venerdì 28 maggio 2010

QUANDO I FIORI INCONTRANO UN DOLCE

Ciao tutti!Finalmente volge al fine anche questa settimana piena di mille rotture...weekend!Chi può negare il suo potere taumaturgico di mettere tutti di buon umore?:)
Per salutarvi in dolcezza, augurando un buon ponte a chi è già partito o partirà, vi presento la torta che ho ideato(pensando, rompendo le scatole alla Michi, ad Elisa(grazie della pazienza ragazze!)...cambiando mille volte idea) per il compleanno del mio boy.L'idea finale mi è venuta mentre coglievo le ortiche, mentre avevo nel naso il profumo di robinia(acacia).Quel profumo mi ha subito confermato che l'associazione di ingredienti che avevo in testa, poteva essere nobilitata da esso.Il risultato finale mi è piaciuto tantissimo e vi consiglio di provarla.E' una torta delicata, profumata, vegan(tra l'altro), adatta a chi è intollerante ai latticini ed alle uova.Sa di primavera, di cose semplici e di campagna, tutte cose che mi rendono felice!

TORTA AI FIORI BIANCHI& FRAGOLE

Per la base
225 g di farina 0
2 cucchiai di cremor tartaro
150 g di zucchero di canna integrale Muscovado
6 cucchiai di olio extra vergine di oliva
250ml di acqua
1 cucchiaio di estratto naturale liquido di vaniglia
2 manciate di fiori misti di sambuco e acacia(raccolti in posti lontano dall'inquinamento,sciacquati e tamponati delicatamente con carta assorbente)
Miscelate in una ciotola gli ingredienti secchi( compresi I fiori) e, nell'altra I liquidi.Amalgamare velocemente I liquidi ed I secchi senza mescolare eccessivamente.Porre in tutto in una tortiera oliata ed infarinata da 24 cm circa e cuocere a 180° per 35 minuti circa.

Per la farcia e la coulisse
500 ml di latte di mandorla dolcificato
1 o 2 ucchiai di farina 0
1 cestino da mezzo 1/2kg di fragole
2 cucchiai di miele di castagno
1 cucchiaio di Muscovado
Stemperate la farina nel latte di mandorla, senza formare grumi.Portate ad ebollizione in un pentolino sino ad addensamento.Mettete da parte.
Lavate le fragole ed asciugatele delicatamente.Privatele delle foglioline(salvo tre o 4 per la decorazione finale).Predetene metà e trasferitele in un pentolino con zucchero e miele e dun filo di acqua.Fate cuocere 15 min circa, frullate il tutto e fate restringere ulteriormente, sino ad ottenere un composto "sciropposo".

Composizione
Sfornata la torta, fatela raffreddare su una gratella.Tagliatela a metà e farcitela con la crema di mandorla e le fragole rimaste tagliate.Sormontate lo strato superiore e spolveratelo con dello zucchero a velo.
Decorate la torta con fiori di sambuco ed acacia e servitela con la coulisse di fragole, dopo averla fatta riposare in frigo qualche ora(in modo che la farcia si amalgami bene con la pasta lievitata)

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mercoledì 26 maggio 2010

REVIVAL 80's

Buongiorno a tutti.Anche i duracell a volte hanno bisogno della ricarica.Dopo un periodo passato a "correre" metaforicamente, sento il bisogno di staccare la spina, spegnere il cervello.A volte mi chiedo se sono io a complicarmi la vita(possibile)volendo fare sempre troppe cose, oppure se sono maestra diplomata nell'assorbire la frenesia di questa città.Ogni anno arrivo a giugno abbastanza "cotta", sarà il caso di rallentare e reeeesssspiiiiraaaareeeee, come quando faccio yoga?!Vabbè ora ho il count down in vista del 2 giugno.me ne andrò per qualche giorno a Favignana, non vedo l'ora.
Da qualche giorno ho iniziato a leggere "Se niente importa", dopo aver letto diverse recensioni.Sapevo già del contenuto forte ma, vedere spiaccicate davanti certe crude realtà fa molto riflettere.Da molto tempo ho scelto di non mangiare carne(e non credo tornerò indietro, sebbene sono del partito "mai dire mai nella vita") e sono sempre più convinta della mia scelta.Ovviamente sapete che sono una persona democratica e, sebbene questo post fa a pugni con il libro che sto leggendo e la mia scelta, so anche assecondare i miei cari che alla carne non rinunciano.
Una sera mi è tornata alla mente una fettina che mangiavo in un hotel a conduzione famigliare, quando andavo in vacanza coi nonni a Viareggio(sister ti ricordi?!Hahahaha).Una cosa semplice, che sa di sole ed estate.Buono anche il pesce in questa versione, con temphe mi piacerebbe provarci...mai dire mai!

