATICHE ZUCCA, PECORA & VIN COTTO
Per due crostatine
Per la pasta:
125 gr di farina integrale
80 gr di acqua(o anche di più si va ad occhio)
Timo, salvia, rosmarino e maggiorana essicati e triturati.
Sale
Impastate tutti gli ingredienti insieme e fate una palla che metterete da parte.

Per il ripieno:
composta di zucca ( bne avevo un vasetto regalatomi da mia madre, prodotta da un agriturismo del Lago d'Iseo, la più buona provata sino ad ora)
Caciotta di pecora toscana DOP
Vin cotto pugliese

Stendete la pasta e foderate degli stampini da crostatina oliati, bucherellandone il fondo.Farcitela con la composta di zucca e caciottaa dadini.
Infornate per circa 15/20 min a 180 °, sino a che il formaggio sarà sciolto e la pasta cotta.Sfornate e guarnite con il vin cotto.
Servire con una insalatina.
Scusate la foto...

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lunedì 26 ottobre 2009

BIANCO & PROFUMATO COME UN...

Tartufo bianco d'Alba!
Buona settimana innanzi tutto...Avete approfittato di fare qualche nanna in più questo weekend?A me è servito il cambio dell'ora anche se, odio uscire dal lavoro e trovare buio buio!la mancanza di luce è una cosa che mi fa soffrire e so di non essere l'unica, vero Lo?!
Pazienza, rassegnamoci a qualche mese "tombale" e trasformiamoci in allodoline ;)
Caspita, è già passato un po' di tempo dalla mia visita nelle Langhe e, non vi ho ancora mostrato IL PIATTO principe che ci siamo gustati con IL SOUVENIR acquistato alla Fiera del Tartufo di Alba.Vi ho detto che all'ingresso della fiera sono stata letteralemnte avvolta dal profumo di tartufo?Ero inebriata(lo so che ad alcuni non piace perchè ricorda odoracci ma, a me ME PIASCE!).Pensare che da piccola non lo sopportavo...
Tornando al piatto, credo che oggi non sia troppo tardi per mostrarlo, visto che stamane al TG parlavano giust'appunto di questio eccezionali tuberi..Se mettiamo poi che ieri è stato il Pasta Day, tutto si concilia.
Lo scorso anno avevo preparato qualcosa di simile con il tartufo nero;oggi vi presento la versione nobile e pregiata del piatto.Pensate che ho intavolato un dibattito preventivo con mio ragazzo per decidere il formato di pasta da utilizzare( a stare con una food blogger un po' di manie si acquisiscono)...non avevamo i tajarin ma la scelta è stata comunque azzeccatissima!Pasta ruvida, porosa e di ottima qualità, capace di accogliere e perdersi nella dolcezza del condimento non smorzando l'inconfondibile aroma del tartufo!
Questa è l'ennesima dimostrazione che i piatti più semplici, costruiti con materie prime eccellenti, siano i più buoni, siete d'accordo?

SPAGHETTI ALLA CHITARRA INTEGRALI AL TARTUFO BIANCO

Spaghetti alla chitarra integrali di Gragnano
Burro chiarificato(ghee) a volontà
Formaggio grattuggiato(Parmigiano e Pecorino)
Tartufo bianco + affettatartufi(importantissimo per sprigionarne l'aroma!)

Mentre cuocete la pasta, fate scaldare il burro chiarificato.Aggiungete quindi al ghee, con il fuoco spento, il formaggio e mescolate formando una cremina.Seè troppo densa aggiungete un po' di acqua della pasta.
Scolate la pasta, conditela con la cremina, impiattate e grattate tartufo a volontà!Dopo di che..abbandonatevi completamente al piacere del palato!
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venerdì 23 ottobre 2009

TARTE A POIS !

