venerdì 29 aprile 2011

BROCCOLETTO 2 ALLA RISCOSSA...CON LE ORECCHIETTE

Oh...da inguaribile romantica qual sono, non ho potuto perdermi i momenti salienti del Royal Wedding.Lo so che può suonare un tantino frivolo e magari patetico ma, sembra davvero una fiaba della Disney.Belli, giovani, pare molto innamorati...
Lei incantevole in un abito semplice e discreto;lui in uniforme ma, il riporto poteva risparmiarcelo!!!
Tutto bello e romantico, speriamo questa favola sia davvero come nelle migliori fiabe "e vissero tutti felici e contenti":)
Chiusa parentesi, ritorniamo a noi.Sono un filo di fretta, è stata una settimana un po' movimentata(te pareva) ma, una ricettina nemmeno troppo originale ve la butto lì.
Ricordate che poco tempo fa vi avevo fatto assaggiare un pesto crudo di broccoletti?
No?Vi rinfresco la memoria qui.http://defelicitateanimi.blogspot.com/2011/02/unidea-nuda-e-cruda.html
Bene.Visto che di questo pest ci era piaciuto da matti, l'abbiamo rifatto, abbondante.Che faccio(oltre a mangiarmelo su bruschette con pane home made)?La pasta!Un pacco di orecchiette deluxe, reduci da un pacco natalizio, ed il gioco è stato fatto.Solo una valida variante, che ha fatto davvero la differenza!A voi, ovviamente l'ultimo giudizio.BUON WEEKEND!

ORECCHIETTE CON PESTO DI BROCCOLETTI & COLATURA D'ALICI

Orecchiette secche
Pesto di broccoletti e pomodori secchi come qui
colatura di alici di cetara

Quasi ridondante la spiegazione:cucete la pasta con eventualmente i gambi più duri del broccoletto a tocchetti.Scolatela e conditela col pesto crudo e la colatura.
DSCN0167
Gnam!
DSCN0169

martedì 26 aprile 2011

LA MIA PRIMA VOLTA CON LA BRIK

Cucù, c'è nessuno?Tornati dal ponte di Pasqua o nicchiate come un sacco di milanesi?
Sopratutto spero abbiate trascorso dei giorni lieti, come è stata la mia Pasqua.Stranamente(!) le previsioni ci hanno preso per nulla, ed abbiamo così goduto di giornate assolate e calde, sebbene il mare non sia stata la nostra meta.Lentezza, questo è stato il nostro mantra pasquale.Lentezza nel risveglio(non so voi ma in casa nostra aprile è stato deleterio!) e nell'agire.Nel pranzo di Pasqua specie se tutta la famiglia è riunita in allegra compagnia:)
Per non appesantirvi ulteriormente dopo le laute magnate(Terry esclusa), oggi vi parlo di una pasta leggerissima di cui avevo sentito parlare diverse volte nella blogsfera.Un pasta che mi ha conquistato per la sua versatilità, gusto e croccantezza e che eleggerei sostituta della phillo, se la trovassi facilmente( nemmeno la phillo la trovo nel super vicino casa)....Avete mai sentito parlare della pasta brik?A differenza della phillo è di derivazione marocchina e si prepara con la semola e non con la farina normale.Sottile come un velo sarà pronta a vestirsi da involtino o da tutto ciò che vi verrà in mente.Personalmente l'ho provata sia dolce che salata e mi è piaciuta da matti.
Siccome non sono amante della sfoglia, mi piacerebbe poterla scovare con facilità(questa è stata acquistata da Castroni a Roma su mia richiesta..) ma, dubito...a meno di fare un pellegrinaggio per le botteghe etniche di Milano.Se qualche milanese l'avesse vista, mica mi fa un fischio?
Lo scorso sabato ho finito gli ultimi fogli con una torta salata semplice, leggera e gustosissima.Per l'esordio ne ho fatto delle buonissime ed altrettanto semplici

CORNUCOPIE DI PASTA BRIK

Per le salate:
Fogli di pasta brik
ricotta di pecora
scamorzine affumicate
rucola
marmellata di cipolle di tropea