FETTINE ALLA PIZZAIOLA

2 fettine di carne (sebbene non sia esperta direi di sottofiletto o roastbeef)
1 barattolo di pelati a pezzi bio(non prendo ancora i pomodori)
olio evo
aglio
origano secco
maggiorana e timo freschi(del davanzale)

In una pentola scaldate un filo d'olio con l'aglio;raggiunto quasi lo "sfrigolamento" aggiungere le erbe aromatiche e la polpa di pomodoro, facendoli andare per un 15/20 minuti(fino a che il sughetto si addenserà ed avrete il licopene all'ennesima potenza!!!).Versate quindi il sugo in un contenitore.Nella stessa padella aggiungete ancora un filo di olio e fatevi risolare le fettine su entrambi i lati quindi, aggiungete il sugo di pomodoro e "condite" per bene la carne.
Impiattate aggiungendo solo un filo di olio evo a crudo, vedrete che scarpette!
TIPS:io non amo mischiare proteine di diversa natura ma, alcune ricette prevedono l'aggiunta di mozzarella sopra il sugo.Come suggerimento ulteriore rispetto alla mia versione, aggiungete capperi ed olive!

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lunedì 24 maggio 2010

DRIBBLING DEL LUNEDI'& COMFORT RICETTA

Dopo un weekend frenetico ma bello(l'INTER ha vinto la Champions, domenica sono stata ad un workshop di yoga interessante..), il lunedì sembrava iniziare per il verso giusto.Sembrava.DEvo far riparare una crepa nel lunotto, causato da un sassolino in autostrada;chiamo la Carglass, fisso l'appuntamento per le 10.30 e parto alle 10.10...A parte il fatto che ho impegato 40 minuti a raggiungere via Mecenate, arrivata quasi alla meta vengo bloccata da una vigilessa che deviava il traffico causa incidente gravissimo..Ma porca paletta!Faccio il giro, vedo he le macchine passano, ripasso e la vigilessa risbarra la strada quando arrivo io...Argh!Ma allora è sfiga!Avverto lìofficina e faccio dietrofront impiegando un'altra mez'ora per ritornare in centro e cercare parcheggio.Come se non bastasse ho maledetto l'idea di mettermi dei tacchi altissimi stamattina, ho pure le stimmate ai piedi accidenti!Morale?Un'ora e mezza buttata nel traffico isterico(in cui non ce la faccio nemmeno impegnandomi) e nulla di fatto, se non iperaccumulo di incazzatura.Ipotecata la pausa pranzo, mi prendo la pappa e mangio in ufficio(cosa che evito di solito) facendo due chiacchiere con una collega, barricata pure lei.Fine della storia.Conclusione:voglio andare a vivere in campagnaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Come consolazione e risarcimento danni per avervi tediato con le mie disavventure lunediesche, vi propongo un risottino davvero gustoso, magari voi usate il venere normale e non l'integrale va...

RISOTTO VENERE AI CIPOLLOTTI CARAMELLATI

Riso venere(io ho usato l'integrale ma la prossima volta anche no..non cuoce più!)
3 o 4 cipollotti di Tropea( sono favolosi, non lasciano retrogusto e li digerisco anch'io!)
1,5 cucchiai di aceto di mele bio
2 cucchiai di malto di grano bio
acqua
Acqua salata per cuocere il risotto
olio evo i cipollotto per il soffritto

Prepariamoi cipollotti caramellati:affettate i cipollottie fateli cuocere sino a che saranno morbidi con uno o due bicchieri di acqua.Quando l'acqua si sarà asciugata, aggiungete l'aceto ed il malto, mescolando.Cuocete il tutto per una mezzoretta, sino a che i cipollotti saranno cremosi.Mettete da parte.
In un'altra pentola fate rosolare con un po' di olio evo il cipollotto, tostate quindi il riso per bene e portatelo a cottura con l'acqua salata.Aggiungete alla fine il cipollotti in crema e mantecate il risotto.
Impiattate taglizzando dell'erba cipollina.

