mercoledì 6 febbraio 2013

QUALCOSA DALLA CUCINA, di TARDIVO MA NON TROPPO

Buongiorno a tutti, da una Milano meravigliosamente baciata dal sole;un sole che anche se hai arretrati di sonno inenarrabili, ti invita ad uscire dal letto ed affrontare sorridendo un nuovo giorno.
Vi ringrazio per i bei pensieri che mi avete lasciato nel post precedente, è bello sentirvi così vicini  epartecipi delle mie sensazioni!Uno dei più bei complimenti che mi avete fatto e che sto ricevendo in questo periodo è "esprimi energia positiva", e non avete idea di quanto ia bello sapere che chi ti sta accanto percepisce quello che coltivi interiormente e che desideri si espanda attorno a te.Sia chiaro, non sono sempre tutte rose e fiori da queste parti, non vorrei dare l'idea di una specie di Gastone...solo che, anche nei giorni storti, ricerco la felicità.Anzi, ho scelto la felicità, e quindi mi comporto di conseguenza, anche quando potrei fare il contrario.E' un esercizio non sempre facile ma che permette di trasformare l'energia e, credetemi, ne vale veramente la pena!
Chiuso questo discorso, che non sparirà da queste pagine, passiamo alla CUCINA.Strano vero?!Tra litigate con Blogger e vicissitudini varie si rivede qualcosa di commestibile non dolce...credo che la perturbazione in arrivo domani sia favorita anche da questo post, non credete?:)
Nulla di difficile, ovviamente, ma che mi ha fatto riassaporare un grande amore che avevo un po' dimenticato, che ho deciso di maritare con uno dei principi dell'inverno, il grano saraceno.E con quest'ultimo il pensiero corre anche a tutti gli amici celiaci, perchè questa pappa è anche per voi!Ah, ho deciso di aggiungere anche un tocco di mare, per dare ulteriore energia e nutrimenti al piatto :)
Vediamo se vi garba, pian piano tornerò a cose più serie ;)

GRANO SARACENO MANTECATO AL RADICCHIO TARDIVO INFORNATO e KOMBU 
70/80gr a testa di grano saraceno bio
due cespi di radicchio tardivo trevigiano
una striscetta di Kombu bio atlantica
una manciata di lievito alimentare in scaglie+farina di mandorle
sale
pepe
olio evo

Preparate innanzitutto un brodo di alga, facendo cuocere per una 15/0 minuti la kombu a pezzettini in due o tre tazze di acqua.
Tostate quindi il saraceno in una padella e, una volta pronto, cuocetelo ad assorbimento con il brodo di alga (alga compresa)e del sale, se volete.
Mondate il radicchio tagliatelo a metà e ponetelo in una pirofila;conditelo con un filo di olio, sale e pepe, copritelo con carta forno e cuocetelo o in microonde per una 15 minuti, oppure in forno normale per una ventina, sino a che sarà bello morbido(metodo cartoccio, insomma!).Una volta pronto il radicchio tagliatene la metà a pezzetti che andrete ad aggiungere al saraceno, che mantecherete con il mix lievito-mandorle ed un po' di olio.
A piacimento aggiungete del tamari.
A me è piaciuto un sacco!





12 commenti:

Afrodita ha detto...

Alla fine, Saretta, io penso che quello che viene chiamato religione non sia altro che un tendere verso la felicità/serenità nostra e degli altri. Mi è piaciuto molto l'aggettivo che hai usato per rispondere al mio post: "pure". Credo che sia un'aggettivo chiave nella ricerca della serenità. Dare e ricevere amore puro rende sereni. Ti mando uno di quegli abbracci un po' stritolanti :) Baciotti, Cat

Daniela Pubblica Amministrazione Stipendio ha detto...

Mi sembra un'ottima ricetta ,sicuramente la faò questo fine di settimana che ho degli ospiti a casa e spero di fare un figurone preparando questa ricetta.Baci

Stefania Oliveri ha detto...

