lunedì 30 novembre 2009
RISTRUTTURAZIONE INVERNALE:POLENTA&FUNGHI
Passiamo ora ad un altro ambito che riesce a commuovermi(le papille gustative), ed a parole più prosaiche, per presentare quello che ha prodotto la mia fantasia.
Torniamo in ambito ri ristrutturazione di un piatto che più classico non si può..uno di quei comfort food invernali(pazienza se mia mamma ce l'ha proposto tutta gongolante il 7 di agosto, solo perchè era tornata dalla montagna carica degli ingredienti necessari...), a cui non so dire di no..Dalla regia mi dicono che, se ci metti un po' di toma, è la fine del mondo!!!;)
Sta di fatto che, qualche domenica fa in occasioe del classico pranzo dai parents ho preparato la Polenta... farina integrale di grano turco macinata a pietra, acqua più 40 minuti di "menaggio"(tecnica che ho mutuato dalla mia adorata nonnina, super amante della polenta, vel'avevo già detto..):risultato eccezionale assicurato!Prevedendo le malefatte future ho abbondato con le dosi cosicchè, me ne portai l'eccedenza a Milano.Non l'ho ripassata in forno, non l'ho grigliata o pasticciata ma, ne ho fatto una riciclo-ricetta, ossia
GNOCCHI DI POLENTA& FUNGHI ovvero polenta&funghi ristrutturata
Le dosi sono ad occhio, in base alla polenta avanzata che avrete a disposizione( meglio se morbida)
Farina di grano saraceno o, meglio altra farina a piacere
Funghi porcini secchi abbondanti,(se li avete freschi bontà vostra!)
olio e.v.o.
Aglio
prezzemolo
sale
Per prima cosa mettete in ammolo i funghi in acqua tiepida.
Su una spianatoia mettete la vosta polenta avanzata tagliata a pezzettini, e lavoratela con la giusta quantità di farina ed acqua, sino ad ottenere un impasto malleabile, aggiungendoci anche dei funghi secchi sbriciolati.Ricavatene dei cordoni , da cui ricaverete degli gnocchetti.
Scolate i funghi e, nel frattempo scaldate l'olio con dell'aglio in camicia quindi, rosolatevi i funghi, salando un poco, ed aggiungendo prezzemolo e, all'occorrenza, un po' di acqua di ammollo (filtrata).Cuocete gli gnocchi in acqua bollente salata, scolateli non appena verranno a galla e ripassateli per bene nella padella coi funghi.
Servite.
RIFLESSIONE:
Il sapore era buono ma, credo che coi funghi freschi sia tutt'altra musica!In secondo luogo la prossima volta non userò la farina di grano saraceno, usata per fare una sorta di taragna, poichè conferisce un tocco forse troppo amarognolo al piatto, distraendo dal dolce connubbio polenta&funghi.
Che ne pensate?
AH...NOVEMBRE ADIEU!!!!;)
venerdì 27 novembre 2009
SCIUI'-SCIUE'...DOLCE!
Ieri sera credo di aver fatto un'esperienza sensoriale, assaggiando la torta al cioccolato più buona del mondo...preparata seguendo una ricetta della sua mamma, il mio amico Alberto mi ha commosso col suo dolce!Credo fermamente che cucinare mettendoci il cuore, dia alle pietanze un sapore tutto speciale, non credete?
Amici, grazie ancora di cuore :*
Volendo chiudere il cerchio, è venuto il momento di raccontarvi cosa ho fatto con la pasta avanzata dalla torta salata di lunedì..Dopo i salato, il dolce è d'obbligo!
Nato per caso, è un'alternativa golosa ma per nulla peccaminosa, naturalmente dolce ed ideale per chi ama i "dolci-non-troppo-dolci" e la frutta(Michiiii).
La mia è una versione basic, le varianti di farcitura possono essere infinite:malto-nocciola,cioccolato&pere, ciocco-frutti di bosco, marmellata o confettura a piacere...