Per le dolci:
ricotta di pecora
melata di bosco
noci

Beh, mi vergogno quasi a descrivere il procedimento...Prendere un disco di pasta ed inumiditelo leggermente(non troppo eh?), piegatelo a metà.Prendete un po' di ripieno(rucola-scamorza, rucola-ricotta, ricotta-marmellata di cipolle, ricotta-miele-noci) e ponetelosu metà del diametro del semicerchio ottenuto quindi, arrotolate a mo di cono il tutto.Adagiate i coni su una placca con carta forno e pennellateli con poco olio evo o semplice acqua.Cuocete una ventina di minuti a 180° e...mangiate caldi!
DSCN0172

venerdì 22 aprile 2011

SFORMATO (EX-ANTI)SOCIALE E BUONA PASQUA!

Buongiorno a tutti!Qui si respira nettamente aria di vacanza:strade meno trafficate, gente che gira munita di trolley, ufficio che "il deserto dei tartari è sovraffollato"...ed io qui, imperterrita(e non sapete con che voglia di scappare al mare o da qualche parte..).In questa tranuqillità, tuttavia, riesco a godermi di più i giorni che fanno da preludio alla festa che io amo sopra tutte:la Pasqua.Ve l'ho detto mille volte il perchè della mia predilezione ma, aggiungo, è una festa poco ipocrita.E' vero che comunque un po'consumismo c'è;manca tuttavia quel falso buonismo etc etc che correda il Natale.Chi la vuole vivere veramente( e credo la sentano sopratutto i credenti)la vive, per gli altri è una buona occasione di farsi un bel fine settimana lungo.Stop.
A differenza del proverbio, al Pasqua la trascorrerò con la mia famiglia, speriamo il tempo non sia troppo inclemente.
Mentre la maggior parte di voi sarà alle prese con colombe, carciofi, baccelli(così non faccio cattiva figura coi toscani ;)), io vi presento una ricettina che ho in serbo da un po', atemporale.Non presenta ingredienti di stagione ma, potrà essere una buona ecoricetta per l'antipasto di Pasqua o per la Pasquetta.L'originale la assaggiai in loco, in un ristorante buonissimo nelle valli tortonesi.Io vi presento la mia versione.
Ringrazio Jajo per un suggerimento validissimo che, anche se non vi eviterà di lacrimare, vi permetterà di nn essere antisociali!Stefania(Arabafelice), tuo marito può stare tranquillo!
E con questa ricetta vi auguro una BUONA E SERENA PASQUA!O comunque un buon weekend lungo!

La ricetta è tratta più o meno liberamente dal bellissimo libro "Ricette di osterie d'Italia. L'orto. 720 piatti dall'aglio alla zucca (Ricette di Arcigola Slow Food)", che mi regalò due Natali fa la mamma del mio fidanzato.

TORTINO POVERO DI CIPOLLE

4 o 5 cipolle (bionde le mie)
una bella fetta di caciotta di pecora toscana
4 o 5 fette di pane casareccio anche vecchio (o pancarrè se preferite un effetto più scioglievole)
2 o 3 cucchiai di farina (integrale bio per me)
500 ml di brodo vegetale (fatto con dado casalingo il mio)
pecorino grattuggiato

Mondate le cipolle ed affettatele, mettendole in una bacinella piena di acqua fredda.
Scolatele e, come dice Jajo, scottatele in acqua con aceto.Scolatele nuovamente e mettetele in un colapasta.In una padella scaldate un po' d'olio evo(la ricetta prevedeva anche una vagonata di burro) e rosolatevi le cipolle, sino a che saranno belle morbide.Aggiungete quindi due o tre cucchiai di farina e mescolate le cipolle, come per fare il roux.Aggiungete quindi il brodo vegetale e fate cuocere una mezz'oretta. sino a che il brodo si sarà asciugato quasi interamente, ed il tutto avrà la consistenza di una crema.
Prendete il pane ed eliminate la crosta.Oliate(o imburrate )una pirofilina e alternate fette di pane, cipolle, caciotta, lasciando come ultimo strato le cipolle che cospargerete di pecorino e caciotta.
Cuocete in forno per 20 minuti a 180°, facendo gratinare per bene.