Rieccomi ragazzuoli!
Quante cose da dire oggi...Due parole sui primi due giorni di corso, i saluti per l'weekend, la ricetta...Una cosa alla volta :)
Innanzitutto sono davvero felice di aver scelto il corso presso il Centro Macrobiotico Milanese:premesso che l'ambiente è molto famigliare ed accogliente, la mia maestra Stafania è di una dolcezza infinita!Cresciuta "macrobioticamente" secondo la scelta fatta dalla sua mamma che, ricevette direttamente dal Oshawa(il padre della macrobiotica) gli insegnamenti e l'input ad aprire questo centro, trasmette con le nozioni fondamentali, l'insegnamento più grande di questa pratica:la ricerca costante dell'equilibrio.Degli elementi e di se stessi.Credo sia un principio di cui tutti dovrebbero far tesoro, non credete?
Nulla è imposto o vietato(come mi è capitato di apprendere in altri ambiti macrobiotici), molto consigliato.Tutto a servizio del proprio percorso che porta alla personale "taratura" delle cose(per es. noj è detto che uno non debba mangiare un determinato alimento se i corpo lo richiede...).Stagionalità, rispetto per la natura, riscoperta e ricerca dei sapori autentici, piacere di stare a tavola con convivialità e tranquillità in compagnia delle persone care, elogio alla lentezza...Tutte cose che sposo idealmente al 100% ma, alcune, devo imparare a metterle sempre in pratica(mangiare con tranquillità e lentezza...).
Due ora di corso scivolano via così, tra insegnamenti, domande(chiedo ancora perdono per la copiosità delle mie..)& risposte, spadellamenti, assaggi, happy our( di quelli buoni eh?!);tutto in un clima disteso e tranquillo.
La cosa belle poi è che, quello che si prepara(un pasto completo e sempre squisito) lo si porta a casa!Mi sono fatta due cenette niente male le ultime due sere ;)
Vi confesso una cosa:al pensiero che mancano solo due lezioni sono già triste!
Colgo l'occasione per salutare Stefania e le mie compagne di corso, nel caso passassero di qui!;)

Questa esperienza mi dispone al meglio per l'weekend e, siccome sono molto rilassata d'animo e voglio trasmettere anche a voi questa dolcezza, vi lascio con un dolce per nulla macrobiotico, preparatoqualche domenica fa dai miei.Avevo altre idee ma, in questo periodo mi chiedono le crostate.Facendo una rapida ispezione del frigo e mettendoci un po' di fantasia ho realizzato questo dolcino che partecipa al "Contest più morbido dell'web" lanciato da Sandra di "Un tocco di Zenzero", per le Fattorie Fiandino.

CROSTATA A POIS REGINA CLAUDIA
per la pasta:
300 gr di farina di Kamut integrale bio
100 gr di farina di riso bio
100 gr di farina 00
200 gr di burro
150 gr di zucchero
la scorza grattuggiata di un limone della costiera amalfitana
acqua q.b.
1 cucchiaino di lievito per i dolci(non avevo a disposizione il cremor tartaro)

per la farcia:
250 gr di composta di prugne regina claudia fatta dalla mia mamma(con sola frutta ed un cucchiaio di zucchero, poichè la frutta era dolcissima)
2 dita di cognac
2 cucchiai di pangrattato
1 manciata di gherigli di noce

Per prima cosa prendete i gherigli e fateli macerare nel cognac.Quindi preparate la pasta mischiando le tre farine con il burro ammorbidito.Lavorate un po' sino ad amalgamare il tutto, aiutandovi con l'acqua.Aggiungete la scorza del limone, il lievito e lo zucchero ed altra acqua, sino ad ottenere un pasta omogenea.Fate una palla e mettetela a riposare in frigo una mezz'oretta o più.
Prendete parte della pasta e foderate uno stampo da crostata, tenetene da parte una pallina per la decorazione.Fate cuocere 10 min a 180°, con dei pesetto sul fondo.
Preparate la farcia mischiando composta, pangrattato, noci ed un po' di cognac.Estraete la crostata, farcitela e decoratela con dischetti di pasta ed infornate altri 15/20 min sino a che sarà cotta(dipende dal forno).Lasciate intiepidire un po' e spolverizzatela con dello zuccheroa velo.
Questo il risultato appena tolta dal forno...

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e questo quello che è avanzato dal pranzo ;)
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Mi pare proprio sia piaciuta!
Un dolcissimo e coccolosissimo weekend a tutti!

mercoledì 21 ottobre 2009

L'EVOLUZIONE delle FAVE E CICORIE - LA RI - STRUTTURAZIONE

Buongiorno!!!!Tutto bene ragazzi?
Nonstante il tempo uggiosissimo e piovoso, sono felice!No, non sono impazzita e nemmeno drogata ma...Uno le chiacchiere con le amiche fanno bene, due...stasera inizio una cooking session di cucina naturale!Sono davvero galvanizzata all'idea e, presente il primo giorno di scuola?Ecco, mi sentoe sattamente così!Il corso è costituito da 4 lezioni da 2 ore ciascuno, poco impegnativo ma credo molto interessante, vi farò sapere!
Bella carica e positiva corro a presentarvi l'evoluzione del piatto tradizionale pugliese che ho postato lunedì.L'idea di rivisitarle mi è venuta così, all'improvviso, come quasi sempre mi accade.
So che potrebbe sembrare nulla di che ma, a mio parere sia per le ottime materie prime utilizzate, che per la completezza nei nutrienti, l'ho trovato un buon piatto equilibrato.
Ovviamente il giudizio lo rimando a voi, cari amici, ditemi che ne pensate!
Nota bene: ben lungi dall'idea presuntuosa di declassare quell'eccellente piatto pugliese, da me decantato, voglio solo dimostrare come un'accoppiata vincente possa essere ulteriormente valorizzata.
Ai posteri l'ardua sentenza...