Ecco, e io che sono così lontana da te non posso ricevere né la tua energia positiva né tanto meno gustarmi questa ricetta :(
Che dici, vedo il bicchiere mezzo vuoto?

patriziamiceli ha detto...

Mia carissima e dolcissima Sara é un vero piacere leggerti poiché riesci a farmi "pensare positivo", tanti bei concetti esprimi in queste tue pagine, specie nel post precedente dove dici che le tue giornate sono come un tetris...mi piace un sacco questa immagine, é meglio questa visione che quella di una giornata piatta dove non succede nulla di esaltante. Abbiamo bisogno di stimoli di cose da fare e tante in qualunque direzione, le porticine che si aprono sono - in qualunche senso esse si aprono - positive e tu ne sei consapevole, la tua gioia ne é la prova. La trasmetti e...sai una cosa!!!! se dovessi cambiare città un ciorno verro' a Milano so che potro' trovare sempre una dolcissima amica che mi fa sorridere ;)
un grande ma grande abbraccio!

sara ha detto...

ciao Saretta! è sempre bello passare dal tuo blog, metti di buon umore e le tue parole mi infondono tanta serenità :) Buono il grano saraceno!!

Serena ha detto...

Qualche dritta su come "scegliere la felicità"? :-) So che ne abbiamo parlato tante volte, ma a parte vedere il bicchiere mezzo pieno?
Quanto alla ricetta, hai fatto centro: arrostire il radicchio è il modo migliore per stemperarne l'amaro, mi piace

Saretta ha detto...

Cat:gioia mia, è l'amore incondizionato e quindi puro che rende liberi e fa provare la felicità vera..proprio quello che descrivi tu.E sono contenta di essere in sintonia con te!Bacissimi
Daniela:spero siate tutti contenti con questa ricetta, grazie!
Stefania:tesora, direi che è il caso di vederlo mezzo pieno dai!Anche leggendo io provo gioia no?Pensa che era indirizzata a te questa ricetta ;)baci
Patrizia:vedi, quesra per me è magia...persone fisicamente lontane con vite diverse ma, che provano empatia e sono sulla stessa lunghezza , gioiscono insieme...forse è l'amicizia, forse la disposizione d'animo, si dà il caso che è bellissimo e...se cambiassi città io verrei a Parigi, con la stessa motivazione tua amica cara!Sei un tesoro patrizia, grazie delle bellissime parole che mi regali sempre :***
Sara:ed io provo tanta gioia nel leggere i vostri commenti, ti abbracio forte!
Serena:eh, sposare la felicità significa osservare sempre le piccole cose, guardare a quele, diventare veri e propri osservatori della vita, per scovarne la meraviglia che racchiude ogni giorno.Ricorda che la responsabilità della tua condizione sei solo tu!:)baciotti

MilenaSt ha detto...

L'energia positiva che spandi si propaga intorno a te come onde benefiche che ci lambiscono :D
Adoro sia il grano saraceno che il radicchio :D

Kittys Kitchen ha detto...

Buongiorno Sara, "ho scelto la felicità" è una frase che condivido per un ragionamento che spesso mi trovo a fare anche io.
Sono d'accordo che la felicità deve essere "aiutata" nel senso di scelta, come scrivi.
E' il modo giusto per vivere meglio nonostante le difficoltà che giornalmente si incontrano.
L'approccio è quello giusto, la ricetta anche!

Barbara ha detto...

che scegliere la felictà pare facile, a chi non la sceglie. e chissà perchè sono i meno, a sceglierla? forse perchè ci vuole coraggio e non è poi così facile?
un abbraccione grande grande grande ♥

Paola Dal Corso ha detto...

Dobbiamo trovarci il prima possibile così trasmetti un pò di energia positiva ancha a me....nel frattempo provo la ricetta :)

Titti ha detto...

La felicità ha un che di ondivago, va e viene, sembra di averla trovata e poi ci sfugge. ma la vita è bella anche per queste altalene...
Il brodo di kombu non l'ho mai provato se non per fare il seitan. Ne sai una più del diavolo!!!

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