DSCN0146
DSCN0149

martedì 19 aprile 2011

NUOVO TORMENTONE:IL FATULI'...per chi ama le bionde ;)

Bonjour....
Lo scorso anno vi ho fatto una "capa tanta" di sviolinate ed elogi verso il Montebore, e di formaggi della Val Borbera...Sarà la primavera ma oggi ho voglia di dare il via ad un filone(più breve) molto campanilista e molto interessante.
Chi non l'avesse capito sono bresciana di origine(precisamente il mio paesello d'origine si chiama Cologne, non Cologno, nè Colonia, in Franciacorta).Dal 1998 vivo a Milano ma, l'accento mica è sparito; con la polenta, poi, ho un legame veramente profondo.Fortunatamente l'intercalare "pota" l'ho perso per strada dopo i primi mesi di università, era un po' troppo incomprensibile per i compagni romani e pugliesi ;quelli veneti poi, pensavano fosse una parolaccia!Macchè( non dicevo parolacce all'università!), significa semplicemente "del resto, che ci vuoi fare", svelato il mistero.Il risultato è un essere un po' ibrido che ostenta conoscenza del dialetto milanes ma che, sotto sotto, sa parlare un "fluent" dialetto bresciano, sfruttando ogni visita dei nonni per arricchire il personale vocabolario con termini più ricercati e desueti.A qualcuno parrà bizzarro o sciocco ma per me ,questo piccolo bagaglio culturale "locale" è motivo di orgoglio.E sono convintissima che non ci sia niente di così efficace ed esplicativo di certe espressioni dialettali.
Tutto questa introduzione ,di cui non ve ne fregherà nulla, per dirvi che voglio parlarvi di un prodotto particolarissimo della provincia di Brescia.Merito di questa conoscenza è la mia mamma, che me lo fece assaggiare in montagna(a Ponte di Legno, no non è per Bossi, abbiamo casa da prima che ci fosse lui...) la scorsa estate.Me lo presento come un presidio slow food e, subito, persi la testa.Idem il mio ragazzo.Il pomo in questione è un formaggio chiamato Fatulì, prodotto in Val Saviore con il latte di una razza rarissima di capre, le "bionde dell'Adamello".
Prodotto in estate utilizzando il latte fresco appena munto è delicataente affumicato e stagionato per un mese.
Vi assicuro che è davvero eccezionale.
La prima volta l'ho provato semplicemente alla piastra, favoloso.L'ultima volta l'ho immolato per un primo, davvero niente male, io ve lo propongo.

ARMONICHE COSTE E FATULI' al forno

Armoniche di Gragnano(non mi sovviene la marca)
1 cespo di coste scottate in padella con la loro acqua di vegetazione
1 fetta di Fatulì
1 cucchiaio di farina
noce moscata

Preparate la pasta facendola cuocere in acqua salata.Una volta pronta scolatela ma, NON GETTATE tutta l'acqua, tenete da parte un po' per fare una besciamella leggera:stemperate nell'acqua rimasta la farina e la noce moscata e portate a bollore, facendola addensare.Oliate una pirofila, buttateci la pasta che condirete con le coste spezzettate, il formaggio a pezzettini, ed infine la besciamella leggera.
Passate in forno a 180° per un 15/20 minuti.
DSCN0156

giovedì 14 aprile 2011

UNA RICETTA PER IL 12 GIUGNO, ne vale varamente la pena...