Senza tanti giri di parole l'esperimento dolce che mi è piaciuto è un
RAVIOLO DOLCE con MELE, UVETTA&NOCI
pasta "universale" come questa
1 mela(che preferite) bio
1 cucchiaio di uvetta ammollata
1 cucchiaio di noci
1 tazzina di succo di mela limpido
Tirate la pasta e, con l'aiuto di un cerchio(formina) ricavatene dei cerchi.
Nel frattempo in un pentolino cuocete per 3 minuti la mela fatta a tocchetti con l'uvetta, le noci e due cucchiai di acqua.Prendete il tutto, ponetelo su una metà del cerchio, richiudetelo e sigillate i bordi con i rebbi della forchetta.Pennellate con il succo di mela ed infornate per 20 min a 180°
BUON WEEKEND A TUTTI!
mercoledì 25 novembre 2009
INTERMEZZO di riflessioni e ricetta
lunedì 23 novembre 2009
SCIUI' SCIUE'...SALATO
La ricettina di oggi (così come quella che seguirà tra qualche giorno) è per dimostrare quanto siano versatili alcuni impasti, pensate ad esempio alla sfoglia:a strati con crema pasticcera e chantilly, si tarsformerà in una millefoglie;farcita di quello che langue in frigo, un eccellente salvacena!
Qualche sera fa torno a casa tardi, di andare al super zero voglia.Eppure nel frigo ho quelle due cosette che farebbero al caso mio...Prendendo spunto quà e là(Stella fu la pioniera) memore anche del corso di cucina, ho provato a rifare dopo tanto tempo una pasta home made.Ovvio non è la stesa cosa della pastasfoglia ma, a noi è piaciuta come alternativa!Se poi è all'insegna del "minimo sforzo massima resa"...
Come al solito ci ho messo del mio ed il risultato è stato quello che vi mostrerò dopo un consiglio:fatene un po' di più di questa pasta:il resto surgelatela o tenetela in frigo qualche giorno che ci servità tra poco...;)
TORTA SALATA RADICCHIO DI CHIOGGIA & CAPRINO
Per la pasta:
200 gr di farina integrale bio
2 cucchiai di olio evo bio
1 cucchiaio di aceto di mele(Stella docet) bio
Sale
Acqua q.b.
Per la farcia:
1 cespo di radicchio rosso di chioggia bio
olio evo bio
scalogno
vino bianco
1 confezione di robiola molle di capra
Pecorino grattuggiato
Per la pasta mischiate tutti gli ingredienti sino ad ottenere un impasto sodo.Fate una palla e mettete a riposare in frigo.
Nel frattempo mondate il radicchio.In una wok scaldate olio e scalogno, quindi fatevi saltare la verdura, sfumando poi con un po' di vino bianco(la prossima volta userò quello rosso).
Togliete la pasta dal frigo stendete quella che vi serve(se ne avete fatta di più, riponete quella che avanza), foderate una tortiera con cartaforno, con la pasta e farcite il tutto con il radicchio ed il formaggio di capra.Cospargete il tutto con del pecorino e, via nel forno a 180° per 20 minuti.
Per averla fatta in mezz'ora...
Alla prossima!
venerdì 20 novembre 2009
C'E' SEMPRE UNA PRIMA VOLTA:LA PANNACOTTA
Fa niente, noi sappiamo come consolarci, nevvero?
La sottoscritta è un esempio umano di come si possano rimirare alcune ricette(spesso anche "basic") per anni, archiviando varianti su varianti ma..senza realizzarne mai alcuna!Preferisco lasciarmi distrarre dalle ispirazioni improvvise, dalle mie papille o dalle richieste esterne..
STa di fatto che il crumble l'ho fatto solo poche settimane fa e,parliamo della pannacotta?Allora, sia chiaro che io non impazzisco affatto per la panna, anzi.Ma un poco di quella buona buona(presente quella di Gromm?), ci sta eccome!
Ho un dolcissimo ricordo d'infanzia legato alla panna.Vi va di ascoltarlo?