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giovedì 20 maggio 2010

TEMPHE, SI' CHE MI PIACE :)

Buogiorno a tutti!
Reduce da una divertentissima cena tra ragazze fatta di chiacchiere, tantissime cose buone da mangiare, buon vino e... risate!Credo che queste occasioni siano dei veri toccasana per l'umore, per la salute e per la mente.Trascorrere una serata con la mente leggera, avvolte dal relax e dalla complicità speciale che è solo tra le amiche è davvero impagabile.Le donne sono una vera forza motrice e, quando si coalizzano positivamente, riescono a fare cose grandi.Scusate la parentesi psudofemminista(che non sono) ma un po' di complimenti al mio genere vanno fatti(tralascio i cattivi esempi e gli esemplari che radieresti seduta stante dalla categoria, vabbè).
Passando di palo in frasca, oggi vi presento un piattino delizioso(si fa per dire, me ne sonos cofanata una pentola..), alternativo alla carne(che non mangio).Il Temphe l'avrò mangiato un paio di volte ma, non mi ha mai convinto..Sarà l'aspetto che fa anche un po' impressione o il sapore, non so.Eppure sono una delle poche che ama il tofu e non lo considera di plastica, apprezza il seitan(anche se in casa mia non c'è quasi mai) e gusta volentieri le alghe(!).Volevo tuttavia dare una seconda possibilità a questo alimento fermentato assai usato in oriente come alternativa della carne, grazie al suo notevole apporto proteico, ed al suo contenuto di vitamina B.La prima volta lo cucinai marinato, come letto dalla Cuoca Petulante.Sto giro, presa dalla scimmia del momento ho coinvolto pure il temphe.Combinazione, Stella mi ha anticipato con questa ricetta tempo fa, la mia versione è un po' diversa e, a mio parere gustosissima!Io l'ho accompagnata con del basmati..mmm!Ora posso dirlo, il temphe mi piace!

TEMPHE AGRODOLCE CON PORRI&RADICCHIO DI VERONA
1 panetto di temphe(sarebbe una porzione x 2 ma avevo una fame da lupi...)
1 porro
1 cespo medio di radicchio di Verona
Mirin
scalogno
olio evo
2 cucchiai di aceto di mele
1 cucchiaio di malto(magari non di riso che è troppo delicato)

Mondate le verdure e tagliatele a rondelline(porri) e strisce(radicchio).
Tagliate il Temphe a cubotti e mettetelo da parte.
fate scaldare un filo d'olio con lo scalogno nella wok.Aggiungete quindi le verdure e fatele stufare un po'(salandole leggermente affinchè rlascino l'acqua di vegetazione), sfumatele con un pochino di Mirin.Aggiungete il temphe e fatelo rosolare per bene con le verdure quindi, aggiungete l'aceto ed il malto(sciolto in poca acqua se necessario) e continuate la cottura.Vi ci vorranno all'incirca 20 minuti.
Sevite il tutto accompagnato da riso basmati o, perchè no, da un Chapati con cui fare la scarpetta!;p.
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martedì 18 maggio 2010

PRIMAVERA!!!!

Sono un po' silente causa lavoro pressante ed impegni vari ma, ci sono!
Domenica sono stata in un minuscolo paesino tra i colli Tortonesi, vicina all'appennino.Un posto incantevole, immerso nella natura;distese verdissime punteggiate di fiori di campo, aria profumata di lillà, cielo terso e sole caldo, per una delle prime e vere giornate della primavera che non c'era.Un ristorantino speciale, incastonato in questa cornice di naturale bellezza.Sapori veri, prodotti del luogo e della stagione, presidi slow food.La cortesia e la gentilezza estrema di questa famiglia, oltre alla bontà delle pietanze assaggiate, hanno reso il pranzo più che piacevole, perfetto.
Spero che qualcuno di voi abbia l'occasione di visitare quel luogo, vi regaletere una giornata bellissima!
Ringraziando per il sole che asciuga l'umidità accumulata e fa ritornare il sorriso sui visi delle persone, un piatto primaverile velocissimo, replicabile tuttavia tutto l'anno.
Non bacchettatemi per l'uso del prodotto in scatola, a volte sono la mia salvezza quando rincaso all'ultimo minuto!Come il piatto che mi sono inventata qualche sera fa, lasciandomi trasportare dalle papille e dall'idea del contrasto dolce-salato...