FAVE&CICORIE RI-STRUTTURATE (grazie del consiglio per la definizione Gunther!!!)

Purea di fave cotte e ripasate in olio e scalogno
Cicorie cotte e ripassate
Paccheri di Gragnano
Olio evo, magari pugliese(comunque saporito)

Se avete già pronte le fave e cicorie sarà un attimo preparare il piatto.Lessate i paccheri in acqua salata, scolateli(devono essere al dente) e fateli raffreddare.Riempite ciascun pacchero con la purea ed adagiatelo sul piatto da portata, formando man mano una sorta di bouquet."Legate"attorno al bouquet le cicorie ed irrorate il tutto con olio evo e, se gradite, qualche granello di pepe.
Servite.
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lunedì 19 ottobre 2009

FAVE E CICORIE SECONDO LA TRADIZIONE(o quasi)

Buona settimana a tutti.Freschino eh?Qui ho dovuto fare un rapido cambio armadi e..ho tirato fuori anche gli stivali che tenevo nascosti nella loro scatola, ora ci stanno eccome...
Spero abbiate trascorso tutti un buon weekend, io tra una magnata e l'altra mi sono fatta una bella cura del sonno...Pensate che sabato pomeriggio vedo un'amico, lo saluto e lui non reagisce.Lo risaluto a distanza ravvicinata e lui mi fa "Cavolo non ti avevo riconosciuta, hai un faccino così riposato!".Ammazza, devo sembrare proprio uno zombie durante la settimana!!!
Si dà il caso che dormire fino ad esserne sazi è un toccasana ma...crea dipendenza!Nonostante le 10 ore di sonno, ieri sarei rimasta in uno stato di pennica costante!
Per lo meno oggi affrontato l'odiato lunedì con altro spirito.:D
Prima di rispondere ai vostri graditissimi commenti, vi parlo della ricetta-non ricetta di oggi.
Dalla mia vacanza Salentina ho portato con me immagini, ricordi bellissimi, sapori...già detto vero?
Beh, delle tante cose mangiate mi sono appassionata(con il mio fidanzato) di un piatto in particolare, povero come da tradizione contadina ma, così gustoso e nutriente da preferirlo perfino ad una pasta col pesce!Sarà che amo le cose ed i sapori semplici, la Puglia e la cucina contadina...
Ora mi fustigherete.So che avrei dovuto mettere in ammollo e poi cuocere i legumi, come da tradizione.Metti però che tornia casa tardi dall'ufficio e: è quasi ora di cena, hai voglia di quel piatto fotonico mangiato in vacanza, ti ricordi che hai in freezer quelle erbette già cotte da te,non hai altra ispirazione, che fai?Beh, ricorri al barbatrucco no?Per una volta i puristi non storcano eccessivamente il naso, il risultato è stato eccellente, il piatto ripulito!La prossima volta prometto di seguire la procedura canonica, giurin giurello :)
Ah, NOTA BENE:oggi vi propongo la versione "classica"(più o meno dai) del piatto...Se mi seguirete i prossimi giorni vi presenterò una mia rivisitazione e destrutturazione del piatto.Stay tuned che vale la pena!
Siore e siori....

FAVE&CICORIE

1 confezione di fave cotte in scatola
1 mazzo di cicorie selvatiche(le mie erano del lago di Garda, da quanto mi disse il frutarolo)
olio evo di quello buono buono
scalogno
sale

Per prima cosa, senon l'avete già fatto, mondate le cicorie e sbollentatele qualche minuto in acqua salata.
Scolate le fave e frullatele grossolanamente con un frullatore ad immersione.In un pentolino fate rosolare lo scalogno con un po' di olio e ripassatevi le fave.
Una volta cotte le erbette scolatele e ripassate anch'esse in padella con olio, scalogno e, se serve, qualche grano di sale(io non sono troppo salata come gusto).
Impiattate irrorando con un filo di olio evo a cudo e, se piace del pepe nero.
Ragazzi, se avete del bel pane rustico fatto in casa da accompagnare, che prelibatezza!!!!E non è tutto....per ora!

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Domanda:Ma che cicorie usate in Puglia?!

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