Mio nonno ha lavorato per anni per un'azienda agricola, seguendo il processo di mungitura della mucche.Ogni sera tornava a casa con una bella bottiglia di latte crudo profumatissimo.Ricordo perfettamente la nonna che, la domenica sera dopo cena, toglieva la panna che affiorava da quel liquido eburneo e, successivamente la montava con la frusta manuale(quella con la rotella di lato), la zuccherava un poco(magari spolverava anche un po' di cacao), e la dava a noi nipotine.Ho ancora ben presente la trepidazione che traspariva di nostri occhi mentre osservavamo quel rito, che precedeva sempre un'esperienza golosa e super coccolante.La felicità racchiusa in qualcosa di così tenero e semplice, non è riuscita a scalfirla nemmeno la distanza di anni.Ed è così che mi trovo ora a sorridere al ricordo di Sara bambina e della mia adorata nonna tanti anni fa.Ora il nonno è in pensione da anni, la nonna acciaccata e Saretta ha "'na certa"....:D
La pannacotta non la prendo mai quando esco perchè non mi piace quella che trovi, mezza gelatinosa e tremolante, avete presente?
Qualche tempo fa, nella gita a Pollenzo(ricordate?) assaggiai però qualcosa di estasiante: una pannacotta eccezionale, di una consistenza voluttuosa e scioglievole in bocca.Un sapore paradisiaco anche per me che non ne sono mai stata amante...Il tutto accompagnato da una particolare pera piemontese, cotta nel moscato d'Asti.Una cosa ragazzi...
Al mio ragazzo, amante della pannacotta è rimasto assai impresso quel dolce delizioso e, così, ho voluto fare un tentativo per replicare l'esperienza.Accantonata la pera che non ho trovato, mi sono focalizzata sulla pannacotta.Niente colla di pesce, solo ingredienti semplici e di qualità.Devo ancora migliorare ma..il risultato è piaciuto!Personalmente ho trovato delicatissimo l'incontro tra la dolcezza della panna ed il profumo del miele di castagno bio(grande Batti!!!), uniti in un inebriante abbraccio di vaniglia delle Seychelles!
PANNACOTTA ALLA VANIGLIA
per una formina
250ml di panna fresca
2 cucchiaini di miele di castagno bio
1/2 cucchianino da caffè di agar agar
1 stecca di vaniglia( delle Seychelles)
Prendete la bacca di vaniglia ed incidetela.Fate scaldare lentamente la panna in un pentolino antiaderente insieme alla bacca di vaniglia ed al miele.Quanto sarà giunta al ebollizione, aggiungete l'agar agar, sciolto il poca acqua e proseguite la cottura per qualche minuto.Estraete la bacca e versate il liquido in uno stampino.Fate raffreddare per bene e servite.
BUON WEEKEND!
PS:la foto è più che imperfetta, perchè non sono riuscita a sformare bene il dolce ma, tanto sapete cosa ne penso sull'argomento!;)
mercoledì 18 novembre 2009
DEL FARRO CHE SA DI NOCI SENZA NOCI...
Mamma mia, sono in preda ad un bel raffreddore(e come potevo scamparlo nell'aria fetente in cui vivo e lavoro?!).Pazienza, Vitamina C a iosa, tisane calde, bagno turco e, speriamo si sistemi il tutto.
Dopo un inizio di settimana fucsia, per esorcizzare il grigio topo della città, voglio regalarvi un altro po' di colore, seppur meno intenso.
Il piatto di oggi è frutto di sperimentazione(ti pareva), attenzione a ciò che mi suggeriva il palato e..necessità;ora vi spiego.La scorsa settimana la Bioexpress mi ha mandato tra le altre cose, un bel avocado...Voi direte "mbè?"; il fatto è che io l'avocado non lo compro mai perchè cerco di evitare cose che vengono da troppo lontano(sebbene sia un frutto eccezionale, ricchissimo di proprietà e nutrienti*) ma, anche perchè l'unica volta che l'acquistai era pessimo.Sto giro ho voluto dargli una seconda possibilità lontano "da casa sua"(quando ne mangiai a Zanzibar rimasi estasiata...),inserendolo nel piatto per donargli maggior equilibrio di nutrienti.