ORECCHIETTE alla CREMA DI PISELLI e BOTTARGA di MUGGINE

Una porzione per due di orecchiette fresche
1 scatola di piselli(magari scegliete come faccio io quelli contenenti solo piselli, acqua e sale, spesso mettono zucchero etc..)
olio evo
scalogno
bottarga di muggine

Mentre cuocete la pasta, fate rosolare i piselli con dello scalogno.Frullateli grossolanamente con un frullatore ad immersione.
Scolate la pasta conditela con la crema di piselli, un filo di olio evo a crudo ed una bella grattata di bottarga di muggine.Che ne dite?
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giovedì 13 maggio 2010

LA SARETTA CHE VIEN DALLA CAMPAGNA :)

Come vin anticipavo ieri lo scorso weekend, complice una giornata di sole ed il mio caro babbo, sono riuscita ad andare per erbette.Ho fatto una fatica incredibile a trovare qualcosa lontano dalle strade, sapete?E,nel posto dove lo scorso anno ho raccolto tarassaco ed ortiche, non c'era nulla, se non sterpaglia.Alla fine ho raccolto una bella cassetta di ortiche tenerelle, vista la pioggia di questi giorni.Visto che c'ero, ho colto fiori profumatissimi della mia amata robinia(acacia) e fiori di sambuco, poichè mi era balenata un'idea che poi ho realizzato(stay tuned).
I fiori di robinia mi riportano alle "visite"alle cascine della campagna del paese che ci facevano fare gli ultimi giorni di scuola i primi anni delle elementari.Ricordo che passavamo all'ombra di queste profumatissime vie, che invadevano l'aria con l'aroma dolce dei loro grappoli bianchi.Ora tante di quelle stradine sono state cancellate e le piante eliminate, per far posto a strade vere e proprie, che tristezza.Davanti a questi scempi, mi sento un po' come il "ragazzo della via Gluck"...
Non immaginate com'ero felice quando son tornata a casa col mio bottino!Il contatto con la natura, i suoi frutti e profumi, regalano sensazioni indescrivibili..anche per voi è così?O forse sono io impazzita?! :)
Il frutto della mia raccolta è finito immediatamente nelle due vasche separate del lavello, in acqua fredda.Dopo un bel bagno ho lavato l'ortica ed ho cotto nel forno a vapore le foglie.I fiori scolati e messi ad asciugare in un colapasta con della carta assorbente.
Arrivo al dunque(finalmente).Qualche sera fa sapevao di rincasare più tardi allora mi sono organizzata per tempo la sera prima preparando

RISO "CAPRINO" ALL'ORTICA, GRATINATO

5 manciate generose di riso integrale
Doppio volume dell'acqua salata per la cottura ad assorbimento
2 pugnetti di ortiche cotte
scalogno
1 yogurt di capra
pangrattato
olio
pecorino
Burro salato 1882 delle Fattorie Fiandino
sale

Ho cotto il riso ad assorbimento(come al solito).Nel frattempo ho rosolato lìortica con un po' di scalogno e sale.Ho quindi "mantecato" il riso cotto con lo yogurt di capra ed amalgamato alle ortiche.Ho oliato una pirofila grande, cosparsa di pangrattato.Ho adagiato un sottile(un dito) strato di riso, cosparso il tutto con pangrattato, pecorino, e fiocchetti di Burro Salato 1882.
Ho infornato il tutto a 180° per 20 minuti circa, fino a che la superficie della pirofila sarà ben gratinata
Ho riscaldato il tutto e mangiato il giorno seguente...delizioso!
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lunedì 10 maggio 2010