Credo che davanti al dramma di Fukushima, nessuno sia potuto rimanere indifferente. Chi ha qualche anno in più ricorderà bene cosa significò Chernobyl.Rammento che mia madre, nonostante la bella stagione, non mi permetteva di giocare in giardino, e che non si poteva mangiare l'insalata.Quei ricordi sbiaditi hanno ripreso concretezza quando ho visto bimbi simili a piccoli uccellini senza piume che arrivavano in Italia per le vacanze.Mi spiegarono poi il perchè e, nel mio piccolo cuore ingenuo, mi augurai che cose del genere non ne accadessero più. Ricordo vagamente anche quel referendum col sole che ride ma, ero ancora più aliena di ora alle faccende politiche(ero alle elementari, sapete com'è..). Sono passati anni ma, come in tante altre cose, pare che l'uomo non abbia saputo MAI imparare dagli errori del passato.Quasi se la famosa HISTORIA non fosse affatto quella professata da Cicerone come MAGISTRA VITAE.Macchè.Pare che accada sempre il contrario. Forse sarò anche aranoica ma, sono parecchio inquietata dagli stravolgimenti climatici,dai cataclismi, dai disastri che sono da imputare troppo spesso all'azione indiscriminata dell'uomo...e l'uomo che fa?Se ne frega e vede i comportamenti a salvaguardia del pianeta, del presente e del futuro nostro e delle generazioni future.Ma qualcuno si rende conto che è già forse troppo tardi??? Senza dilungarmi troppo in discorsi che meriterebbero pagine e giorni, per fortuna ci sono persone come queste ragazze a darmi un po' di speranza.E siccome sono più brave di me, copincollo il testo del loro post . Oggi non si parla solo di cucina: avere un blog di ricette ti da la grandissima possibilità di conoscere e confrontarti con persone che hanno la tua stessa passione, e puo' capitare che tra un piatto di pappardelle, un grissino e un vassoio di biscotti, si trovino altri punti in comune. Ed è proprio quello che è successo a me, Sara, Martina e Benedetta. Complice un post su Qualcosa di Rosso, abbiamo scoperto di avere lo stesso incubo: il ripristino dell'utilizzo dell'energia nucleare nel nostro Paese. Ne abbiamo parlato a lungo, poi di comune accordo abbiamo deciso di estendere la conversazione a tutti voi, ma a modo nostro, in pieno foodblogger style: con un Non-Contest che vi ricordi che il 12 e 13 Giugno è necessario andare a votare per il Referendum, e votare SI, per impedire che in Italia vengano costruite nuove centrali nucleari. Noi crediamo che sia possibile un futuro diverso, per noi, per i nostri figli, per i nostri nipoti: siete ancora scettici? Informatevi: abbiamo consultato il Prof. Claudio Santi, docente all'Università di Perugia, che nelle righe qui sotto spiega quali sono i rischi e quali sono le bugie che ci raccontano sul Nucleare. Partecipate alla nostra iniziativa con una vostra ricetta e aiutateci a diffondere queste informazioni: in palio c'è anche un bellissimo libro di Cucina! Il nucleare produce pochi gas serra! FALSO: Bisogna considerare tutte le fasi necessarie a far funzionare una centrale, come ad esempio la sua costruzione, l'estrazione la purificazione e l'arricchimento dell'uranio ed anche le fasi della sua dismissione: messa in sicurezza delle scorie e smantellamento. Sono questi processi che richiedono una enorme quantità di energia, quasi tutta ricavata dalle fonti fossili. Se valutiamo quindi tutto il ciclo di vita di una centrale la produzione di energia elettrica con il nucleare produce una quantità di gas serra di poco inferiore alle fonti fossili ma decisamente superiore a solare ed eolico. Il nucleare ridurrà i costi dell'energia elettrica! FALSO: La costruzione di una centrale nucleare è un processo lunghissimo, dura circa dieci anni e richiede un investimento iniziale enorme (10,8 miliardi di dollari per 1000 MW in Canada) che deve essere ammortizzato per periodi lunghissimi (40-50 anni) al fine di garantire in proficuo ritorno all'investitore. A questo va aggiunto che il costo dell'Uranio sta crescendo e continuerà a crescere perché, esattamente come avviene per il petrolio, diventerà sempre più difficile prelevarlo dalla terra e purificarlo. Un recente studio Svizzero mette in evidenza che se la Svizzera deciderà di continuare a produrre energia elettrica attraverso il nucleare andrà inevitabilmente incontro ad un aumento del costo dell'energia e quindi un aumento della bolletta a carico dei cittadini. Esistono tecnologie