La cosa curiosa è stata che , all'assaggio, il mio ragazzo fa "l'insieme sa di noci"!Che sia per caso riuscita a replicare artificialmente il gusto di noce senza noce?!Mah, lascio a voi l'assaggio di questo gustoso piattino(almeno per me).
PS:vi consiglio come barbatrucco di preparare in anticipo il pesto e surgelarlo a cubetti, come faccio sempre io da anni...sarà utilissimo!;)
FARRO ALLA RUCOLA, AVOCADO E VIN COTTO
Farro lessato per 2 porzioni
2 o 3 cubetti di Pesto leggero di rucola(rucola, mandorle, olio evo, sale) surgelato(o fresco)
1 manciata di uvetta sultanina ammollata in acqua(tiepida se volete fare prima)
mezzo avocado
olio evo
vin cotto
Se avete già lessato il farro benissimo, altrimenti ci vorranno 15/20 minuti.
Condite il farro con il pesto leggero e l'uvetta, aggiungendo eventuale olio evo, se necesario.Lasciate riposare una mezz'oretta(se lo preparate la sera prima ancora meglio..).
Tagliate l'avocado a metà, togliete la buccia e tagliatelo a dadini.Amalgamatelo al farro, irrorando il tutto con del vin cotto.
Impiattate e...di che cosa sa?!
*Da internet..
La principale caratteristica nutrizionale di questo frutto è la sua ricchezza di grassi, specialmente insaturi ed Omega – 3. Il contenuto di grassi dipende però dal tipo di avocado, e varia dal 10% al 30%.Per il popolo sudamericano e sudafricano l’avocado rappresenta il sostituto delle olive per gli Europei.L’elemento più rilevante per la salute di chi include l’avocado nella sua alimentazione è l’apporto di acido grasso linolenico e Omega – 3, grassi “buoni” in quanto capaci di stimolare la produzione di colesterolo buono (HDL) e frenare il deposito di quello cattivo (LDL). Con questa proprietà dell’avocado si può diminuire il colesterolo nel sangue (ipercolesterolemia), si può prevenire l’arteriosclerosi e le patologie causate dall’ostruzione del cuore e delle arterie, aggiungendo allo stesso tempo colore e sapore alla nostra alimentazione.Ma gli effetti positivi non sono solo per il cuore: l’avocado è anche ricco di fitonutrienti, elementi antiossidanti che aiutano a liberare la cellula dai radicali liberi. L’Università dello stato dell’Ohio, in USA, ha dimostrato inoltre che l’avocado è in grado di prevenire la formazione di tumori della bocca.
Un altro aspetto positivo a favore dell’avocado è il suo ricco contenuto di Vitamina A: 14 mg di vitamina A per 100 grammi di parte commestibile (7 volte più dell’ananas). È inoltre ricco di vitamina E, ed entrambe le vitamine sono forti antiossidanti, che aiutano specialmente contro l’invecchiamento della pelle e la sua elasticità.Altri antiossidanti potenti presenti in questo frutto sono il glutatione e la luteina.E' inoltre ricco di proteine
Altre virtù dell’avocado:
-Aiuta a prevenire il morbo di Alzheimer
-Aiuta a migliorare la depressione
-Si utilizza nella terapia nutrizionale del paziente con sclerosi multipla
Grazie al suo contenuto in Vitamina D, aiuta l’assorbimento di calcio e fosforo, aiutando ad avere ossa e denti più sani e resistenti contro osteoporosi e artrosi
Aiuta a diminuire il prurito nelle dermatiti ed altre patologie dermatologiche o allergie della pelle
Ha poteri antinfiammatori.
Uno degli ultimi vantaggi riscontrati nell’avocado è la capacità di rallentare l’assorbimento del glucosio a livello intestinale, e quindi di regolazione dei livelli di glicemia, ottimo per i diabetici.
Il suo consumo è particolarmente indicato per i bambini, per chi segue una dieta vegetariana e per le donne in attesa perché è ricco di acido folico che va assunto soprattutto durante il primo trimestre di gravidanza per ridurre il rischio di malformazioni a carico del sistema nervoso del nascituro.
lunedì 16 novembre 2009
CONTORNO... FUCSIA?!