INTERMITTENZE DI PRIMAVERA

Buon lunedì a tutti!
Altra settimana ed altra pioggia.Qualcuno iei mi ha ricordato cheil 3 maggio(?) S.Croce ha piovuto e, mo ci tocca umidità ad oltranza(non che le previsioni dicessero il contrario).Pazienza.Questo we l'ho trascorso interamente dai miei, come non facevo da tanto tempo.Immergermi per un po' nel clima famigliare e stare nella casa dove sono cresciuta mi ha reso molto felice.Mi sono resa conto di come il tempo scivoli via velocemente e subdolamente, cambiando le cose e le persone.Mi trovo così con un fratellino che oramai è quasi maggiorenne e frequenta l'autoscuola...mi pareva ieri che lo portavo in giro sul seggiolino della bici a fargli vedere piante ed animali della nostra campagna, accidenti.Ho osservato con tenerezza e malinconia i miei nonni, ed i loro occhi un po' stanchi, rammentando quando erano giovani ed i giorni che trascorrevo da loro; una vera vacanza per me, fatta di coccole e gesti e sapori semplici, come il latte fresco con i biscotti del nonno, il cui profumo e sapore ancora ricordo.Mi sono così immersa nei ricordi, calando nella parte della ragazzina, che non ho cucinato.Ho gustato le buonissime crespelle di mamma e...un risottino a dir poco delizioso, fatto da mia sorella(col il suo permesso, magari pubblicherò la ricetta!).Ogni tanto è bello farsi "Prendere in braccio" metaforicamente e ritornare un po' bambini, non trovate?
Scusate la premessa un po' così, sapete bene quanto sia nostalgica ;)
Non ho cucinato ma, finalmente mi sono data alla raccolta, approfittando della giornata assolata di sabato.Con fatica ho trovato le ortiche(grazie all'aiuto di papà);ho poi raccolto dei fiori profumatissimi e deliziosi ma, per le idee che ho avuto e realizzato, vi rimando a post futuri.
Per non lasciarvi a bocca asciutta, vi propongo una cosina semplice ma gustosa.Ho preso spunto dalla ricetta di questa torta della Lunigiana,su Cucina Naturale di aprile, e l'ho quindi declinata a mio piacere(sulla rivista era fatta con i cipollotti e la ricotta).Un piatto davvero povero(versione alternativa alla "barbotla" che ha presentato la gallinella LO qui) e, grazie all'uso del mais(farina) che è un cereale rinfrescante, sarà perfetta anche in estate!

ARBADELA CON AGRETTI&ALICI
200 gr di farina di mais
250 ml di acqua
un mazzetto di agretti cotti al vapore
3 alici sotto sale
uvetta sultanina
olio evo
aglio

Fate una pastella con la farina di mais e l'acqua e, lasciatela riposare.Ripassate gli agretti con olio, aglio ed uvetta, sino a che l'uvetta si sarà gonfiata.Fate intiepidire.Dissalate solo acqua corrente le alici e deliscatele quindi, tagliatele a pezzettini.Unite mescolando gli agretti e le alici alla pastella e cuocete il tutto in padella, come una normale frittata.
Ottima se accompagnata con un'insalatina tenera, perfetta come finger food per un buffet!
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mercoledì 5 maggio 2010

CHI NON VA PER PRATI....

...Va a caccia di vasetti!Poi vi spiego il perchè.
Stendiamo un velo pietosissimo sul fatto che ho dovuto tirare fuori gli stivali(pensavo di dovermene dimenticare siono ad ottobre..).Sfido la meteropatia a suon di idee positive, di buoni propositi, di pietanze da cucinare(prossimamente).A dir la verità faccio pure cabaret per vincere il cattivo umore di una collega, sperando di spazzare via il suo mood più grigio del cielo.A volte un sorriso ed una risata sono contagiosi non credete?
Altro segreto per resistere psicologicamente a questo tempaccio è gioire per cose belle che stanno vivendo persone care:vedere la felicità che si materializza nella vita di amici e sentirli leggeri di animo beh, è come se quella felicità toccasse me direttamente.
Ora manca solo un cielo azzurro ed un sole splendente ma, se già si comincia a dipingere di celeste la porpria interiorità, siamo già a buon punto!
Torniamo all'incipit.Ben sapete che vivo con un po' di frustrazione il fatto di vivere in città, troppo lontana dalla natura.Non ho ancora potuto far incetta di erbette quest'anno ma, spero di rifarmi a breve.Piccolo inciso..in un parco a Milano ho visto un tappeto di aglio orsino, peccato non possa nemmeno guardarlo vista la pesantezza che mi dà!
Un pomeriggio della scorsa estate, in una calda domenica di luglio, partimmo alla volta della Certosa di Pavia.Un posto sentito tante volte nominare da oersone e romanzi che, una volta visto, non puoi che raccomandare.Bello, bellissimo.
Dopo esserci riempiti gli occhi di bellezze artistiche e la sporta di erbe officinali, nocino etc etc, vengo calamitata dai banchetti di Coldiretti all'uscita della Certosa.Una golosità dopo l'altra:vini. oli, miele delle diverse varietà, conserve...Dopo vari assaggi scelsi il mio vasetto, che ho custodito sino a qualche sera fa quando decisi di aprirlo per realizzare...