in grado di superare il problema delle scorie! FALSO: I reattori che possono essere progettati e costruiti oggi, ed in particolare quelli che l'Italia intende commissionare alla francese AREVA producono scorie altamente radioattive e che rimangono tali per decine o centinaia di migliaia di anni. Il problema delle scorie a livello planetario ha oramai raggiunto livelli preoccupanti, basti pensare che neppure negli USA finora è stata trovata una soluzione migliore rispetto al dal nascondere in grotte scavate nelle montagne desertiche del Nevada. Il problema della pericolosità delle scorie condiziona anche il processo di dismissione di una centrale a fine ciclo, una operazione complessa, pericolosa e molto costosa, che in genere si preferisce rimandare (in Gran Bretagna, lo smantellamento di alcune centrali è stato rimandato di 100 anni), in attesa che la radioattività diminuisca e nella speranza che gli sviluppi della tecnologia rendano più facili le operazioni. Scorie e smantellamento rappresentano la scomoda eredità che lasceremo sulle spalle delle nuove generazioni. Lo sviluppo dell'energia nucleare garantirà l'indipendenza energetica del nostro Paese! FALSO: L'Italia non ha uranio, esattamente come non possiede il petrolio. Quindi, se il settore elettrico decidesse di liberarsi dalla dipendenza dei combustibili fossili utilizzando energia nucleare, ntrerebbe in un?altra dipendenza, quella dall?uranio, anch?esso da importare e anch?esso in via di esaurimento. In aggiunta a questo l'Italia non ha neppure la filiera che porta dall?uranio grezzo estratto dalle miniere all?uranio arricchito utilizzato nei reattori. Per il combustibile dipenderemo totalmente da paesi stranieri, come ad esempio la Francia. La Francia però, a sua volta, non ha uranio e per far funzionare i suoi reattori ne importa il 30% da una nazione politicamente instabile come il Niger. L'energia nucleare è in forte espansione in tutto il mondo! FALSO: Da vent'anni il numero delle centrali nel mondo è di circa 440 e nei prossimi anni (anche prima del disastro di Fukushima) si prevede che il numero di quelle che verranno spente sarà superiore al numero di quelle che entreranno in funzione. In Europa nel 1995 il contributo del nucleare era circa il 24% della potenza installata, nel 2008 appena il 16%. Nel mondo in due anni (2006-2009) l'energia elettrica prodotta col nucleare è diminuita di 60 Twh. Nel 2009 è stata annunciata una controtendenza soprattutto sulla spinta dei paesi emergenti Cina ed India, una controtendenza che ad oggi rimane ancora tutta nella teoria. In Europa l'unico nuovo reattore in costruzione in Finlandia nel sito di Olkiluoto ha visto, ad oggi, più che raddoppiati i tempi previsti per la consegna così come i costi di messa in opera. Le centrali di quarta generazione sono quasi una realtà! POCO CREDIBILE: Se cosi fosse perché affrettarsi oggi a costruire una centrale di III generazione che rimarrà in funzione per i prossimi 50-60 anni? Un disastro nucleare legato ad una centrale nucleare è un evento molto improbabile! VERO MA: Fukushima ci insegna che anche quello che possiamo considerare oggi estremamente improbabile non può essere considerato impossibile. Il nucleare senza rischi non esiste. Ecco, con grande piacere partecipo a questa iniziativa con una ricettina ecosostenibile, frutto della mia raccolta ed un pizzico di furbizia.Non essendoci ingredienti animali, credo che l'impatto ambientale sia minimo.In più è perfettamente di stagione, spero quindi di aver rispettato la natura del non-contest. FARRO CON PESTO-CREMA ALL'ORTICA 160 gr di farro decorticato bio un pugno di ortiche raccolte, cotte a vapore 100 gr di yogurt di soia al naturale gomasio(sale&sesamo tostato) un cucchiaio di mandorle a lamelle olio evo Tenete in ammollo il farro per qualche ora.Mettetelo quindi in una pentola(usando l'acqua di ammollo per innaffiare i fiori) con il doppio del volume di acqua ed un pizzico di sale.Portate a bollore l'acqua, abbassate il gas e fate cuocere il farro per 8/10 minuti.Spegnete quindi il gas e coprite la pentola con un coperchio.Lasciate riposare per 10/20 minuti(l'acqua dovrebbe essere assorbita dal cereale).Nel farttempo in un mixer frullate le ortiche con le mandorle e lo yogurt.Ponete il tutto in una ciotolina aggiustando con il gomasio e l'olio evo. Condite il farro con il pesto-crema e gustate! DSCN0137