Prima di passare alla ricetta,per la cronaca sabato è stato super emozionante il match di Rugby Italia-All Blacks(NZ):San Siro era stracolmo di persone(tutto esaurito), tutte lì per godersi un pomeriggio di vero sport(perchè il rugby è questo!).Sia in metro che lungo la strada per lo stadio clima festoso, tifosi di ogni dove addobbati in maniera bizzarra, famiglie con bimbi a seguito, gente di tutte le età che sorridevano mentre pregustavano lo spettacolo.Il colpo d'occhio di San Siro zeppo è stato quasi shoccante, io che ero abituata al gremito ma piccino Flaminio!E che dire del momento degli inni nazionali e della danza dell'HAKA?Lo stadio era totalmente silente, si sentiva solo il canto guerriero di questi giganti dell'altro mondo, che brividi!
A differenza della pessima figura all'ultimo Sei Nazioni, la nostra Nazionale ha dimostrato maggior determinazione, difesa ma anche grinta nell'attaco.Certamente simo molto lontani dalla classe ed organizzazione di gioco di altre nazionali(gli All blacks , erano paurosi!!) ma, ci siamo ben difesi.Non fosse stato per un arbitraggio nettamente a sfavore degli azzurri, avremmo avuto anche una meta in saccoccia ma, pazienza.Lo spettacolo(davvero bello) c'è stato, la nostra figura l'abbiamo fatta...possiamo quindi ritenerci sostanzialmente soddisfatti non credete?
Tornando a noi, quello che vi propongo oggi è qualcosa di estremanete salutare( ricchezza di vitamina C, acido folico, fibra, potassio...) e bellissimo a vedersi.Per me è magia pura poichè, a seconda del tipo di cottura, questo ortaggio assume colorazioni e sfumature diverse!
Di chi sto parlando?Del cavolo cappuccio viola!
In giro ho visto tantissime ricette deliziose;per questa ho preso spunto dal ricettario bio express, rivedendo, ovviamente, a modo mio.Visto poi che ero stata fortunata a trovare delle belle rape bianche con delle splendide foglie attaccate(come dovrebbe essere..), ho "screziato" il fucsia con del verde, aggiungendo altre vitamine.
Un accorgimento:non cuocete troppo la verdura al fine di preservarne le vitamine;oltre a ciò sarete appagati dalla piacevole la croccantezza di questo contorno!
CAVOLO CAPPUCCIO VIOLETTO& FOGLIE DI RAPA STUFATE
qualche foglia di cavolo cappuccio violetto bio lavate e tagliate a listarelle
un pugno di foglie di rapa
olio evo
scalogno
semi di senape
1 cucchiaio di aceto di mele bio
2 cucchiai di succo di mela bio(abbondate;))
sale
In una wok, scaldate l'olio e fate sfrigolare un poco lo scalogno quindi, rosolatevi i semi di senape.Aggiungete il cavolo,le foglie di rapa e ripassatele salandole un po'.Sfumate con l'aceto e fate evaporare quindi, aggiungete il succo di mela.
Quando il succo sarà assorbito togliete dalla wok e servite.
Secondo me anche un filo di miele di castagno, non ci sarebbe stato affatto male, non credete?
Buona settimana!
venerdì 13 novembre 2009
BRICIOLE!
Quanto amo io il venerdì sera, nemmeno lo potete immaginare...
Due sere fa sono stata al cinema a vedere "Julie&Julia":nonostante fosse il secondo spettacolo(oramai off limits per me, mi addormento regolarmente, a differenza di quando ero più giovane :( ), ho visto con grande piacere TUTTO il film.Inutile dire che mi è piaciuto, l'ho trovato spensierato e divertente al punto giusto.Adoro Meryl, riesce a rendersi adorabile anche con una voce insopportabile;come recita lei...Bravissimo anche il "marito", che già avevo apprezzato ne "Il diavolo veste Prada".Julie è forse un po' troppo ossessionata dal blog(senza foto?!)ma, in alcune cose mi ci sono trovata.Sia io he il mio ragazzo siamo usciti col sorriso, insomma :D
Domani pomeriggio mi attende una cosa meno zuccherosa ma, molto più "macha", non il the, intendo "maschia"...Il match amichevole Italia-All Blacks a S.Siro, sono troppo curiosa!Vi saprò dire.