FARRO DECORTICATO CON SALSA DI TARASSACO OFFICINALE

160 gr di farro decorticato bio(fatta con tarassaco, olio evo, cipolla)
salsa di tarassaco
olio evo

Semplicemente lessate il farro per 20/30 minuti.
Scolateto e conditelo con la salsa, aggiungendo ancora un poco di olio evo, se fosse necessario.
Questa salsa buonissima(dolce-amara, credo grazie alconnubio tarassaco-amaro, cipolla-dolce), proveniente da un'azienda agricola biologica, cercherò di rifarla in casa il più presto possibile.Ottima sia per la pasta che sui cereali ma..la morte sua su un crackerino dei miei o su una fetta di pane casalingo!

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lunedì 3 maggio 2010

CUCINA DI TRANSIZIONE(delle mezze stagioni)

Buon lunedì a tutti!Per chi è riuscito a fare il pic nic del primo maggio, e chi no.Per chi non gliene frega nulla del tempo e chi impreca in cinese perchè durante la settimana splende il sole e l'weekend si guasta sempre...Inutile dire a che categoria appartemgo.Nonostante non sia riuscita ad andare al mare, ho capito due o tre cose importanti.Che dovrei correre di meno(non in senso sportivo, ma lato..).Che dovrei darmi un po' di tregua, decelerare e pensare meno al "devo fare questo, devo fare quell'altro..".C'è più tempo che vita diceva qualcuno, ed aveva una gran ragione.Perenne lotta tra gemelli:l'iperattivo che predomina, ed il polleggione che, quando la spunta, gode un mondo.Chi l'ha detto che rilassarsi non fa bene?Che spesso si possono rimandare cose speudo "urgenti"(che in realtà non lo sono) e godersi una passeggiata in compagnia od una sana chiacchierata?O semplicemente starsene in santa pace a leggere, come faccio in vacanza.Non so se di mia sponte ne sarò mai capace di placarmi un po', meno male che ci sono persone essenziali che, con la loro presenza mi permettono di arrestare la corsa....
Questa ricetta di mezza stagione(nel senso che ho usato un ortaggio prettamente invernale, che avevo conservato in freezer), la dedico a mia sorella, una delle persone più importanti per me.Nonostante la veda poco, ogni parola ed ogni piccolo momento condiviso con lei hanno per me grandissimo valore.Sister, magari non era la cosa più buona che ti ho cucinato ma, che bella serata!TI VI TI BI!!!!

SFORMATO DI BROCCOLETTI& LENTICCHIE

Un piatto fondo di broccoletti
100 ml di panna di mandorle
1 pugno di fiocchi di avena
120gr di lenticchie bio di S.Stefano
olio evo
scalogno
rosmarino
dado vegetale casalingo
acqua

Per prima cosa lessate i broccoletti o cuoceteli a vapore.Frullateli con la panna di soia ed amalgamateli in una ciotola ai fiocchi d'avena.
Fate imbiondire lo scalogno nell'olio evo, aggiungete il rosmarino e le lenticchie, facendole rosolare per bene.Sfumate col vino bianco, aggiungete quindi un poco di dado casalingo e dell'acqua.Fate cuocere una mezz'oretta aggiungendo acqua, se necessario.Frullate grossolanamente le lenticchie con il minipimer.
ungete una pirofilina e cospargetela con pangrattato.Fate uno strato col composto di broccoletti, uno di lenticchie, ed infornate a 180° per una ventina di minuti.
Fate intiepidire e servite.
Noi l'abbiamo mangiato accompagnato ad un basmati ripassato con del burro chiarificato, porri e uvetta.
La cosa che ho preferito della cena, tuttavia, sono state le chiacchiere:)
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