lunedì 11 aprile 2011

W L'WEEKEND MA, CI VORREBBE IL GIORNO DI RECUPERO....

Specie se, partite con l'dea di fare due taralli che tanto eran venuti buoni e finite con cucinare 5 ore, pulite casa, potate le piante, travasate quelle nuove e sistemate il balcone, fate il cambio armadio scarpe, fate lavatrici e lavare maglioni ad oltranza...Il tutto in due giorni, comprese uscite con amici e lunghi giri a piedi.Mannaggia a me e quando mi prendono sti raptus..Ah ho anche lavato le tende ;)
Inutile dire che stamattina volevo morire quando mi è suonata la sveglia...forse dovrei un po' regolarmi, anzichè strafare?Ma la primavera è anche questo, montagne russe allo stato puro:energia per fare e disfare e poi trac!L'importante è essere consapevoli della propria incoscienza no? ;)
Qualche settimana fa provai per la prima volta a fare i taralli che, in casa mia, sono amati.Ovviamente non i primi che capitano ma solo i pugliesi doc al finocchietto, fatti solo con olio evo, mica on con "oli vegetali"=olio di palma.Oramai è diventato talebano anche il boy in questo!Dopo anni che rimandavo, nonstante avessi questa ricetta(di non so chi) a portata di mano, dopo crackers e grissini beh, era venuta l'ora del mio tu per tu coi taralli.Pasta madre celo, il resto degli ingredienti pure, sto giro non manca neppure la voglia.
Una ricetta senza tanti sbattimenti e con un risultato che ha entusiasmato boy, mamma & amica.Ieri faceva un filo caldo ma, mi sono ugualmente immolata per la causa, raddoppiando le seguenti dosi per

TARALLI CON PASTA MADRE

80gr di pasta madre
300 gr di farina 0 bio
90 gr di vino bianco (siciliano)
95 gr di olio evo bio (siciliano)
15 gr di sale
semi di finocchietto selvatico a piacere(tanti)

Impastate il lievito madre con olio e vino, aggiungendo pian piano la farina, il sale ed il finocchietto.Lavorate per bene l'impasto, ottenendo una palla bella elastica.Mettetela in una ciotola coperta e fate lievitare 2 ore cierca(col caldo anche meno..).Prendete la pasta e dividetela in due filoni e lasciate riposare un'altra oretta.
A questo punto metette a bollire una pentola d'acqua non salata e, quando sarà pronta, staccate dei pezzetti di pasta, fatene dei cordonici che unirete a mo' di ciambellina e fateli bollire.Quando verrannoa galla tipo gnocchi, scolateli con la schiumarola e poneteli su una leccarda ricoperta di carta forno.Infornate quindi a forno caldo 200° per un 10/15 minuti.Fte raffreddare e metteteli in un sacchetto di carta del pane(visto che frego a mia mamma i suoi, visto che io il pane lo faccio...thanks mum!)
DSCN0157

Ottimi da sgranocchiare quando vi pare e, vedrete che figurone per un ape con amici!

venerdì 8 aprile 2011

ULTIME DALLA MIA CUCINA:LA COTOFRITTATA

Buon venerdì a tutti!
Mentre sono ancora in ballo con pacchi di fazzoletti e con l'ASL(oggi andrò a cambiare il mio medico di base, grazie ai cui consigli sono ancora tutta raffreddata, braaaaaava!), qui a Milano fa un caldo davvero anomalo...Lo so che da amante appassionata dell'estate dovrei starmene zitta e bearmi della situazione ma, queste temperature assurde ad aprile m'inquietano un po'. Del resto sono una ragazza all'antica, amante ancora delle mezze stagioni(che non ci sono più...) ;)
Una delle cose che amo della bella stagione è la ritrovata voglia di uscire a fare due passi dopo cena, per gustarti magari un buon gelato(rigorosamente sul cono ed uno dei due gusti è cioccolato fondente).Sarà una banalità ma, sono felice come una Pasqua quando mangio il gelato, sarà che è da sempre il mio dolce preferito...
Nota negativa dell'uscita dall'inverno...IL CAMBIO ARMADI!!!!Sono abbastanza a buon punto ma, passare dal cachemire al lino è un po' uno shock, capite amme.Così in casa c'è un traffico di stendini eccezionali, pulizie di primavera. tende che si tolgono...ce la farò, anche quest'anno ;)
Dopo questa compilation di fatti miei in ordine più o meno sparso, vi volevo salutare lasciandovi per il fine settimana una ricetta davvero sciocchina ma che, secondo me, è una gran trovata.Stufi della solita frittata?Ve la dò io la solution!Provare per credere!