Nel frattempo,come promesso, vi volevo presentare l'acqua calda:un dessert che particamente hanno fatto mille volte(tranne la sottoscritta), con il quale ho spento temporaneamentela "febbre da crostata" che ha contagiato molti weekend della mia famiglia :)Il risultato?E' piaciuto molto e la pirofila è rimasta vuota in men che non si dica!Fortuna che volevamo mangiarlo freddo...
Questa è la mia versione, combinando il gusto personale, la stagionalità e la voglia di un dolce naturale.
Credo sia un'ottima alternativa anche per colazioneo per un brunch, non credete?
CRUMBLE AUTUNNALE
Per una teglia quadrata in pyrex
1 mela grande
1 pera kaiser grande
2 prugne
6 cucchiai di muesli alla frutta
2 cucchiai di farina di riso(ho il trip di sta farina...usate quella che vi pare)
4 noci spezzettate
1 cucchiaio di semi misti tostati
1 cucchiaio di mandorle tagliate a coltello
Qualche arachide a pezzetti
2 o 3 cucchiai di sciroppo d'acero(aggiustate voi a seconda del gusto)
1 cucchiaio di olio di mais
acqua qb
Lavate la frutta con acqua e bicarbonato quindi,mondatela e tagliatela a pezzetti non troppo piccoli.Ponetela nella pirofila leggermente unta.
Preparate il crumble mischiando tutti gli ingredienti aggiungendo acqua QB(che aiuta le uvette dei muesli a gonfiarsi ed i fiocchi ad ammorbidirsi un poco), sino ad ottenere un composto pastoso e bello rustico.Fate riposare il tutto in frigo per un po'(se volete), quindi ricoprite la frutta col crumble.Infornate a 180° per 20 min circa, sino a che la superficie risulterà ambrata e "croccante".Lasciate intiepidire quel tanto che serva per non ustionarvi e....
BUON WEEKEND!
mercoledì 11 novembre 2009
PER FARMI PERDONARE...
Vi propongo una crostata forse un po' in ritardo per stagionalità* ma che a suo tempo, riscosse molto successo!E' una delle torte(lo so quasi sempre crostate ma, presto vi mostrerò che sono riuscita a variare!) che ho fatto in occasione degli weekend in cui "Lessie tornava a casa";)
A dirla tutta è anche una scusa per coccolare vistualmente chi è a casa malato o è acciaccato in qualche modo.
Sono di corsa anche oggi per mancanza di tempo ma, vi anticipo che stasera(finalmente!) andrò a veder "Julie&Julia"!!!!Evvivaaaaaaa!
*Per renderla più in linea con la stagione corrente, potete provarla coi kiwi per esempio;)
Bando alle ciance, ecco a voi la mia
CROSTATA AI LAMPONI
Per la base:
150 gr di farina di Kamut integrale bio
50 gr di farina di riso bio
50gr di farina 00
100 ml di olio di mais
75 gr di zuccherola
Vaniglia liquida
acqua q.b.
1 cucchiaino di lievito per i dolci(non avevo a disposizione il cremor tartaro)
pizzico di sale
Per la crema:
500 ml di latte(quella che è avanzata l'ha mangiata come l'altra volta mio fratello...ndr)
50 gr di farina
100 gr di zucchero
vaniglia liquida
2 tuorli
Decorazione:
Lamponi a gogò
Zucchero a velo
Sempre il solito procedimento sia per la pasta, che per la crema, ossia:
-mischiate le farine con lo zucchero ed il sale, ed incorporatevi quindi l'olio e la vaniglia lavorando per bene l'impasto.Aggiungete l'acqua sino a dargli la giusta consistenza, quindi il lievito.