COTOFRITTATA

uova bio
verdura a piacere( qui mi pare avessi usato spinaci)
noce moscata
sale
olio evo
bicarbonato
pangrattato casalingo

Semplicissimo.Scaldate una padella antiaderente, volendo unta con olio evo.Sbattete per bene le uova con il sale, la noce moscata ed un pizzico di bicarbonato.Aggiungere la verdura prescelta(spinaci scottati in padella) ed amalgamatela alle uova.Fate tostare lievemente il pane grattuggiato nella padella quindi, aggiungete il composto epr la frittata.Girate finoa che sarà cotta da ambo i lati.Servite con un'insalatona fresca.
Che ve ne pare?
DSCN0142

lunedì 4 aprile 2011

MEDIORIENTE.....A CASA MIA

Buon lunedì a tutti!Me ne guardo da parlare a voce alta ma, sono fuori dal bunker o dal tunnel, come preferite.Una fastidiosa influenza mi ha perseguitato per una settimana e, la profezia della dottoressa "Beh, minimo 5 gg in casa" s'è avverata TUTTA.Mort...Non ne potevo più ragazzi!Ero così alienata che ho tolto le ragantele a Faccialibro e mi sono rivolta pure a lui, per poco.Mica ho l'ADSL.... Ora la Tachi(pirina) è mia amica e, ho rivisto la luce e l'esplosione della primavera che, alla facciaccia mia, s'è data ben da fare la settimana scorsa!QUando sono uscta di casa mi sono sentita un vampiro, accecata dalla luce e dalla copiosità di fiori e profumi.
Per familiarizzare col mondo civile mi sono pure regalata una cena(prenotata con una tempistica gestazionale....9 mesi fa) dal mitico Oldani.Niente da dire, mangiato benissimo, sapori puri, delicati.Chapeau.E senza piangere per dover accendere un muto, finalmente.
Con la speranza di "arrivederci a presto", ritorno con una ricetta in linea con i miei numerosi sogni d'evasione, di viaggio(che quest'anno non ho fatto e che mi manca troppo), di mare, di medioriente...Grecia, Turchia, Libano...Sapori ammalianti come gli occhi di molti/e mediorientali.Quelle terre hanno un'intensità incredibile.Chissà se riuscirò mai a visitare la Siria e La Giordania. Che li si chiamino Dolma o Yaprak, la sostanza non cambia molto.Li mangiai in Grecia, in Turchia, a Milano in un ristorante persiano divino, e da tempo volevo farli da me.Una volta recuperate le foglie di vite in salamoia e trovate due speziette deliziose del medioriente beh, sono andata a naso e ho provato a realizzarle.Beh, buonissime, meglio il giorno dopo! La prossima volta provo a farli a vapore....

DOLMA VEGETARIANI
Foglie di vite in salamoia(o se siere fortunati le vostre lavate e scottate)
riso integrale bio
uvetta
pinoli
Zahtar( ma quanto buono è ?!)
olio evo
sale
timo fresco del mio davanzale

Per prima cosa cuocete il riso col metodo ad assorbimento.In una padella(wok) tostate i pinoli, aggiungete quindi l'uvetta precedentemente e fate rosolare con un filino di olio evo.Aggiungete il riso e fatelo saltare, insaporendo con lo Zahtar.Mantecate con olio evo crudo. DSCN0113 Togliete le foglie di vite dalla salamoia, se volete sciacquatele.Apritele per bene e ponete al centro di ciascuna un po' di riso e arrotolatele per bene.Riponetele quindi in una pirofila unta, sinoa che avrete termianto il riso.Un filo di olio, timo fresco e via in forno per 15 min a 150°. DSCN0120 Fateli farreddare per bene(o intiepidire, anche se io li ho sempre mangiati quasi atemperatura frigo...)Gustateli da soli o con una salsina a base di yogurt. DSCN0119

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...