Fate una palla e lasciate riposare una mezz'ora in frigo.Prendete parte della pasta e foderate uno stampo da crostata( tenendo i bordi alti a sufficienza per contenere la crema) e fate cuocere 20 min a 180°, con dei pesetto sul fondo.Fate raffreddare.
-Mentre la pasta riposa in frigo, preparate la crema pasticcera stemperando la farina nel latte, lo zucchero e la vaniglia e, portato ad ebollizione, fate cuocere qualche minuto(sino all'addensamento).Fate raffreddare.
Una volta raffreddata la base e la crema, assemblamte la torta:riempite la base con la giusta quantità di crema, decorate coi lamponi e spolverizzate con lo zucchero a velo.
Uno scorcio...
Tutta intera!
lunedì 9 novembre 2009
IN BRODO DI GIUGGIOLE ed un pensiero per Adriano
Scusate l'assenza ed il silenzio ma..no, non ho avuto l'influenza, nè sono stata rapita dagli alieni.E' semplicemente stata una settimana pesantissima lavorativamente parlando e, segnata da un mal di testa tremendo ininterrotto...Credo di non aver mai sofferto così, non vi sto nemmeno a dire che faccia che ho avuto per uan settimana.Ora sto meglio, speriamo bene!
Mi unisco ai cori di chi non ne può più di sentir parlare d'influenza(vaccino sì o vaccino no?), di quanto fa freddo(grazie, siamo a novembre...mettere la canottiera no eh?!), e via dicendo.Stiamo sereni che, i problemi sono altri, non credete?
Per addolcire l'inizio di questa settimana, mandando un pensiero anche alla Michi infortunata, voglio presentarvi una cosa semplice, fatta con un frutto particolare, ame caro.Simile all'oliva ma di color marron-rossiccio può essere asprigna e croccante da novellina, e raggrinzita e dolcissima da vecchierella...Mai sentito parlare della GIUGGIOLA?
E' un frutto dimenticato che ha delle ottime proprietà tra cui quelle antipiretica e lenitiva, specie per le infiammazionid elle vie orali, ed è ricca di vitamina C. I miei ne hanno una pianta bella grande, ereditata dai nonni...Ci sono affezionata perchè sa di tempi passati ed è fedele ogni anno, producendo una copiosa quantità di frutti.Da bambina amavoandare a raccogliere i primi frutti e sgranocchiarli novelli assieme alla mia amica Caterina, mentre detestavo quelli maturi.Col tempo, si sa, le cose cambiano e, alla veneranda età di 30 anni suonati, ho scoperto la bontà della giuggiola matura.Qualche we fa ho raccolto queste
E la famosa storia del brodo di giuggiole?Beh, fate bollire le giuggiole mature in poca acqua e poi mi direte quanto è buono quel succo che si forma!
Il "dolce" di oggi lo dedico a quella ragazza raffinata che è Moscerino, alias "Brodo di giuggiole":sono davvero contenta per il suo ritorno e, spero che continui a deliziarci con le sue ricette perchè è strepitosa!Forza Moscerì, ti aspettiamo sempre!
KANTEN DI GIUGGIOLE E MANDORLE
1 tazza di giuggiole mature (private del nocciolo!Sennò il dentista ringrazierà..)
1 manciata di mandolre a lamelle
1 cucchiaio colmo di uvetta
2 tazze di acqua oppure(1 di acqua e 1 di succo di mela)
Malto se lo riterrete necessario
1/2 cucchiaino di agar agar
In un pentolino mettete le giuggiole tagliate a metà, le mandorle e le uvette, più l'acqua.Portate ad ebollizione e fate cuocere 5 o dieci minuti.Stemperate l'agar agar in un poco di acqua fredda e d aggiungetelo al pentolino, facendo cuocere altri tre minuti.Assaggaite se è dolce a sufficienza, altrimenti dolcificatelo come più vi piace(In teoria le giuggiole mature e le uvette dovrebbero rendere tutto dolce naturalmente).
POonete il tutto in una formina, lasciate raffreddare e servite.
So che arrivo in ritardo ma, chiedo venia...Sono anch'io sostenitrice di questa iniziativa anti plagio e, mostro ad Adriano&co tutta la mia solidarietà! Visto che non avuto tempo di mettere le mani in pasta(non avevo letto bene come funzionava sta iniziativa sorry!!!) , pubblico solo la ricetta, chiedo venia!
Ecco a voi
LA CROSTATA DI MELE E MANDORLE E' DI ADRIANO CONTINISIO senza foto!!!!
Ingredienti:
400 gr pasta frolla*,
4 mele grandi (ca. 600gr al netto degli scarti),
80 gr di zucchero,
4 cucchiai di amaretto di saronno,
succo di mezzo limone,
poca cannella in polvere.
massa di mandorle:
120 gr uova intere
60 gr zucchero,
50 gr farina di mandorle,
15 gr farina di mais fioretto,
15gr di fecola,
un pizzico di sale,
estratto di mandorle.
una manciata di mandorle a lamelle,
sciroppo di zucchero,
marmellata di albicocche.
Saltare a fiamma alta le mele sbucciate e tagliate a cubetti, miscelate con il succo di limone e lo zucchero, fino a che non risultino asciutte ma non spappolate. Incorporare il liquore e la cannella e lasciare raffreddare.
Foderare uno stampo da 26 cm e cuocere in bianco per 15 minuti (i primi 10 con carta da forno e riso).
Nel frattempo montare le uova con lo zucchero ed il sale, incorporare delicatamente le polveri e poche gocce di estratto.
Pennellare la frolla con poca marmellata, versare le mele, coprire con la massa e cospargere con le mandorle a filetti.
In forno a 170° per ca. 20 minuti.
All'uscita dal forno lucidare con sciroppo a 30°.
lunedì 2 novembre 2009
UN APPETITOSO PIENO DI VITAMINA C
Oggi è una giornata un po' così e sono di corsa forsennata ma, voglio lasciarvi un utile ed appetitoso consiglio per immagazzinare vitamina C( che non è mai abbastanza, specie per chi vive in ambienti inquinati, fuma etc etc) e proteggerci da malanni e radicali liberi.
In questo caso la fonte ispiratrice è la mia mamma, che mi preparava frequentemente questa bontà ;ed io ero sempre felicissima;)Ricordo che un panino( ma nenneno due!) non era MAI abbastanza quando me la trovavo davanti...Ci coprivo le bistecche e poi via di scarp..one!
Avendo ricevuto in regalo una sporta di prezzemolo( fate un giro su internet per vedere quanto è preziosa questa erbetta..) direttamente dall'orto del nonno, non ho potuto che fare due cose:metterne una scorta in freezer ed immolarne l'altra parte per riprodurre quella salsa che mi piaceva tanto.
Vi consiglio di farla(se non la conoscete) perchè, oltre ad essere buonissima e salutare, è versatilissima!Se le uova sode sono la morte sua, ha inoltre il potere di rendere allegro un nasello al vapore, dare dignità ad una triste bistecca ai ferri(rendendola appetitosa) e ricchezza ad un bollito.Io che non mangio carne la trovo ottima accompagnata a formaggi, come per esempio gli stracchini compatti, i pecorini, i caprini freschi.E sapete che vi dico?Anche su belle fettazze di pane buono senza niente è da svenimento!
Ah, la Michi mi dice dalla regia che con il salmone al vapore è strepitosa!
Forse la conoscerte declinata in altro modo ma per me rimarrà sempre
LA "SALSA"(al prezzemolo) DELLA MAMMA
Un bel mazzo di prezzemolo(solo le foglie, i gambi usateli per il brodo)
Una manciata di olive verdi
3 filetti di acciuga sott'olio
un cucchiaio di capperi sott'aceto
Olio evo abbondante
Semplicissimo:mettete tutti gli ingredienti nel mixer e tritate benissimo, aggiungendo olio evo a filo.Conservatela in frigo coperta bene dall'olio ma..so che finirà in un batter d'occhio!In caso contrario sugelatela, usando lo stesso barbatrucco del pesto ;)Avrete così una scorta pret a manger di qualcosa di buono!
BUONA SETTIMANA!